auto antiche e moderne

domenica 29 agosto 2010

LA CAMERA OTTICA DI CANALETTO


La storia della fotografia descrive le vicende che portarono alla realizzazione di uno strumento capace di registrare il mondo circostante grazie all'effetto della luce.
Oggi le foto camere digitali permettono a tutti di scattare delle foto perfette . Ma per entrare nel merito del post che ci accingiamo a pubblicare “La camera ottica di Cataletto” bisogna prima fare un piccolo passo indietro nel tempo e ricordarsi delle foto analogiche che tutti noi per anni abbiamo scattato.
Ricorderete certamente le nostre care ed obsolete macchine fotografiche che ci hanno accompagnate nei nostri viaggi . Vi ricorderete certamente delle pellicole in bianco e nero, o di quelle a colori, nonché delle diapositive dai colori brillanti, che proiettavamo sugli appositi teli perlinati. Ecco, con questi non lontani ricordi, ora ci prepariamo ad un ulteriore salto,ci portiamo fuori dal nostro tempo attuale ,facciamo un salto indietro di tre secoli ,siamo nel Settecento anche se la fotografia si concretizzò agli inizi dell' 800 e precisamente nel 1824 con Louis-Jacques-Mandé Daguerre , artista e chimico francese.
Nato a Cormeilles- en- Parisis il 18 Novembre 1787 e morto a–Bry sur Marne,18 luglio 1851) egli è stato un riconosciuto universalmente come l'inventore, (con la collaborazione di Joseph Nicéphore Niépce del processo fotografico chiamato dagherrotipo.

LA CAMERA OTTICA DI CANALETTO
La camera ottica o camera oscura si basa su principi elementari : ogni oggetto esteso riflette la luce in varie direzioni; il fascio di raggi luminosi convergenti, che passa per un foro di piccole dimensioni, al di là del foro assume una configurazione divergente e, intersecato da uno schermo piano, vi forma un’immagine rovesciata e invertita.
Questa immagine per essere visibile va osservata in un ambiente molto meno luminoso dell’ambiente in cui si trova l’oggetto esterno, quindi una camera o scatola oscura.
Una lente convessa, posta in corrispondenza del foro, consente di ottenere immagini più intense e precise. L’immagine può essere raddrizzata con uno specchio piano orientato in diagonale. con uno specchio concavo o con una seconda lente. All’inizio del XVII secolo sembra che lo stesso Keplero abbia inventato una camera oscura portatile,

Le camere oscure portatili erano costruite con uno specchio girevole e una lente alla sommità di una tenda di piccole dimensioni un’evoluzione successiva fu la creazione di uno strumento in forma di scatola munita di specchi, lenti e schermi .
Se lo schermo era costituito da un foglio su cui tracciare le linee che definiscono gli oggetti, diveniva possibile rilevare con grande precisione una veduta.
Così operava il Canaletto portando le sue camere ottiche nelle calli veneziane: nelle Gallerie dell’Accademia di Venezia è conservato uno dei suoi quaderni di appunti contenente disegni che, collegati in gruppi da due a quattro, formano delle vedute continue
Una volta rilevate più vedute, ottenute orientando in varie direzioni l’obiettivo della camera ottica, e dopo aver annotato colori ombre, condizioni delle architetture, il Canaletto componeva in studio i dipinti corrispondenti, usando naturalmente compassi rapportatori e pantografi per dare alle vedute la dimensione opportuna.

lunedì 16 agosto 2010

Piante e fiori in Madagascar

Foto-Pianta strangolatrice-Un ficus strangolatore strangola l'albero a cui si è appoggiao
Come la fauna anche la flora del Madagascar è caratterizzata da un alto grado di endemismo, in modo notevole da quella continentale africana, conseguenza dell'isolamento dell'isola, staccatasi dal super continente Gondwana circa 140 milioni di anni fa.

