Il dipinto è stato riconosciuto come la parte inferiore della
tavola dellaCaccia in Laguna (separate
almeno prima del XIX secolo), chiarendo l'iconografia di entrambe le parti.
L'opera mostra infatti un brano di vita quotidiana, delle donne che aspettano
sedute in una terrazza, mentre gli uomini sono a caccia in laguna. Il vaso che
si vede a sinistra ha il fiore troncato, che si ritrova, fuori scala,
nell'altro pannello. L'identica grana del legno ha poi confermato l'ipotesi. Le
cerniere e la chiusura presenti nella parte superiore del pannello suggeriscono
che sia stato usato come otturatore decorativo per una finestra o come
sportello di uno stipo. Sul retro infatti si trova una rappresentazione di
oggetti appesi a Trompe- l'Oile
La
tavola delle due dame veniva in genere datata a dopo il 1500 e aveva riscosso
un grande successo nell'Ottocento quando John Ruskin le
aveva dato l'accattivante titolo delle Due cortigiane. Le due donne
stanno in un sospeso ozio d'attesa entro il recinto marmoreo di una terrazza
con motivi geometrici sul pavimento. I loro svaghi comprendono i giochi con due
cani e l'osservazione di numerosi uccelli, quali una pavoncella,
due tortore e un pappagallino .
Un paggetto si affaccia dal traforo della balaustra. Tra gli oggetti, indagati
minuziosamente, si vedono un paio di sandali con la zeppa alta, i calcagnini,
accessorio femminile dell'epoca, un vaso di maiolica con stemma araldico della
famiglia veneziana Torella e uno di terracotta con un alberello di mirto
Le
due dame, ritratte di profilo, sono di età diversa, una più giovane e una più
matura, e sono riccamente abbigliate nella tipica veste a vita alta, con
scollatura ampia e maniche tagliate: nate per dare maggiore agilità ai
movimenti del braccio, mettendo anche in mostra la preziosa camiciola
sottostante, le maniche erano unite all'abito da lacci impreziositi da agugielli o aghetti.
Gli abiti sono sobriamente decorati da perle, portate dalle novelle spose in
segno di castità e rispetto verso il marito: le collane, a un solo filo, in
rispetto delle leggi suntuarie, decorano i décolleté,
mentre le acconciature sono simili, alla moda, con la crocchia dei capelli
attorcigliata sulla testa e una frangia di riccioli dorati che incornicia il
viso. La donna più giovane tiene in mano un fazzoletto, simbolo di purezza e
pegno di bonus amor
I simboli
Gli
oggetti presenti sulla scena hanno il preciso scopo di sottolineare la virtù
delle dame, che siano nubili, spose o vedove: alla donna veneziana veniva
richiesto un atteggiamento di continenza e modestia, in una società che aveva
le sue radici nella famiglia e nella maternità.[3] Il
matrimonio è richiamato dal mirto nel vaso a destra, pianta legata a Venere Venere e Maria, e dalle due tortore, che indicano un
solido legame sponsale; anche l'arancia rientra nella simbolica matrimoniale, in quanto
dono delle spose. La pavoncella è legata al concetto di fecondità della coppia
sposata, mentre il pappagallo, solitamente associato a Maria per il suo verso
"ave", riferito all'Annunciazione, qui simboleggia il destino della
donna come sposa. I due cani, con il loro significato di lealtà e attenzione,
tenuti dalla donna più anziana, sottintendono che a questa spetta il compito di
custodire la giovane sposa e garantirne la rispettabilità. Il vaso di mirto,
legato a Venere e a Maria Vergine, simboleggia il matrimonio, mentre il giglio,
che si trova nella tavola del Getty, indica la castità e richiama il dono dell'ArcangeloGabriele a Maria nell'Annunciazione.[4]
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