auto antiche e moderne

lunedì 31 agosto 2009

Interno neo gotico del Real Duomo di Erice

L'INTERNO
È a tre navate. Di non grandi dimensioni, presenta delle caratteristiche che ne fanno un capolavoro dell'arte neogotica e certamente il più bell'esemplare in Sicilia.
Dopo il rovinoso crollo del 1853, a motivo della sua fondazione regale, fu invocato sul Duomo il patrocinio del Re, la cui corte allora risiedeva a Napoli. Arrivarono da Napoli, per interessamento del barone Alberto Barberi i progetti dell'Architetto Dominici, in stile neogotico, che allora era in voga in tutta Europa e in America (pensiamo alla Sainte Chapelle a Parigi o alla sede del parlamento londinese ecc...). Fu iniziata la ricostruzione nel gennaio 1854 e terminata nel 1865 sotto la direzione dell'architetto Fra' Francesco La Rocca.

Interno Real Duomo Le volte


Interno Real Duomo Le volte
Inserito originariamente da buggeelio
Interno Real Duomo Le volte
Ma dove il frate architetto Fra' Francesco La Rocca direttore dei lavori espresse il suo genio, fu nella decorazione della chiesa, soprattutto in quella delle volte. La decorazione presenta infatti le consuete linee neogoti-che, ma contestualizzate con motivi moreschi, cosicché richiama atmosfere tipicamente arabe. Inoltre, così com'era - e lo è ancora, sebbene in tono minore - costume presso il popolo siciliano, in occasioni solenni, procedere ad "apparare" (ovvero allestire con decorazioni particolari) gli interni delle case o delle chiese con pizzi e merletti preziosi - arte per cui Erice era rinomatissima -così l'architetto direttore dei lavori volle che il neogotico ericino fosse caratterizzato da una peculiare decorazione donando un "apparato" alla chiesa che fosse esso stesso permanente. Oggi pertanto la chiesa, soprattutto nelle volte, presenta una decorazione in stucco, che sembra tutto un merletto prezioso e che impressiona non poco il visitatore.

Inserito da buggeelio il 31 ago '09 20.28.

Il Cappellone Real Duomo di Erice


Il Cappellone Real Duomo di Erice
Inserito originariamente da buggeelio
IL CAPPELLONE
Il transetto davanti al presbiterio interrompe la fuga delle navate cosicché tutte e tre le navi della chiesa hanno sbocco nell'unico cappellone che accoglie gli stalli del coro ligneo rifatto nel 1815. L'ancona marmorea sull'altare maggiore è opera di Giuliano Mancino (1513) e raffigura nel nastro di base Gesù con i dodici apostoli e alcuni padri della chiesa. Il corpo dell'opera presenta una nicchia centrale più grande, con a fianco altre quattro nicchie. Nella nicchia centrale sta la Vergine "Tenda dell'alleanza" assisa in trono con bambino in braccio sovrastata da un tabernacolo. Alla destra della Vergine, i Santi Pietro e Giovanni Battista, mer. tre alla sinistra stanno i santi Paolo e Giuliano. Più in alto ci sono le formelle con scene della passione di Cristo con in alto la risurrezione. A coronare l'opera stanno quattro figure di profeti e il timpano che presenta la nascita di Gesù.

domenica 30 agosto 2009

REAL DUOMO DI ERICE



Il duomo di Erice Sicilia

Secondo la tradizione la chiesa fu innalzata già ai tempi dell’imperatore Costantino nel IV sec. d. C..
L’edificio che oggi ammiriamo fu edificalo nel 1312 dal Re Federico li d’Aragona, con materiale proveniente dal tempio della Venere Ericina.
Nel corso dei secoli il sacro tempio fu più volte rimaneggiato.
L’ interno crollò nel 1853. Pressoché immediatamente se ne iniziò la ricostruzione e in dieci anni il Real Duomo rinacque in quelle splendide forme che oggi costituiscono un prezioso esempio di arte neo-gotica
La torre, costruita alla fine del ‘200 da Federico III d’Aragona e alta 28 metri, è illuminata da monofore e bifore, la scala è composta da 108 gradini.
Le foto sopra esposte sono di proprietà elioarte tutti i diritti riservati