Visitare una foreste primarie cioè una foresta intatta che esiste nella sua condizione originaria e che non è stata, in senso relativo, toccata dalle attività umane, è una esperienza da non perdere in Madagascar. La foresta primaria è spesso caratterizzata da una copertura completa e da molti strati di sottobosco. È il tipo di foresta a maggiore biodiversità ,quindi moltissimi i punti di interesse che possono coinvolgere il visitatore .
La flora del Madagascar è ricca e unica al mondo e, non a caso, questo paese si è guadagnato l'appellativo di "Santuario Della Natura": infatti, troviamo più di 12.0000 specie di piante, 700 d'orchidee, più di 110 tipi d palme, moltissime spezie, piante da frutto.
Nel nostro blog possiamo solo citare quelli che più ci hanno interessato come
l'ebano, il palissandro, i baobab, alberi del viaggiatore,il bamboo gigante,l’ euphorbie, le felci.
(

Numerose sono anche le pianti medicinali. (Vedi foto )


Il Madagascar è un immenso vivaio di piante medicinali, anche il wwf lo ha riconosciuto, da loro si estraggono importantissime sostanze per la cura di molte malattie. Per esempio dalla Vinca rosea o pervinca rosata o pervinca del Madagascar che cresce selvatica nella zona sud ovest, vengono estratte alcune sostanze importantissime per la cura delle leucemie. La Voatrotroka, dalla quale si ricava un liquido utile nel trattamento dell'albuminuria, ed altri disturbi digestivi: la Famelona o Chrysophyllum per i dolori addominali. La Toddalia aculeata per la cura della diarrea e della sifilide. Infine le aloe dalle quali si estraggono sostanze utili nel trattamento di pulizia intestinale, nelle zone aride del Madagascar se ne contano più di 60 specie endemiche. , e ancora, piante grasse e spinose, cactus e piante carnivore

Il Madagascar ospita estese aree di mangrovia, un bioma tipico delle aree costiere con alta salinità del suolo.

Le mangrovie coprono complessivamente una superficie di oltre 4.000 km2
Ci sono inoltre delle piante dall'aspetto vicino alle palme tra le quali, il piu' famoso, e' l'albero del viaggiatore", così chiamato perchè riesce a contenere alla base una quantità di acqua che può essere bevuta e fa anche da "bussola" in quanto si allinea con i punti cardinali facendo così da guida e ristoro al viaggiatore (Vedi foto )

L'albero del Viaggiatore , simile a una palma, è in effetti un banano ; è diventato il simbolo nazionale del Madagascar (lo si trova, anche nel logo della compagnia aerea di bandiera (Air Madagascar). Da questo albero i malgasci traggono acqua potabile, legname per le costruzioni e per il fuoco, e frasche per i tetti delle abitazioni.
Il baobab di Grandidier è una pianta appartenente alla famiglia delle Bombacaceae (vedi foto)

endemica del Madagascar. In malgascio è comunemente denominato renala o reniala ("madre della foresta").Sono alberi alti sino a 23-30 metri. con grandi tronchi con di diametro sino a 3 m, sormontati una corona di rami disposti orizzontalmente a formare una chioma di forma appiattita.La corteccia è liscia, spessa, negli esemplari adulti, sino a 10-15-cm, di colore grigio-rossastro.Tra ottobre e maggio la chioma si riempie di foglie palmate di colore verde-bluastro, composte da 6 a 9 foglioline ellittico-lanceolate, ricoperte da una densa peluria.I fiori che compaiono da maggio ad agosto, hanno petali di colore bianco-crema, tendente al giallo negli esemplari più adulti. Sono intensamente profumati e si schiudono dopo il tramonto.
Questi alberi dal largo fusto e rami che sembrano in realtà delle radici quasi fossero capovolti sottosopra hanno ispirato anche artisti locali.

venerdì 13 agosto 2010

Cucina locale nel Madagascar del Nord- Diégo-Suarez.

La cucina locale nel Madagascar del Nord consiste principalmente nello spezzatino, a cui si accompagna il riso (vari tipi), elemento di base dell’alimentazione.
Ci sono poi anche i légumi o Brèdes, che sono foglie o germogli delle piante che possono essere mangiate dopo la bollitura in acqua.
La carne di Zebù, un bovino basso gottoso Africano, è molto popolare in forma di Kitoza (affumicata ed essiccata al sole) di Masikita (kebab,piccole polpettine) o del famoso Romanzava.
Lo spezzatino entra nella composizione del Romazava, tradizionalmente cotto nel suo grasso e aromatizzato con "brèdes Mafana '
Il maiale prende anche un posto importante nella composizione dei piatti malgasci. E 'particolarmente utile nella realizzazione del famoso Ravitoto,ragu alle foglie di manioca pestate e mescolate con latte di cocco.
Tra i volatili, sono diffusi, le quaglie,i tacchini, i polli e…. le anatre del Madagascar, che ci riservano una sorpresa: il “foie gras”, abbastanza simile alla produzione francese e più che consigliato per il palati fini .

