auto antiche e moderne

mercoledì 30 gennaio 2013

Milano il nuovo che avanza.

Come cambia Milano; lenta ma continua è la sua trasformazione .





Molte zone stanno modificando il loro volto, con il nascere di palazzi, piazze, e strade.

Zona Garibaldi , apre una nuova vista a quella città che sarà la Milano del domani.







Ecco alcune realizzazioni architettoniche che ne modificano il suo aspetto.









Infondo a Porta Comasina si  intravedono i nuovi grattacieli  di Milano


 


Vetrate ,lampioni a motivo floreale,trombe stilizzate accolgono il visitatore.

venerdì 25 gennaio 2013

REALTA': da non dimenticare





Nel Vangelo secondo Matteo, la mirra è uno dei doni insieme all’ incenso e all’oro, portati dai Re Magi al Bambino Gesù. Secondo la tradizione La Mirra simboleggia l'unzione di Cristo, o l'espiazione dei peccati tramite la sofferenza e la morte corporale.


Il termine viene dal latino murra o myrrha, quest'ultimo a sua volta derivato dal greco e deriva da una radice semitica mrr, con il significato di "amaro".

L’amarezza quindi di quello che, nell’avvicendarsi del tempo, il tempo stesso spesso può riservarci..

Pessimismo? ……. No, certamente no , ma solo triste realtà.

Il tempo non si ferma . Orologi di un tempo.







    Si dice che il tempo non si ferma, che nulla ne trattiene l’incessante avanzata, lo si dice sempre con queste trite e ritrite parole, eppure non manca chi si spazientisca per la sua lentezza, ventiquattr’ore per fare un giorno, pensate, e quando si arriva alla fine si scopre che non è servito a niente, il giorno dopo è di nuovo così, sarebbe meglio che saltassimo le settimane inutili per vivere una sola ora piena, un folgorante minuto.

José Saramago, L’anno della morte di Ricardo Reis



lunedì 14 gennaio 2013

ROMA Basilica di Santa Maria Maggiore








La Patriarcale Basilica di S. Maria Maggiore è un autentico gioiello ricco di bellezze dal valore inestimabile. Il campanile, in stile romanico rinascimentale, si staglia per 75 metri ed è il più alto di Roma. É stato costruito da Gregorio XI al suo ritorno a Roma da Avignone e ospita alla sommità cinque campane.
E’ la più importante delle chiese romane dedicate alla Madonna ed è anche la meglio conservata.
Sorge sulla sommità del colle Esquilino ed è la sola ad aver conservato la primitiva struttura paleocristiana, sia pure arricchita da successive aggiunte.

I numerosi tesori in essa contenuti rendono S. Maria Maggiore un luogo dove arte e spiritualità si fondono in un connubio perfetto.
Le sue origini sono legate ad una leggenda secondo la quale fu proprio la Madonna, che apparve in sogno al Pontefice   Papa Liberio  nel 352, ad indicare il luogo dove voleva che la Chiesa sorgesse, attraverso una copiosa nevicata. Fu imposto al Capo della Chiesa di erigere la Chiesa dove la neve si fosse posata, cosa che prontamente fece. Il sogno era stato comune a Liberio ed a Giovanni, ricco nobiluomo romano, che finanziò la costruzione: da qui il primo nome del tempio, Santa Maria ad Nives.

La basilica si sviluppa su tre navate, divise da colonne con capitelli ionici per una lunghezza di oltre 85 metri fino all'abside rifatta dal Pontefice Nicolò IV fra il 1288 ed il 1292. L'arredo interno è composto dai soffitti a cassettoni di Giuliano da Sangallo e da una serie di mosaici che, lungo la navata centrale e sull'arco trionfale sembrano essere originari del V secolo d.C., mentre sull'abside vengono comunemente attribuiti all'opera del 1295 d.C. di Jacopo Torriti.

Tra le tante cappelle dell’interno, spiccano la Cappella Sistina o del Santissimo Sacramento, opera di Domenico Fontana (ca. 1585), la Cappella Paolina o Borghese, opera di Flaminio Ponzio (ca. 1611), e la Cappella Sforza, realizzata nel Settecento da Giacomo dalla Porta. Nella prima si trova un gruppo di statue del presepio, scolpite da Arnolfo di Cambio; nella seconda si conserva la veneratissima icona della Madonna Salus Populi; la terza è stata originariamente progettata dal Buonarroti.







