auto antiche e moderne

martedì 28 giugno 2011

Narni Viaggio in Umbria



Narni



L'antica Nequinum umbra fu conquistata da Roma nel 299 a.C.. Ci volle oltre un anno per compiere l'impresa, avvenuta nel 299 a.C. grazie al tradimento di due persone locali che permisero ai Romani l'ingresso tra le mura. Divenne così colonia romana col nome latino di Narnia.
Si ribellò contro il papa Pasquale II nel 1112 e divenne autonoma. Nel 1167 si sollevò contro Federico Barbarossa ma, sette anni dopo, fu conquistata dall'arcivescovo di Magonza Cristiano.
Federico II di Svevia la assediò invano nel 1243. Nel 1367 sorge la Rocca voluta dal Cardinale Albornoz,si sottomise agli Orsini nel 1373 e nel 1407 .

Nel Medioevo Narni visse il suo momento di massimo splendore, in quel periodo sorsero gioielli dell'arte romanica come la Cattedrale dedicata a S.Giovenale,





le chiese di S.Maria Maggiore e S.Maria Impensole, e poi il Palazzo Comunale,




sulla facciata del Palazzo comunale sono incastonati bassorilievi romanici



La loggia dei Priori







S.Francesco e S.Agostino.

Testimoniano questo periodo non solo i grandi monumenti, ma anche l'architettura minore delle piazzette e dei vicoli, delle torri



e degli archi.





Il Rinascimento trasformerà quindi con eleganza il centro antico, con nuove chiese e conventi, con palazzi dalle ricche corti.


Nel 1527 i Lanzichenecchi,di ritorno dal sacco di Roma , la conquistarono e la depredarono avviandone di fatto l'innarrestabile decadenza.

Le cascate delle Marmore Viaggio in Umbria



Sulle origini della cascata c'è una leggenda: una ninfa di nome Nera si innamorò di un bel pastore: Velino. Ma Giunone, gelosa di questo amore, trasformò la ninfa in un fiume, che prese appunto il nome di Nera. Allora Velino, per non perdere la sua amata, si gettò a capofitto dalla rupe di Marmore. Questo salto, destinato a ripetersi per l'eternità, si replica ora nella Cascata delle Marmore.
Alla Cascata delle Marmore si può accedere da due punti distinti, ovvero dal Belvedere inferiore (vedi foto in alto) o dal Belvedere superiore.(foto in basso) Il primo rappresenta la parte bassa della Cascata, da cui si osservano in toto i tre salti compiuti dal fiume Velino per gettarsi nel fiume Nera; da qui si ha una visuale completa sulla Cascata secondo l’immagine conosciuta. Il secondo costituisce la parte alta, formata da una veduta spettacolare e panoramica del primo salto.


Spoleto Viaggio in Umbria


Spoleto è una città di antichissima fondazione: già abitata fin dalla preistoria, il suo nucleo fu fondato dagli Umbri verso il 1000 a. C.

Nel III sec. a. C. passò sotto l‘influenza dei Romani che vi fondarono nel 241 a.C. una colonia chiamata Spoletium. Dopo la Battaglia del Trasimeno, respinse con successo l‘assedio di Annibale e fu poi una fedele alleata di Roma nelle guerre Puniche. Già 100 anni prima di Cristo, Spoleto fu definita una città splendida e essa seguì l‘Impero Romano anche nel suo decadimento.



Nel 576, Faroaldo I la scelse come sede del Ducato di Spoleto longobardo che, nel 774 divenne feudo dei Franchi. Allo smembramento dell‘impero carolingio, il Duca Guido III e suo figlio Lamberto furono incoronati imperatore (890 e 892) del Sacro Romano Impero dal Papa. Contesa tra Impero e Chiesa, fu distrutta da Federico I Barbarossa nel 1155, ma nel 1240 passò definitivamente sotto la Chiesa, fatto che non impedì comunque la sua costituzione in libero comune.


L' Arco di Druso , arco romano costruito lungo il tracciato urbano della via Flaminia, che introduceva al foro (sito attuale di piazza del Mercato), eretto nel 23 d.C. in onore di Druso minore.