Le cosce di rane fanno anche parte della cultura gastronomica del Madagascar.

(Foto cesta di granchi )
Frutti di mare, cozze, aragoste ,molluschi di scogliera, gamberi, gamberetti, granchi di mangrovia, ricci di mare e pesci da barriera corallina e pelagici dell’Oceano Indiano,si prestano a molte ricette.La pesca è alla base dell'attività produttiva dei malgasci.

Tra la frutta la papaia, il frutto della passione, il corossol, i litchis, l’ ananas, il jackfruit (Foto) .
Il "Mango d’Anamakia" e "i litchis di Joffreville" sono la reputazione di questa regione e sono una vera delizia durante la stagione calda.


Tra i vegetali convenzionali, aggiungere i piselli del Capo, la manioca, le patate dolci e tutti i Brèdes, come "Brèdes Nightshades", e "Brèdes mafana " con cui vengono fatti i graten ,senza dimenticare gli anacardi.
Il Madagascar del Nord è senza dubbio un paradiso per gli amanti della cucina piccante.
Molte ricette hanno beneficiato dell’influenza cinese, o indiana o europea in riferimento agli aspetti culinari e culturali di una popolazione cosmopolita . Le spezie di base sono prodotti locali autentici (pepe, curcuma,chiodi di garofano,peperoncino dalle diverse specie di colore.
La vaniglia è il vero oro nero del paese, è considerata la migliore del mondo, senza dimenticare la cannella.

Il Trembo(pronunziare tchemb) o "vino di palma" e la Betsabetsa, un succo di canna da zucchero fermentato, sono alcools molto particolari.

Più classici e deliziosi sono i rum malgasci, tra cui il più conosciuto è il rum Djamandjary ( di Nosy Be), quello delle Ambilobe (Port San Louis) o dello zuccherificio Maromamy (Brickaville).

Il più grande produttore e distributore di bibite analcoliche è la STELLA, la famosa birra del Madagascar dal marchio "i tre cavalli" ,molto apprezzata e di uso comune.

Per quanto concerne i vini :i vigneti sono stati piantati dagli europei in alcune regioni (Central Highlands). Ci sono diverse proprietà, che offrono vino rosso, rosa, grigio o bianco. Tra i più noti il Dom Remy, il Lazan'ny Betsileo e il Clos Malaza, di cui si consiglia in particolare il vino grigio, più stabile.

Per finire : il Caffè ed il Cacao, che hanno una coltivazione regionale molto presente.

/foto pianta del Caffè)

ed il cacao.

Ci piace presentare il fiore del cacao per far notare come questo nasce direttamente sul tronco dell'albero.

venerdì 6 agosto 2010

MADAGASCAR I rettili


Il Madagascar ospita più di 300 specie di rettili, 90% delle quali sono endemiche. Tra i rettili del Madagascar ci sono lucertole, gecki, tartarughe terrestri e acquatiche e coccodrilli.
I serpenti sono presenti ma sono tutti inoffensivi cosi come lo stesso boa malgascia ( vedi foto) che soffoca le sue prede.
I rettili del Madagascar sono tanto particolari quanto unici :
I camaleonti sono rinomati soprattutto per la caratteristica di muovere (spostare) ciascuno occhio ( vedi foto) indipendentemente l'uno dall'altro e possono guardare in tutte le direzione senza muovere a testa. Questo sistema di visione molto particolare permette loro di mirare con precisione la prede che contano di acchiappare con loro lingua molto lunga a, a volte più grande del corpo stesso .La specialità, è la loro capacità a cambiare colore, ciò con lo scopo di mimetizzarsi con l’ambiente.( vedi foto).
L 'uroplatus fimbriatus è il più grande gecko del mondo, adatto per la vita notturna. Per difendersi dai suoi predatori grazie al suo mimetismo si rende difficilmente distinto dall'albero sul quale si riposa .( vedi foto) Il suo aspetto ripugnante fa si che per i Malgasci, sia il rappresentate delle brutte anime.