martedì 25 agosto 2009

Roccella Calabria


Bourg de La Rocella dans la Calabre ulteriore-Gravè à l'aufort par Allix
ALLIX o ALIX François, Honfleur 1753 - Parigi 1794
Terminè par de Ghendt DE GHENDT Emmanuel Jean Népomucène, Saint-Nicolas 1738 - Parigi 1815
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Antica ma sopratutto rara incisione all'acquaforte presentata da elioarte.
Riferimenti :in viaggio nell'Italia del Sud da Napoli a Malta.Viaggio pittoresco o descrizione delle Rovine di Mapoli e Sicilia di Jean Claudio Richard Abbè de Saint Non 1781 1786 Catalogo ragionato,riveduto,corretto e ampliato a cura di Silverio Salomon ed Elisabetta Rollier http://www.salamonprints.com/Cataloghi/SaintNon.pdf

Roccella Ionica (o Roccella Jonica) (Rucceja in dialetto roccellese) è un comune di 6.768 abitanti della provincia di Reggio Calabria che si trova sulla costa jonica. Probabilmente sorge sull'antica città magno greca di Amfissa.

I resti medievali sono visitabili attraverso una passeggiata panoramica che, a partire da Torrente Zirgone, porta dalla costa al promontorio dell'antica cittadella, e da qui alla vicina torre di avvistamento meglio nota come "Torre di Pizzofalcone".

domenica 23 agosto 2009

La vera storia di Mata e Grifone ?


La vera storia di Mata e Grifone ? :

Quando Re Ruggero, iniziatore della stirpe normanna, è riuscito a conquistare la Sicilia e restituirla alla religione cristiana nel XI sec. in città ( a Messina e paesi limitrofi) governavano Grifone , re arabo e sua moglie Mata, autoctona di Camaro. Ruggero fece una sfilata trionfale in città con alla testa una statua della vergine Maria e dietro i prigionieri arabi e tra di essi c'erano il Re e la Regina a cavallo che seguivano il carro del Re Cristiano. (versione normanna)
un altra storia ancora è : al tempo dell'invasione araba (IX sec.) a Messina governavano i Greci (o meglio gli imperatori di Bisanzio che parlavano greco) che nel dialetto di allora si chiamavano Grifoni (per via di ciò che avevano dipinto nel vessillo imperiale o una cosa del genere). durante questa invasione ci fu una caccia al greco per ucciderlo al grido "Mata el Grifon" cioè "Ammazza il Greco". (versione patriottica)da questo momento il grido "Mata el grifon" divenne "Mata e Grifone" e su di esso si creò la storia d'amore della Bella e grossa Mata e dell'altrettanto imponenete Grifone.(vedi versone romantica)...

Nella foto i famosi giganti di cartapesta Mata e Grifone danzanti a Seminara durante la festa del 14 e 15 agosto

sabato 22 agosto 2009

Ceramica a Seminara

Nel panorama della lavorazione della terracotta in Calabria, Seminara rappresenta l’optimum per il suo genere di produzione che si caratterizza per le sue forme originali ed i colori vivaci. Si lavora l’argilla ancora secondo la più antica tradizione, con pochi strumenti e molta fantasia. Spesso bastano un tornio, l’argilla e l’acqua e le mani degli artisti locali per vedere scaturire delle autentiche opere d’arte . Proprio perché modellato “a mano” ogni pezzo è un “unicum” con evidente qualità superiore rispetto alla produzione di serie. Nell’antica bottega "Mangione", oggi diretta dall' artista signor Giuseppe Ferraro, ecco alcune foto a comprova. Colori, decorazioni, ornamenti richiamano antiche leggende, rituali magici ed allegorie, maschere, fiasche, e borracce modellate a forma di tarallo,o di colomba,o di riccio o di pesce.