Tra i colonnati ed il soffitto, le pareti erano in origine traforate da ampie finestre delle quali se ne conservano solo metà essendo state murate le altre. Dove erano le finestre, oggi è possibile ammirare una serie di affreschi che rappresentano "Storie della vita di Maria".

Notiamo   il pavimento "cosmatesco", donato dai cavalieri Scoto Paparone e figlio nel 1288

e  il soffitto cassettonato in legno dorato disegnato da Giuliano San Gallo (1450);




La Sacra Culla: 
    dirimpetto all’altare dell’Ipogeo, di fronte alla statua di Pio IX e sotto il suo stemma, è accolta e custodita una celebre reliquia, comunemente denominata “Sacra Culla”. Essa si offre allo sguardo dei fedeli dalla preziosa urna ovale di cristallo e argento, realizzata dal Valadier





La Porta Santa, benedetta da Giovanni Paolo II l'8 dicembre del 2001, portata a compimento dallo scultore Luigi Mattei e offerta alla basilica dall'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme


giovedì 10 gennaio 2013

ROMA Sann Giovanni in Laterano e Il Chiostro


Bisogna aggiungere inoltre che all'interno della Basilica di San Giovanni in Laterano si trovano

delle soluzioni artistiche di un valore e di una bellezza indescrivibili; basti pensare oltre all’altare papale,e al soffitto anche al pavimento a mosaico, e ai reliquiari.

.


Dalla navata di sinistra (guardando l’altare)  si può accedere  ad una parte che non fu coinvolta nei diversi rifacimenti del complesso in Laterano. E si tratta di una delle opere più importanti dei cosmati romani: il Chiostro.






Circondato da graziose colonnine tortili di marmo intarsiato con capitelli tutti differenti, ricoperte da mosaici oggi purtroppo andati perduti. Opera di stile cosmatesco dei Vassalletto, famosa famiglia di marmorari romani, databile all’inizio del XIII secolo. E il più grande chiostro di Roma, ogni lato misura 36 metri.+


Ma oltre alle diverse opere che vi sono conservate (resti del monumento funerario realizzato per il cardinale Riccardo Annibaldi da Arnolfo di Cambi, alcune lastre, sculture romane, opere in bronzo, e parte di un antico altare della chiesa), quello che vi rapirà, sarà la pace del posto.




venerdì 4 gennaio 2013

ROMA S.Giovanni in Laterano


La Basilica sorge sullo stesso luogo della basilica eretta da Costantino intorno al 314 su terreni già di proprietà della nobile famiglia dei Laterani, dalla quale prende nome tutta l’area. Ripetutamente danneggiata e restaurata, la basilica fu continuamente arricchita nel corso dei secoli.

La sua facciata settecentesca in travertino , costruita da Alessandro Galilei nel 1735, è un preludio al magnifico interno ideato e realizzato dal Borromini, in  occasione dell'Anno Santo del 1650.
Sono notevoli le cinque porte,corrispondenti alle cinque navate in cui è suddivisa la Basilica.
La porta centrale  risale all'età romana.
L'ultima a destra è la Porta Santa.L'attuale ,scolpita dall'artista lombardo Floriano Bodini,è stata posta nel Dicembre 2000 in occasione del Grande Giubileo

 L'interno è vasto e maestoso, il ricco soffitto a cassettoni, in legno intagliato e dorato reca al centro lo stemma di Pio IV, per incarico del quale l'opera venne eseguita nel 1565.

Nel fondo della grandissima navata centrale, sotto il grande arco trionfale, emerge l'altare papale  con  colonnine decorate a mosaico, con l'imponente ed elegante tabernacolo risalente alla seconda metà del trecento, con all’interno la disadorna tavola in legno,sulla quale la tradizione vuole che officiassero tutti i Primi Pontefici, da San Pietro a San Silvestro I  (IV secolo).+


L'Abside,rifatta sotto il pontificato di Leone XIII,ingrandendo le forme della vecchia Basilica,è stata decorata rimettendo in opera i preesistenti mosaici che Jacopo Torriti e Jacopo da Camarino  che  alla  fine del 1200 avevano realizzato utilizzando a loro  volta quelli precedenti dell'antico mosaico originario dell'età Costantiniana.
Osserviamo le figure del Salvatore a mezzo  busto,collocata nella parte superiore della scena,ed il fiume Giordano che scorre nella parte inferiore.

(foto: Alberto Bugge -continua nel prossimo  post)