La città si ingrandì e fu necessaria la costruzione di una nuova cinta muraria (1296) che la cinge tutt‘oggi. Durante l‘esilio dei Papi ad Avignone, il Cardinale Egidio Albornoz fece costruire nel 1359-70 la maestosa Rocca Albornoz
La Rocca Albornoziana è: uno dei monumenti simbolo della città. Sorge alla sommità del colle S.Elia da dove domina la valle umbra. Possiede due cortili interni e sei torri tra cui quella comunemente chiamata della spiritata e la Camera Pinta, affrescata con dipinti quattrocenteschi. La tradizione popolare racconta dell'esistenza di due cunicoli sotterranei che collegherebbero la Rocca con la parte bassa della città (in particolare con il Ponte Sanguinario, sotto l'odierna piazza Vittoria) e con il centro storico (all'altezza dell'Arco di Druso, di epoca romana): tali cunicoli, che sarebbero stati conosciuti anche da Lucrezia Borgia, (ella fu governatrice di Spoleto nel 1499), non sono stati però ancora trovati.



La Torre dell’Olio, del XIII secolo, e la Porta Fuga : la Torre dell'Olio è così chiamata perché da essa, in difesa della città, si soleva gettare olio bollente sui nemici che assediavano la sottostante Porta Fuga (prima cinta muraria urbica); si narra che molti nemici, i più illustri Federico Barbarossa e Annibale,, subirono ingenti perdite da questa strategia di difesa (da cui il nome "Fuga" della sottostante porta).
La torre d'olio vista da una caratterista strada cittadina



Nel caso di Annibale però, si tratta probabilmente di un falso storico, in quanto la torre non è di epoca romana ma posteriore; non si esclude comunque che, in precedenza, sullo stesso luogo esistesse una costruzione analoga e con la stessa funzione.



Il Duomo.-
La Cattedrale di S. Maria Assunta, romanica, iniziata intorno al 1175 sul luogo della precedente chiesa distrutta nel 1155 da Federico Barbarossa, fu consacrato da Papa Innocenzo III nel 1198 e terminata fra il 1216 e 1227.


L‘attuale facciata rappresenta il risultato di un ingrandimento della stessa, avvenuta intorno al 1200. Furono allora aggiunti i rosoncini esterni del secondo ordine e i tre rosoncini, le nicchie cieche ogivali ed il mosaico del terzo ordine. Quest‘ultimo, firmato da un certo Solsternus (1207) che invece del consueto „magister“ preferì definirsi „doctor“, rappresenta „Cristo benedicente in trono fra la Madonna e S. Giovanni Evangelista. Il rosone centrale, appartenente alla fase costruttiva del XII secolo, è uno dei più ricchi dell‘Umbria. E' incastonato in un quadrato che riporta negli angoli i simboli dei quattro Evangelisti, sorretto idealmente, a sua volta, da una galleria cieca di cinque colonnine e due telamoni. Lo stile delle colonnine del cornicione sopra al rosone armonizza sorprendentemente con quello del portico aggiunto nel 1491-1504 da Ambrogio di Antonio Barocci da Milano e Pippo di Antonio da Firenze, a cinque fornici fiancheggiate da pulpiti.




L'interno del Duomo in stile barocco , mostra notevoli affreschi di Filippo Lippi nell'abside della navata centrale














e altri del Pinturicchio che nel 1497 il pittore ha realizzati per commissione del Vescovo Costantino Eroli

Madonna con Bambino con Santi e nella lunetta sormontata dallo stemma degli Eroli



Dio benedicente con angeli ed arcangeli



Il Ponte delle Torri, lungo 230 m, monumento simbolo della città, unico nella sua altezza di 82 m, che lo rende il ponte antico in muratura più alto d'Europa. Sulla datazione esatta della sua costruzione gli storici non si sono ancora accordati in maniera soddisfacente. Alcuni documenti rivelerebbero che è stato costruito nel Duecento, probabilmente sui resti di un antico acquedotto romano. Proprio dalla precedente costruzione avrebbe ereditato la sua funzione, portando a Spoleto l'acqua delle sorgenti di Cortaccione. Tuttavia sono in molti a considerare la sua datazione più probabile nel XIV secolo










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lunedì 27 giugno 2011

Trevi Viaggio in Umbria

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Si entra in città dalla parte prospiciente il Monte Serano, dalla Piazza Garibaldi, dove e' consigliabile trovare un parcheggio per l'auto, prima di inoltrarsi in Via Roma, che dopo poco si immette in Piazza Mazzini attraverso un passaggio a volta, tra il Palazzo Comunale e il torrione duecentesco, che chiudono ad angolo la piazza.

Il porticato dell‘edificio risale al XIV sec.,al secolo successivo le finestre rinascimentali del primo piano con i moniti ai governanti scolpiti negli architravi. Nel XIX secolo furono aggiunte targhe commemorative e risistemati gli interni. Qui si trovava la Piancoteca Civica, ora trasferita nel convento di S. Francesco.