giovedì 20 agosto 2009

SAPORI DI CALABRIA



prosegue il mio viaggio iniziato in Sicilia e ora sono in Calabria.
Una vera e propria ricchezza gastronomica è racchiusa nei preziosi frutti, prodotti e raccolti di Calabria.Vi è il sapore ed il profumo di una natura unica, fatta di boschi millenari, di verde rigoglioso e meraviglioso colore mediterraneo. Lo si avverte nella semplicità delle pietanze, nei sapori forti e decisi e nella fantasia delle tradizioni da proteggere e valorizzare. Migliaia e migliaia di ricette per migliaia e migliaia di sensazioni sempre diverse, ma accomunate dall’intenso aroma mediterraneo. Gli itinerari conviviali regalano gusti inconfondibili e delicati piaceri, raffinate sculture culinarie e piatti antichi e desueti.. La combinazione di spezie ed oli esprimono l’anima ed il profumo della Calabria, accogliente nella sua dimensione di pace, dignitosa nella sua abbondanza e varietà di alberatura e di coltura.
Deliziosi e stuzzichevoli i sughi preparati per condire le paste. Manzo, vitello, maiale e agnello trattati con l’olio d’oliva calabrese conferiscono qualità e gusti inenarrabili. Peperoni e peperoncini, dai tocco piccante, aggiungono sapore e sapore in un crescendo di bontà e fragranza.
Nei luoghi montani le pietanze si colorano e si profumano della grande eterogeneità di funghi, davvero molto diffusi in tutto il territorio. Largamente rinomati i funghi rositi della Sila. Rimanendo sempre a quote elevate, latticini, formaggi, insaccati, cacciagione e frutti di bosco costituiscono autentiche varietà appetibili che assicurano ai palati più esigenti il piacere di stare a tavola.
Le verdure si fanno preferire nella preparazione di melanzane ripiene, peperonate e conserve sott’olio. Tra i prodotti esaltanti e caratteristici della terra calabrese sono da menzionare le cipolle rosse di Tropea, le zucche, i funghi porcini, le ciliegie.
Nelle valli e fino ad una certa altitudine, noci, nocciole e castagne decorano ed allietano le tavole. Le castagne è usuale infornarle ed intessere collane di varie dimensioni.
In prossimità delle coste dolci distese di agrumeti, di uliveti e fichi d’india offrono sapori spettacolari che rendono davvero uniche le pietanze calabresi.
Un posto di rilievo va pure assegnato al pesce. Tonno, pesce spada, bianchino, merluzzo, cernie, cefali e trote (di fiumi e di laghi), arrosti alla griglia o cucinati in salsa con aromatiche spezie, costituiscono piatti invidiabili e privilegiati.
E per finire Sua Maestà li vino. Molto pregiato quello di Cirò che si produce nei vigneti assolati dell’omonima cittadina, ma anche altri vini calabresi d.o.c. come Bivongi, Crati, Greco di Gerace, Lamezia S. Anna, Melissa, Pollino, Savuto si lasciano bere ed apprezzare per l’ottimo gusto e per l’aroma.

sabato 8 agosto 2009

VIDEO Viaggio in Sicilia


Video di un viaggio in Sicilia

domenica 2 agosto 2009

GELO DI ANGURIA


Rovente Agosto.Si beve per togliere la sete.Ma molto spesso una fetta di anguria si gusta con piacere,quindi perchè non provare anche con un dolcino fresco ed energetico:il"gelo di anguria".Non lo conoscete? Ecco a Voi dalla Sicilia la ricetta.
Preparazione per 8 persone
1Kg di polpa di anguria
100 g. di amido
200 g. di zucchero semolato
Passate al setaccio la polpa di anguria (attenti ai semi) e raccogliete il succo in un tegame.
Aggiungete l'amido e lo zucchero e fate addensare il composto,su fiamma dolce,mescolando.
Incorporate,quindi,la vaniglia e versate la crema in stampini appena inumiditi.
Lasciate raffreddare e ponete in frigo per 24 ore,prima di servire.