auto antiche e moderne

venerdì 5 dicembre 2014

Raffigurazioni del Santo Natale

Dio viene a portare luce nella nostra vita.
Lui è Parola che rischiara e
apre alla speranza


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Auguri  di Buon Natale a tutti i miei  visitatori


 








mercoledì 19 novembre 2014

Un viaggio tutto da scoprire


Carissimi  amici, questo è l'ultimo  post che pubblico per l’anno 2014.
Anno 2014, in cui festeggiato da parenti a me cari, è ricorso, nel  passato  mese di ottobre,il compleanno  del  mio ottantesimo anno di età.

Dicevo, forse è l’ultimo  post  dell’anno, perché per completare in bellezza  un anno così importante,trascurando  gli impegni che mi ero preso con  questo blog, ho dedicato
molto del mio tempo libero ad organizzare  un viaggio che sarà tutto da  scoprire.

La scoperta  non è tanto sui luoghi che andrò a visitare, che  seppure  lontani e affascinanti,
sono sempre mete turistiche note ,quanto su come,  alla mia non più giovane età, il mio fisico


 reagirà a si tanta fatica.

DUBAI – TASMANIA-NUOVA ZELANDA – sono  le tappe  che attendono  i mie 3
 compagni  di viaggio,che, fidandosi delle mie passate esperienze  di organizzatore turistico,si sono anche questa volta resi  disponibili  a condividere le gioie e le preoccupazioni di un viaggio  si  tanto impegnativo.

Tutto certamente  andrà per il meglio, così avrò  del materiale  su cui lavorare  e  pubblicare nel 
blog  “elioarte”  al mio  rientro nell'anno  2015 nel mese di  febbraio.


Un caro saluto a tutti  coloro che mi seguono su queste  pagine  e quindi  un   augurio  molto anticipato di
                                                   “BUON  NATALE  e BUON ANNO

sabato 1 novembre 2014

Il decoro a cipolla di Meissen


Il decoro a cipolla di Meissen




Lo "Zwiebelmuster" o "Blu Onion", da noi comunemente conosciuto come "Decoro Cipolla", è divenuto nei secoli un po’ il simbolo della Manifattura di Meissen. E’ dipinto in blu cobalto sotto vetrina e raffigura fiori, alberi e frutti fortemente stilizzati.
Il più antico pezzo realizzato a Meissen con questo decoro, ispirato a un disegno cinese di epoca Kangxi, è datato 1739 e venne dipinto direttamente da Hoeroldt. Vi sono stilizzati peonie, pesche giapponesi, aster e melograni che si sviluppano sinuosamente attorno a una canna di bambù.
Ognuno di questi elementi ha un preciso significato nella simbologia orientale.  Rappresentano: la longevità (il bambù), la buona sorte (la peonia), la gaiezza (l’aster), l’immortalità (la pesca) e la fertilità (il melograno). E la cipolla? nasce semplicemente da un equivoco: averla confusa con il melograno. Ma il nome rimase e viene ancora oggi mantenuto per identificare questo disegno.
Il decoro cipolla ha avuto nei secoli un grande successo, tanto da essere imitato da numerose manifatture di porcellana (se ne contano oltre sessanta).

http://elioarte.blogspot.it/2014/08/opere-darte-di-meissen-come.html

La moderna Manifattura di Meissen mantiene ancor oggi i lo "Zwiebelmuster" come fiore all’occhiello della propria produzione.






venerdì 17 ottobre 2014

Armenia La poesia

Propongo alcune poesie di Daniel Varujan, che non conoscevo fino a pochi giorni fa, prima di trovare il suo "Canto del Pane", a cura di A. Arslan, Guerini e Associati editore-




Mari di grano

Passano i venti-
ed i miei grani dolcemente si svegliano,
per le loro vene scorre un fremito immenso.
Giù dai fianchi verdeggianti del colle
passano i mari.

Passano venti-
e straripa,tanto s'infuria, il turgido campo
che morirà soffocato il capretto che vi pascola.
Per il grembo della  valle ondeggiante
passano mari.

Passano venti-
e si squarcia, si ricuce splendido
il manto sventolante del grano.
in mezzo all'ombra, tra le faville di luce
passano mari.

Passano venti-
sotto le spighe, dove la luna ha stillato
il latte della sua anfora, ondeggiano i chicchi.
Dalle sue aie al villaggio, dal villaggio al mulino
passano mari.

Passano i venti-
e vibra di smeraldi il prato infinito.
Canta il passero sopra una spiga dondolante
mentre sotto di lui, del grano infuriato
passano i mari,
passano i venti.




Campo maturo

La  mia terra è dorata
somiglia alla fiamma
il grano brucia
e non si consuma.


La mia terra è dorata...
il cielo è di fuoco;
il suolo è smosso
sotto gli steli.


La mia terra è dorata...
le spighe a in quattro file
si sono rivestite
di ombra di sole.