Anche Trevi, come buona parte delle piccole cittadine dell'Umbria, nasce su una rocca di montagna,che domina una incantevole pianura solcata dal Fiume Clitunno.

Un po di storia.

Plinio il vecchio la classificò come una città degli Umbri ,infatti il nome latino Trebia potrebbe derivare dalla radice umbra treb-, componente delle parole che in quella antica lingua indicavano casa, costruzione, costruire.

La sua esistenza, prima della dominazione romana, è testimoniata anche dalla "stele di Bovara", con iscrizione arcaica, rinvenuta di recente.

Trevi acquistò grande rilevanza quando, in età imperiale , fu ripristinato l'antico corso della " Flaminiae ".

Si sviluppò in pianura, in località Pietrarossa,come una vera civica con edifici monumentali di cui rimangono numerosi resti, mentre sul colle seguitò a sussistere l'arce fortificata con robuste mura, tuttora visibili.

In antico aveva giurisdizione anche su "ville" di montagna a est e su gran parte della valle sottostante, era attraversata dalla Flaminia e solcata dal Clitunno, allora navigabile.
Fu sede vescovile fino all' XI secolo.
Con il dominio dei Longobardi, che istituirono il potente ducato di Spoleto, Trevi fu assegnata a un gastaldo.
Agli inizi del XIII secolo si costituì in libero comune,alleata con Perugia per difendersi da Spoleto, fu con alterne vicende in lotta con i comuni vicini.
ottenendo solo nel 1389 il libero governo.

Subì il dominio di vari capitani fino al 1438 quando, tornata al diretto dominio della Chiesa, sotto la legazione di Perugia, seguì le sorti dello Stato Pontificio fino all'unificazione.

Pittorici i vicoli e le vie ritorte attraverso le quali si raggiunge la Cattedrale di S. Emiliano, edificio del XII sec., le cui absidi romaniche molto lavorate spiccano dal corpo della chiesa, ampliata nel XIV sec. fu ulteriormente ristrutturata nel XIX secolo.

sabato 25 giugno 2011

Campello sul Clitunno Viaggio in Umbria




E di zaffiro i fior paiono, ed hanno
dell’adamante rigido i riflessi,
e splendon freddi e chiamano a i silenzi
del verde fondo. ………………………
Visser le ninfe, vissero: e un divino
talamo è questo
.




Note : Nel giugno del 1876 il Carducci andò ispettore al liceo di Spoleto e volle visitare le fonti del Clitumno, a mezz’ora circa di carrozza dalla città; sul luogo pensò l’ode che fu scritta tra il 2 luglio e il 21 ottobre di quell’anno. Tra le odi barbare questa è giudicata « la più alta, la più solenne, la più classica

Montefalco Viaggio in Umbria


La città di Montefalco domina dal suo colle la pianura che si stende da Spoleto fino a Perugia. Da tale posizione panoramica deriva anche il nome di ringhiera dell'Umbria.


L'abitato si sviluppa a partire dalla cima del colle, intorno alla piazza di forma circolare,


sulla quale probabilmente si affacciava una torre, sul luogo in cui ora si trova il palazzo del comune .


Il Museo Civico ha sede nella chiesa di San Francesco di Montefalco



e nell'annesso convento. La chiesa, costruita fra il 1335 ed il 1338, conserva alle pareti una serie di affreschi che documentando l'attività pittorica di maestri locali e non, fra il XIV e il XVII secolo.Le cappelle laterali ospitano affreschi di Giovanni di Corraduccio e di altri esponenti della 'scuola umbrà del XV secolo. La controfacciata, sulla destra del portale principale, è decorata da un bell'affresco di Pietro Vannucci, detto il Perugino, che rappresenta una delicata 'Natività' sormontata dall'Annunciazione e dall' 'Eterno' (1503).

