Giovanni Serritelli (Napoli, 09 febbraio 1818 – 1882 circa) è stato un pittore italiano. Figlio di Ignazio Serritelli, Ufficiale di Marina, si specializza nei temi dei porti e dei vari delle grandi navi e velieri. Sposa, nel 1847, Maria Carolina Scoppa, sorella del pittore Raimondo Scoppa.
Biografia
Mercé il suo alunnato con il Pitloo, Serritelli, è assimilato alla scuola di Posillipo; esordi nel 1841 a Napoli, da allora partecipando ad esposizioni partenopee ed italiane. Ritrattista di corte, legato a Ferdinando II, era il "fotografo ufficiale" di tutte le cerimonie pubbliche, nonché maestro della Reale Accademia delle Belle Arti ricercato soprattutto per i soggetti di cronaca, di vita pubblica e privata, con ricche annotazioni di costume ambientati in contesti paesistici ed urbani, di esecuzione efficace. Tra le opere di notevole livello pittorico e di rilevante valore storico è il dipinto del 1847 raffigurante il varo (che avvenne nel porto di Marsiglia) della prima pirofregata a vapore della marina borbonica [1] il cui comando fu affidato al capitano Cervati. È da considerarsi un'opera unica splendidamente conservata, al di là di ogni dubbio degna rappresentante del Serritelli. Numerosi sono i dipinti in cui l'artista ritrae scorci del golfo di Napoli o l'attività dei pescatori.[2] Nel medesimo filone si inquadra il dipinto del 1880 raffigurante il varo della corazzata veloce Italia, progettata dal Direttore del Genio navale Benedetto Brin, avvenuto nel porto di Castellammare di Stabia e fedelmente riprodotta dal pittore.
Importante testimonianza della rettifica del basso corso del Sarno resta un quadro del Serritelli, conservato a Napoli nel Museo di San Martino, che immortala la deviazione delle acque tumultuose nel nuovo corso.
Nell'Ottocento la scuola di Posillipo dette nuovo impulso a livello internazionale alla rappresentazione pittorica del mare. Sugli esempi dell'olandese Anton Sminck van Pitloo e poi di Giacinto Gigante diversi giovani artisti napoletani si specializzarono in vedute del golfo capaci di restituire immediatamente l'incanto dei suoi effetti di luce. Questi nuovi paesaggi, ricercati soprattutto dai viaggiatori stranieri, incontrarono presto il gusto degli aristocratici e della stessa Corte, tanto che lo stesso Pitloo ottenne l'incarico di dirigere il Corso di Paesaggio della Reale Accademia di Belle Arti. Dopo aver frequentato il Regio Istituto d'Arte il giovane Serritelli si formò seguendo le lezioni accademiche di questi, e va dunque considerato come un non secondario erede di quella scuola. Egli mise a punto un particolare tipo di veduta che dilata in orizzontale le tradizionali prospettive, arricchendole di personaggi che danno vita a vivaci scene di costume, venate di notazioni sociologiche. Il pittore crea immagini colorite e memorabili della bellezza dei luoghi, degli eventi salienti del suo tempo, dei minuti episodi di cronaca. Esemplare in tal senso è questa rappresentazione dell'eruzione del Vesuvio del 1872, il cui valore documentario già si intuisce per la precisa datazione nell'angolo in basso a sinistra della tela. La fortuna della scena è testimoniata da un'altra versione firmata dal pittore e di poco più grande (C.C. T.P.A., Bollettino n. 23, Cod. B. 55742/6), nelle cui varianti si possono osservare un istante di poco successivo del fenomeno naturale e la duttile e immediata tecnica di animazione del pittore. Per questa specifica dote il Serritelli fu scelto dai Borbone quale cronista di eventi ufficiali come Il varo della Pirofregata Archimede nel Porto di Marsiglia e La rettifica del corso del fiume Sarno, tele conservate alla Reggia di Caserta.
Le sue vedute e gli scorci brulicanti di figure hanno valutazioni che variano molto in base alla qualità, all'interesse particolare del soggetto ed alla riconoscibilità dei luoghi rappresentati. Possono, se tele di grandissime dimensioni ed assai illustrative della quotidianità della Napoli borbonica, raggiungere e superare i 25/32.000 euro.
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