L’uroplatus Phelsuma comprende il gecko diurno emblematico del Madagascar. Questi gecki sono in genere riconoscibili per loro colorito verde e le macchie rosse presente nel corpo. (vedi foto)

giovedì 5 agosto 2010

Madagascar. Riserva Speciale di Ankarana


Riserva Speciale di Ankarana
Il massiccio di Ankarana sorge a circa 100 Km a sud-ovest di Diego Suarez in una regione selvaggia di 18.200 ettari caratterizzata da pinnacoli calcarei di origine carsica (tsingy,vedi foto) Petit Tsingy (ingresso est) e Grand Tsingy (ingresso ovest), da una grande foresta decidua con labirinti e piante appartenenti alla famiglia delle Euforbie e Pachypodium, da una rete sotterranea di grotte e fiumi.
All’interno del parco vivono sei specie di lemuri, diversi tipi di mammiferi, tra cui la mangusta (vedi foto)

dalla coda cerchiata, 83 specie di uccelli, gechi, camaleonti e coccodrilli. Leggi il post : "rettili in Madagascar".
Attrattive del parco sono il paesaggio degli aguzzi pinnacoli e le grotte da esplorare con una guida: la grotta più famosa è quella di Andrafiabe, lunga 11 km e attraversata da più di 100 km di cunicoli e passaggi. All’interno del parco è possibile pernottare solo in tenda in apposite aree. Solitamente si accede alla riserva dall'ingresso est che si trova vicino ai Petit Tsingy e alle grotte. Un percorso a piedi di 10 km circa consente di arrivare ai Grand Tsingy e ai canyon.
A metà strada tra Diego Suarez e la Riserva speciale de l'Ankarana si trovano
gli Tsingy Rouge (fedi Foto) Lasciando la strada principale e percorrendo una pista accidentata per circa 40 minuti si arriverà in prossimità dei Tsingy Rouge. Il colore rossastro di questi pinnacoli, il paesaggio circostante e le varie sfumature di colore del terreno su cui si ergono gli tsingy sono un vero colpo d'occhio !!! Da non perdere.

mercoledì 4 agosto 2010

MADAGASCAR: i lemuri


Nel Madagascar i lemuri sono gli animali endemici più conosciuti. Se ne conoscono oltre una trentina di specie, l'etimologia del nome deriva dal latino "lemures". Con questo nome i Romani indicavano gli spettri dei morti. Il nome infatti è stato conservato proprio per l'apparente aspetto spettrale che alcune specie notturne dotate di grandi occhi che riflettono la luce in modo impressionante. Sono animali socievoli e facili da avvicinare
Le dimensioni variano a seconda della specie, si cibano di germogli e bacche, alcune specie sono a rischio d'estinzione a causa di un''ampia deforestizzazione che viene portata avanti in certe zone.
La storia evolutiva dei lemuri si è verificata in isolamento dagli altri primati sull'isola di Madagascar per almeno 40 milioni di anni. I lemuri sono i primi primati appartenenti al sottordine Strepsinhini, che si diramava da altri primati inferiore a 63 Mya ( milioni di anni fa). Essi condividono alcuni tratti con i più basale dei primati, e quindi sono spesso confusi come ancestrali alle scimmie moderne, scimmie ed esseri umani.
Circa 70 milioni di anni fa (mya), proseguendo per un albero filogenetico che affonda le radici alle origini della vita sulla terra, da esponenti insettivori appartenenti alla classe dei mammiferi ebbe origine il ramo dei primati, ordine di cui fanno parte l'uomo con tutte le scimmie.
I lemuri si pensa si sono evoluti nel corso del Eocene o precedente, condivisione di un antenato comune più vicino con i Lorisiformi.( primati di piccola taglia con grandi occhi, che ne svelano le abitudini notturne). Attualmente ci sono circa 100 o più specie o sottospecie di lemure vivente, che sono suddivisi in cinque famiglie e 15 generi. Se l'estinto sufossile lemuri fosse incluso, ulteriori tre famiglie, otto generi e 17 specie dovrebbero essere inclusi. Il recente aumento specie di numeri è dovuto sia a una migliore analisi genetica che a una spinta nella conservazione e nella protezione delle popolazioni di lemure isolati e distinti.