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venerdì 15 maggio 2020

SIMBOLISMO : Gaetano Previati

Gaetano Previati, pittore italiano aderente alle correnti dei decoratori, dei divisionisti e dei simbolisti, nasce a Ferrara il 31 agosto 1852.

Inizia gli studi presso il locale Istituto Tecnico, ma a diciotto anni preferisce iscriversi alla Scuola di Belle Arti di Ferrara, avendo per maestri il Paglierini e il Domenichini, considerati a quel tempo i maggiori pittori ferraresi.

Continua gli studi artistici a Firenze ed infine, grazie ad un sussidio concessogli per la sua riconosciuta bravura, nel 1876 a Milano dove nell'Accademia di Brera è alunno dei liberi corsi di nudo di Bertini.

Gaetano Previti esordisce con "Gli ostaggi di Crema", una tela di grandi dimensioni che gli valse il premio della Fondazione Canonica, ma il primo successo di pubblico è il "Valentino a Capua" che Previati invia alla Nazionale di Torino del 1880.

Altre sue importanti opere di questo periodo sono “Cristo crocifisso” e “Torquato Tasso”.

A Milano, a contatto con l’ambiente della Scapigliatura Lombarda, aderisce ai temi di questa ed i suoi lavori, spesso di argomento storico o sociale, presentano lati romantici e sfumature sentimentali.

Previati è orientato verso un’arte "ideista" e verso la tecnica divisionista, adottata dopo l’incontro con le idee di Vittore Grubicy de Dragon, il quale diverrà mecenate e mercante esclusivo di Previati dal 1898, liberandolo dai problemi economici piuttosto seri nonostante la grande attività e il numero di esposizioni italiane ed europee a cui egli partecipa.

Autoritratto di Gaetano PreviatiConvinto discepolo del Segantini, alla sua morte lo sostituisce come caposcuola dei divisionisti, dai quali comunque si distingue per la spiccata tendenza simbolista-religiosa; l'opera "Mattino", diventa per Previati modello dell'esecuzione nel nuovo stile attraverso la "spezzatura del colore" che dà l’impressione di una maggiore intensità di luce.

Negli anni dal 1887 al 1890, durante la preparazione delle illustrazioni per il racconto Edgar Allan Poè e lo sbocciare del Simbolismo Europeo, in particolare con Felicien Rops e Odillon Redon, danno alla sua opera una vena simbolica e sentimentale, allegorica e mistica, come nel lavoro "Maternità" esposto alla Pinacoteca di Brera ed alla Triennale di Milano del 1891.

Come nel decennio precedente, negli anni '90 il pittore, sempre prolifico, espone in continuazione partecipando attivamente al dibattito artistico sulla pittura in generale (continuando gli studi sulla luce) e sulla pittura Italiana, tenendo vivi i temi storici legati al Risorgimento Italiano, allo spirito religioso popolare, ai paesaggi ed alle nature morte.
Dipinto di Gaetano Previati
Nel 1892 partecipa al I Salon de la Rose-Croix a Parigi; in quell'occasione entra in contatto con il gruppo esoterico parigino dei Rosacroce di Joseph Peladan, gruppo che si interessa anche alla scienza, alla cultura ed all'arte, che rafforzano in lui le tendenze decadenti e mistico-esoteriche.

Pittura di Gaetano PreviatiLe opere per le quali Gaetano Previti è noto, sono quelle legate alla tematica della "maternità", la serie della via Crucis, del "Re Sole"; il quadro intitolato "La caduta degli angeli" e le illustrazioni legate alla letteratura, come i trecento disegni eseguiti per l’illustrazione dei "Promessi Sposi" di Alessandro Manzoni.

Sempre impegnato nel campo della ricerca, l'artista nel 1902, nel pieno della sua maturità artistica, partecipa alla Secessione di Berlino. Nel 1905 si assicura una medaglia d’oro alla Quadriennale di Monaco e, nel 1907 ha il privilegio di disporre una sala tutta per sé alla Biennale di Venezia chiamata la "sala onirica".

E' del 1912 il capolavoro simbolista di Giacomo Previati "Il sogno" seguito dal "ciclo per una sala da musica" che oggi arreda l'appartamento di D'Annunzio al Vittoriale (Gardone Riviera - BS) ed il ciclo "Le vie del commercio", eseguito nel 1916 per la ,Camera di Commercio di Milano.

L'artista si impegna anche nella stesura del trattato "Princìpi scientifici del Divisionismo" e nella pubblicazione di "La pittura: tecnica ed arte".

Fra le opere dell’ultimo periodo compaiono nature morte e paesaggi marini, come per segnare un recupero dell’esperienza naturalistica, filtrata attraverso le elaborazioni idealistico - astratte del decennio precedente ("La Madonna dei gigli", "I funerali di una vergine", in varie redazioni, "La danza delle ore" e "Il trittico del giorno").

La morte della moglie e di un figlio, nel 1917, aggrava il suo già incerto stato di salute lo spinsero ad Interrompere il suo lavoro ed a chiudersi in sé stesso sotto una cappa di tristezza.

Il Pittore Gaetano Previati sopravive per tre anni, spegnendosi a Lavagna (Genova) il 21 giugno 1920.

Nonostante il ritorno del pittore verso la fine della sua carriera alla paesaggistica, i Futuristi, in particolare Giacomo Balla, continueranno a vedere in lui un campione dell’anti-naturalismo e dell’avanguardia



  Paola    e Francesca
due amanti Paolo e Francesca si abbracciano avvolti da un telo scuro. Inoltre alcune anime di defunti li trasportano verso l’alto. Infine attorno ai due protagonisti il buio è profondo.
L’episodio di Paolo e Francesca è descritto nel V Canto dell’Inferno scritto da Dante Alighieri e ambientato nel cerchio dei lussuriosi. Il Poeta diede molto spazio alla vicenda di Paolo Malatesta e Francesca da Polenta molto presente nell’immaginario popolare di ogni epoca. I due ragazzi appartenevano alle famiglie più ricche della Romagna. Secondo la vicenda storico-letteraria Paolo nacque a Verucchio mentre Francesca a Ravenna. I due si innamorarono ma il loro fu un legame proibito. Infatti il marito di Francesca era Gianciotto, il fratello di Paolo. Ad aggravare l’adulterio fu la natura del matrimonio d’interesse fra le due famiglie. I due giovani furono spinti a legarsi passionalmente in seguito alla lettura dell’amore tra Lancillotto e Ginevra. Gianciotto spinto dalla gelosia sorprese i due giovani amanti. Paolo tentò di fuggire ma il fratello lo raggiunse e accorsa Francesca uccise entrambe a fil di spada.
Questo fatto drammatico e passionale attirò l’attenzione di Gaetano Previati che lo affrontò diverse volte durante gli anni. Una prima versione dell’opera risale al 1887 dipinta da Previati nella fase scapigliata e influenzata dalla pittura di Domenico Morelli. L’opera si trova presso l’Accademia Carrara di Bergamo. L’artista realizzò quindi un disegno e lo espose nel 1901 alla IV Biennale di Venezia. Il dipinto dell’Accademia Carrara sottolinea il carattere passionale della storia. Nel disegno del 1901 invece si coglie una componente allegorica legata al simbolismo del maestro. Infine nel dipinto del 1909 scompare la descrizione delle forme a favore di una vera evocazione atmosferica ed emozionale. Infatti le due anime lussuriose sono avvinghiate in un vortice emotivo che sembra espandersi oltre i confini della tela.

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