Madonna con Bambino in Trono e vari santi Francescani opera di Tiberio d'Assisi



Bevagna- Viaggio in Umbria



Campanile e chiesa di S. Michele Arcangelo (1195 d. C.) Splendida facciata aperta da tre portali, quello centrale è ricco di motivi ornamentali.
L'antica cittadina di origini romane di Bevagna è collocata al margine occidentale della piana di Foligno, ai piedi del gruppo collinare dove sorge Montefalco, presso l' ansa del fiume Timia
Si è voluto vedere il nome della città, derivato dal gentilizio etrusco Mefana. Le prime notizie storiche coincidono con la conquista romana dell'Umbria. Intorno ai secoli X-XI la città fece parte del feudo dei conti di Antignano e Coccorone una casata di origine germanica fedele all'Impero,che dal monte di Bevagna aveva esteso i suoi possessi in una vasta area circostante.
Nel 1152 fu incendiata da Federico Barbarossa e nel 1249 dalle milizie di Federico II. Nel 1375 fu nuova mente distrutta da Corrado Trinci che, nel 1377, la fece ricostruire fortiricandola con muri e torri


Con l'inizio del nuovo secolo (1503) torna a dipendere dal governo di Perugia finchè nel 1519 inizia la serie dei governatori perpetui, investiti direttamente dalla Santa Sede. Nel 1528 subisce danni dal passaggio dei Lanzichenecchi diventò parte del ducato di Spoleto.




L'aspetto odierno è sicuramente il frutto dello sviluppo medioevale, infatti benchè i Romani avessero impostato l' antica Menania in modo tale che la via Flaminia fosse il decumano della cittadina, oggi il baricentro urbano è posto più a sud. Sono assolutamente da non perdere in Piazza Silvestri il palazzo gotico dei Consoli,



posto singolarmente in obliquo rispetto agli assi viari e le chiese di San Silvestro di cui sopra la foto, la fontana che completa la scenografia di questo eccezionale spazio pubblico è invece un rifacimento di epoca ottocentesca.

Il Palazzo dei Consoli, secolo XIII, che fu sede della magistratura cittadina, ospita dal 1886 il Teatro Torti, a tre ordini di palchi e loggione.




Il plafone è di Mariano Piervittori ed è una rappresentazione delle arti sotto forma di Muse che danzano (Tragedia, Commedia, Musica, Poesia, etc.); gli affreschi della stanza del ridotto, opera di Domenico Bruschi, rappresentavano tre figure (Commedia, Tragedia, Musica) di cui attualmentene è rimasta solo una.
Il sipario storico è stato dipinto dallo stesso Bruschi e vi è rappresentato "Properzio che addita al Torti la sua patria". Nel nuovo sipario, realizzato dal pittore bevanate Luigi Frappi in sostituzione del precedente (da sottoporre a restauro), è stato rappresentato il fiume Clitunno all'alba, come viene immaginato dall'artista. Dal 1994, anno dell'inaugurazione dopo un lungo restauro, il Teatro è regolarmente attivo con stagioni di prosa, attività concertistica e spettacoli vari.

giovedì 23 giugno 2011

Assisi - Dintorni -Viaggio in Umbria

Il Santuario di San Damiano.



Fuori dall'abitato di Assisi in una pace campestre tra il verde dei cipressi sorge il santuario di San Damiano.La chiesetta del santuario fu ripristinata nel 1207 dallo stesso San Francesco, qui il santo compose il cantico delle Creature. Qui santa Chiara iniziò l'ordine delle Francescane.






Affresco con la rappresentazione di santa Chiara opera ritenuta del Cimabue



Madonna con Bambino ai lati San Francesco e Santa Chiara



Luogo dove morì Santa Chiara


Il chiostro della Chiesa di San Damiano




RIVOTORTO




Il Santuario Francescano
Di stile neogotico questa Chiesa prende il nome dal ruscello "Rivotorto" che scorre alla sua sinistra. Eretta nel 1854 in seguito ad un disastroso terremoto che fece crollare la precedente costruzione del '500, fu edificata per proteggere il Sacro Tugurio, culla dell'Ordine francescano. La permanenza in questo luogo (1209-1211) di Francesco e dei suoi primi compagni di fede, segna una tappa fondamentale nella vita del Santo. Infatti, detta qui la Prima Regola, approvata oralmente da Innocenzo III e chiama Minori i suoi discepoli. Formata così la prima comunità francescana, Franceseo inizia alla pratica della mortificazione interiore ed esteriore i suoi frati, esortandoli a seguire una vita dedita alla preghiera, al raccoglimento e al lavoro manuale.

























Santa Maria degli Angeli fraz. di Assisi


Santa Maria degli Angeli-Facciata della basilica.

La basilica Santa Maria degli Angeli situata presso la omonima frazione di Assisi venne realizzata a partire dal 1569 e ultimata nel 1679.Dai tratti architettonici eleganti e dominata da una grande statua dorata della Vergine. Nel suo interno trovasi la "Porziuncola" suggestivo oratorio francescano che accolse la prima comunità religiosa formatasi al "Tugurio di Rivotorto."