Plinio Nomellini
Plinio NomelliniPlinio Nomellini
 
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Plinio Nomellini

(Livorno 1866 - Firenze 1943)

FOSSA DELL'ABATE

olio su tavola, cm 41x41,5

firmato in basso a destra

sul retro: etichetta della Collezione Renato Tassi

 

Provenienza

Collezione privata

 

Plinio Nomellini nacque a Livorno nel 1866 e studiò all'Accademia di Firenze con Fattori. Le sue prime opere sono prettamente macchiaiole e risentono molto dell’influsso del maestro labronico, di Lega e di Signorini.

Nel 1890 si trasferì a Genova e cercando un linguaggio proprio, i suoi interessi si rivolsero ai post-impressionisti francesi; aderì al divisionismo, ricercando contatti con i simbolisti francesi, con Klimt, Jodler. La sua ricerca di luce e colore si scontra con le tendenze delle nuove generazioni, che, sulla scia di Cezanne, miravano alla riscoperta del volume, con un uso sobrio del colore. Nel 1902 si stabilì a Torre del Lago. Espose a tutte le Biennali dal 1899 e fino al 1933 alle Promotrici di Genova. Fu anche polemista e scrittore. Collaborò con Oscar Ghiglia e Giovanni Papini alla monografia su Fattori.

 

STIMA
€ 15.000 / 18.000
AGGIUDICAZIONE:  REGISTRAZIONE

 
1 - 10  di 41 Lotti
 
51
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52
€ 2.500 / 3.500
53
€ 7.500 / 9.500
54
€ 5.000 / 7.000
55
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56
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57
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58
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Il fienaiolo di plinio novellinidel 1888

Plinio Nomellini passa la sua infanzia tra le città di Livorno e Cagliari per motivi di lavoro del padre. Nel 1875 a Livorno frequenta la scuola d’Arte e Mestieri e contemporaneamente i corsi di ornato e figura tenuti dal pittore Natale Betti. Grazie all’attenzione del Betti, nel 1885 ottiene una borsa di studio per l’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove studia sotto l’insegnamento di Giovanni Fattori. Essere stato allievo del grande maestro, sarà sempre motivo di orgoglio per Plinio. Fattori infatti segnò profondamente la formazione del giovane Nomellini e la loro fu anche una solida amicizia, che durò per la vita di entrambi; a Firenze Plinio ebbe anche l’occasione di conoscere sia Telemaco Signorini che Silvestro Lega.
Nel 1890 si trasferisce a Genova, città che sarà di grande ispirazione per la sua produzione pittorica, sia per la condizione di città di mare, sia per i suoi fermenti sociali. Unitamente ad un gruppo di giovani amici artisti fonda il “Gruppo di Albaro”, nel 1894. Proprio per le sue simpatie anarchiche fu arrestato e imprigionato e gli amici Fattori e Signorini si batterono a lungo per la sua assoluzione.
A Genova la sua produzione si dedica maggiormente agli acquarelli, i colori sono meno violenti dei periodi precedenti al soggiorno ligure, ma non per questo meno vivaci. Nel 1902 lascia Genova per stabilirsi a Torre del Lago, in provincia di Lucca, alla ricerca di pace e silenzio, condizioni essenziali per la sua ricerca interiore.


il  cantiere
    



ll cantiere di Plinio Nomellini


Il cantiere di Plinio Nomellini offre una visione storica della realtà operaia nei cantieri navali genovesi del primo Novecento.

Plinio NomelliniIl cantiere, 1909, olio e tempera su tela, cm 300 x 600. Genova, Galleria d’Arte Moderna


                                                    ragazza  alla  fibestra
                                                             



Nel 1908, quando la tranquillità del luogo viene molestata, si trasferisce a Fossa dell’Abate (odierno Lido di Camaiore). Bisogna pensare che in questi primi anni del secolo, tutta questa zona del litorale Tirreno era ancora primitiva, popolata solo da una bellissima pineta selvaggia che sfumava verso il mare, con canneti ed una bassa vegetazione odorosa. Plinio, sedotto da questa atmosfera, costruì in questa zona la sua casa, convinse Galileo Chini a comprarsi un terreno ed anche Lorenzo Viani vi soggiornò spesso nelle “capanne di biodolo”. Nomellini in questo luogo aveva trovato ciò che rincorreva: il mare, la natura e la pace, dipingeva con il cavalletto posato sulla sabbia davanti al mare e “puliva i pennelli sulla corteccia dei pini”. Terminata la prima guerra, questa zona subì infauste alterazioni edilizie, così Nomellini si trasferì nuovamente a Firenze, a Poggio Imperiale, alternando diversi soggiorni a Capri, all’Isola d’Elba e ad Ischia.
Testi: Cecilia Iacopetti
© Studio d’Arte dell’800