La mia terra è dorata...
passano come lampi
in mezzo alle spighe
vespe e calabroni.


La mia terra è dorata...
dal mare delle onde d'oro
un passero sale,
portato dal vento.


Dormi , terra dorata,
dormi, il campo maturo,
raccoglierò il tuo oro
con la falce d'argento.





Il MULINO

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Carri, carri in fila interminabile
per la strada biancheggiante del villaggio
ti portano il loro tesoro...
ehi mulino, gira, gira

Lascia che il grano diventi farina
nell' ombelico delle forti macine,
che pervase di febbre infinita
scricchiolano e girano.

Lascia che il grano diventi polvere
in mezzo alle pietre che si abbracciano;
in mezzo alle rocce che si mordono
lascia che il grano diventi il fiore.

Finché  si riempiranno uno dopo l'altro
i sacchi, e poi si raddrizzeranno,
e i carri cantando, lasciano l'oro,
ritorneranno colmi di luce.


Ti offro,o Madre,le primizie dei miei raccolti.
Consacrale sul tuo altare dove, da secoli,
le cere bionde dei miei alveari
 diffondono luce e lacrime.

Tu, santa protettrice delle terre dei miei padri
ai quali hai concesso l'immortalità del Paradiso;
il bocciolo hai reso fiore, la speranza un'Aurora
che sorride alla mia capanna.

martedì 14 ottobre 2014

Armenia Yerevan o Erevan :la capitale







Yerevan o Erevan è la capitale dell'Armenia ed è la città la più popolosa con i suoi 1.127.300 abitanti (Censimento del 2012). Si trova ad una altitudine di 998 m s.l.m. e ha una superficie di 300 km².









É una città dal doppio carattere in cui convivono tratti europei e caucasici, in certi momenti sembra di essere in una metropoli contemporanea occidentale mentre in altri in una città orientale.
Fondata nel nel 782 a.C., come fortezza al tempo del Regno di Urartu e chiamata Erebuni, fu sempre d'importanza strategica in quanto crocevia delle rotte carovaniere che collegavano l'Europa all'India.








Il centro abitato fu chiamato Erevan a partire dal VII secolo a.C., quando divenne la capitale armena al tempo della dominazione persiana. Yerevan fu a lungo contesa tra la Persia e l'Impero Ottomano. Nel 1827 fu occupata dalla Russia e formalmente ceduta a questa dalla Persia nel 1828. Dopo la rivoluzione bolscevica del 1917, fu per tre anni la capitale dell'Armenia indipendente, per diventare nel 1920 la capitale della Repubblica Socialista Sovietica Armena.
In seguito al collasso dell'Unione Sovietica, nel 1991 Yerevan divenne la capitale della neonata Repubblica Armena.






Yerevan è anche oggi il centro economico e culturale dell'Armenia e offre tutto quello che può offrire una metropoli Europea mantenendo però un indice di criminalità molto basso e un più che discreto decoro urbano.
Colpisce molto la bellezza e la cura con cui sono conservati i monumenti e i parchi e l'altissima qualità di bar, club e ristoranti, dove spesso vengono dati spettacoli dal vivo.
Il servizio taxi è rinomato per la sua capillarità, qualità ed economicità.
Piazza della Repubblica, con la sua eleganza e il suo spettacolo delle fontane ospita spesso eventi e concerti di rilievo internazionale.





martedì 23 settembre 2014

Armenia- Il vaticano Armeno

La Santa Sede di Echmiazin

La Sede  principale della Chiesa Armena Apostolica si trova nella città di Vagharzshapat, nella regione di Armavir




. E' il centro religioso dell'Armenia ed è la sede del Patriarca supremo (Catholicos)
della chiesa armena. La Cattedrale fu eretta nel 4° secolo  (301-303),sul luogo di un tempio  pagano,per mano del primo catholicos S. Gregorio l'Illuminatore,agli albori della conversione cristiana del paese. Secondo gli annali  armeni del V secolo, San Gegorio ebbe  una visione di Cristo che scendeva al cielo
e colpiva il suolo con un  martello per  mostrare il luogo dove sarebbe dovuta essere costruita la Cattedrale. Quindi   il   patriarca diede il nome di  Echmiadzin, che significa " Il luogo dove discese l'Unico Figlio". Nel 480 il governatore romano dell'Armenia,Vahan Mamikonian , ordinò che la basilica in rovina venisse rimpiazzata con una  nuova chiesa con pianta a  croce. Nel  618 fu rifatta la cupola di legno con una un pietra  poggiante su  quattro massicci  pilastri uniti ai muri esterni per mezzo  di  arcate.

