CAPRILE VINCENZO NAPOLI 1856 - 1936
Pittore di impianto impressionista, fu legato alla Scuola di Resìna, e si dedicò alla rappresentazione di
scene paesistiche e personaggi popolari. La sua tecnica pittorica denota grande freschezza di tratto,
che richiama alla mente influenze di Filippo Palizzi, e ne hanno determinato un ottimo
successo commerciale. Dimorò per lunghi periodi a Venezia, alternando pitture della
Laguna a paesaggi napoletani.
Con altri pittori napoletani (Luca Postiglione, Pietro Scoppetta, Vincenzo Volpe,
CAPRILE VINCENZO
Napoli 1856 - 1936
L'artista studiò paesaggio con G. Smargiassi e A. Carrillo all'Accademia napoletana, completando la propria formazione sotto la guida di D. Morelli. Fu poi vicino a F. Rossano e A. Campriani ma indirizzò la matrice verista dei suoi soggetti campestri e popolari verso un preziosismo cromatico e compositivo poco incline a un’autentica ricerca del vero. Assiduo alle mostre della Promotrice napoletana, vi esordì nel 1873 con A Posillipo, e vi tornò negli anni seguenti con Strada alle paludi (1874), Il crepuscolo d'autunno (1875), A Torre Annunziata e Ricordo di Torre del Greco (1876). Prese parte
il bosco olio su tela cm 51 x 43 proprietà galleria elioarte |
Caprile Vincenzo*
L'artista studiò paesaggio con G. Smargiassi e A. Carrillo all'Accademia
napoletana, completando la propria formazione sotto la guida di D. Morelli.
Fu poi vicino a F. Rossano
CAPRILE VINCENZO e A. Campriani ma indirizzò la matrice verista dei suoi soggetti
campestri e popolari verso un preziosismo cromatico e compositivo poco incline a un’autentica
ricerca del vero. Assiduo alle mostre della Promotrice napoletana, vi esordì nel 1873 con A Posillipo
, e vi tornò negli anni seguenti con Strada alle paludi (1874), Il crepuscolo d'autunno (1875), A Torre Annunziata
e Ricordo di Torre del Greco (1876). Prese parte alle esposizioni nazionali di Napoli del 1877 (Le semprevive),
di Torino del 1881 (La dote di Rita) e di Milano pure del 1881 (Chi mi ama mi segua)
. Il successo raggiunto, che sarà poi duraturo, segnò il passaggio a una pittura aneddotica resa
con accurata definizione bozzettistica (L'acqua zurfegna, 1884, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna).
La sua vasta produzione, presente alle Biennali di Venezia e alle principali esposizioni internazionali, entrò
da allora in importanti collezioni private italiane. Nel 1888 fu nominato professore onorario dell'Accademia napoletana
. Negli anni '90 trasse ispirazione anche da paesaggi veneziani (Canale del Sacramento, Venezia,
Galleria d'Arte Moderna di
Ca' Pesaro) e da vedute della costiera amalfitana (Case di pescatori a
Positano, Roma,
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