All'inizio del XVIII secolo comparvero affreschi all'interno e rotonde sopra le  absidi ,mente un campanile a tre ordini fu costruito mezzo secolo prima.

giovedì 18 settembre 2014

Armenia - Monastero di Geghard e Valle di Hazat

Il monastero di  Ghegard -
Il Monastero di Geghard si trova nell'omonimo comune nella provincia di Kotayq, in Armenia.Inizialmente si chiamava Ayrivank (Monastero delle grotte) ma dal secolo XIII°  venne chiamato  Geghardvank   che significa "Monastero della Lancia", con riferimento alla Lancia che ferì Cristo durante la crocifissione e che secondo la leggenda sarebbe stata portata in Armenia dall'Apostolo Taddeo e conservata nel monastero insieme a molte altre reliquie.(Oggi è esposta nella città di Echmiadzin) 
La sua particolarità e il suo fascino sono dati dal fatto che la struttura è parzialmente scolpita nella roccia di una montagna adiacente.







Si ritiene che il monastero venne fondato nel IV secolo da San Gregorio Illuminatore  nei primi anni della conversione dell'Armenia,nel luogo di una sorgente, considerata sacra, all'interno di una grotta.
Secondo gli storici armeni del IV, VIII e X secolo la struttura comprendeva, oltre ad edifici religiosi, anche edifici residenziali e negozi.





Venne saccheggiato nel 923 da Nasr, il vice-reggente del califfo in Armenia, che depredò il monastero, compresi manoscritti di inestimabile valore, e lo diede alle fiamme. Il tempo, gli agenti atmosferici e alcuni eventi sismici fecero il resto.
La chiesa principale venne ricostruita nel 1215 col patrocinio dei fratelli Zagare e Ivane, generali della regina Tamar di Georgia, che riconquistò gran parte dell'Armenia ai Turchi.
 

















l gavit, per metà scavato nella roccia, è antecedente al 1225, e una serie di cappelle scolpite nella roccia sono della metà del XIII secolo, periodo in cui il principe Prosh Khaghbakian, vassallo della famiglia Zakarian e fondatore del principato di Proshian, acquistò il monastero.
In breve tempo la gente di Proshian costruì le strutture nelle grotte: la seconda chiesa in caverna, il sepolcro di famiglia degli Zhamatun Papak e Ruzukan, una sala per le riunioni e gli studi (crollata nella metà del XX secolo) e numerose celle. La camera a nord-est del gavit divenne la tomba del principe Prosh Khaghbakian nel 1283.
Nella camera adiacente sono presenti gli stemmi della famiglia Proshian scavati nelle roccia, compresa un'aquila con un agnello fra gli artigli.




a stessa famiglia costruì nel corso del XIII secolo un sistema di irrigazione per Geghard.
In quegli anni il monastero era anche conosciuto come "il Monastero delle Sette Chiese" e "il Monastero dei Quaranta Altari".
In  tutta  la  zona  adiacente al Monastero ci sono numerosi khachkar  8 croci di pietra) e celle nelle quali troviamo decorazioni con motivi floreali e geometrici




mercoledì 17 settembre 2014

Armenia -Il tempio pagano di Garni

Il tempio pagano di Garni dalle classiche linee ellenistiche è l'unico esistente in Armenia.
elaborazione digitale




Il tempio di Mitra




Il tempio era probabilmente dedicato al dio Mitra . La copertura dell'edificio è sorretta da 24 colonne di ordine ionico  Diversamente da altri templi greco-romani, quello di Garni presenta un basamento di  basalto . L'edificio andò distrutto in seguito ad un terremoto  nel 1670 . Gran parte dei pezzi originari rimasero sul posto fino al XX secolo  cosicché, tra il 1969  e il  1979 , fu possibile ricostruire la struttura





martedì 16 settembre 2014

Il Monastero di Noravank



Noravank è un monastero del XIII° secolo, vicino alla città di Yeghegnadzor,in Armenia,situato a 122 Km.da Yerevan in una stetta gola del fiume Amaghu.





La gola è nota per la sua altezza e per le pareti a picco di color rosso mattone poste di fronte al monastero Nel XIII° secolo il complesso monastico di Noravank  fu il più famoso centro spirituale della regione di Vayoz Zo

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La chiesa più antica del complesso è dedicata a S. Giovanni Battista (S.Karapet) del IX  secolo ,ma a tuttogi è distrutta.
Adiacente alla chiesa del Battista si trova la chiesa principale del complesso che è dedicata al Protomartire S. Stefano e venne costruita dal principe L. Orbelian (1216-1221).La struttura  interna è cruciforme e negli angoli ci sono  quattro nicchie.


Il vestibolo della chiesa del Protomartire è anche il nartecene della dinastia dei principi Orbelian e dei superiori del monastero che fu,  costruito nel 1261..Sull'architrave dell'ingresso principale troviamo il bassorilievo della Madonna con il Bambino Gesù


mentre nella parte superiore c'ò il bassorilievo di Dio Padre.



Il cuore del monastero è costituito dalla chiesa a due piani di S. Astvatsatsin,la Santa Madre di Dio in Armeno.costruita nel 1339.

Intorno a tutto il complesso ci sono tante croci di pietra tra le quali possiamo notare la raffinatezza e la bellezza di quelle scolpite da Momik.