auto antiche e moderne

martedì 29 settembre 2009

OMAGGIO AD UN GRANDE POETA.Gabriele D’Annunzio


D'Annunzio nacque a Pescara il 12 marzo del 1863. Figlio di Francesco Paolo Rapagnetta d'Annunzio e di Luisa
de Benedictis, all'anagrafe fu registrato col solo cognome d'Annunzio, che il padre aveva aggiunto, per adozione da
parte dello zio materno Antonio (marito della zia Anna Lolli), nel 1851. Terzo di cinque fratelli, visse un'infanzia
felice, distinguendosi per intelligenza e vivacità. Della madre erediterà la fine sensibilità, del padre il temperamento
sanguigno, la passione per le donne e la disinvoltura nel contrarre debiti, cosa che segnò il tracollo economico della
famiglia. Nel 1879 il padre finanziò la pubblicazione della prima opera del giovane studente, Primo vere, una
raccolta di poesie che ebbe presto successo. Accompagnato da un'entusiastica recensione critica sulla rivista
romana Il Fanfulla della Domenica, il successo del libro venne aumentato dallo stesso D'Annunzio con un
espediente: fece diffondere la falsa notizia della propria morte per una caduta da cavallo. Dopo aver concluso gli
studi liceali presso il Real Ginnasio-Liceo "G.B.Vico" di Chieti, giunse a Roma nel 1881, con una notorietà che
andava sempre più crescendo. Il primo grande successo letterario arrivò con la pubblicazione del suo primo
romanzo, Il piacere nel 1889. Venne presto a crearsi un vero e proprio "pubblico dannunziano", condizionato non
tanto dai contenuti, quanto dalla forma divistica, un vero e proprio star system ante litteram, che lo scrittore costruì
attorno alla propria immagine. Egli inventò uno stile immaginoso ed estremamente “appariscente”, che gli permise
di creare intorno a lui una efficace atmosfera di mistero. L'ascendente regime fascista lo celebrò come uno dei
massimi e più fecondi letterati d'Italia. Quando però i rapporti tra D'Annunzio e Mussolini si ruppero, fu scontro
aperto. Uno di questi scontri si ebbe con la marcia su Roma, che D'Annunzio non sostenne e dalla quale si
distanziò. Morì nella sua villa il 1º marzo 1938 per un'emorragia cerebrale. Il regime fascista fece celebrare in suo
onore i funerali di stato.

lunedì 21 settembre 2009

Il Matrimonio di Laura e Stefano



AUGURI LAURA AUGURI STEFANO
Da questo blog giungano agli Sposi gli auguri più cari di lunga e felice vita e .... ........... tanti bellissimi bimbi belli come quelli presenti al vostro matrimonio.
Zio Elio e zia Mariuccia

martedì 15 settembre 2009

Un pittore calabrese



Una pittura immediata, felice,piena di luce e di colore.Questi sono le opere dell' ing. Giuseppe Buggè che nella sua selvaggia Calabria trova l'ispirazione per i suoi dipinti.
Ulivi centennari contorti nei loro tronchi,scorci di paesaggi dal mare turchese, paesaggi di natura bucolica,tutte immagini gradevoli e romantiche che ci fanno intravedere un pittore attento e sincero.
Siamo quindi lieti, con questo nostro breve filmato, di presentarlo ai nostri lettori.

giovedì 10 settembre 2009

La difesa di SOCRATE


Stralci dall’ “Apologia di Socrate” di Platone
La difesa di SOCRATE (al processo)
II
“…. Ed ora è giusto, o Ateniesi, che io mi difenda per primo dalle vecchie accuse e dai vecchi accusatori; in seguito poi mi difenderò dalle accuse e dagli accusatori più recenti. In effetti numerosi sono coloro i quali già da tempo, anzi da molti anni ormai, mi accusano presso di voi senza aver mai detto nulla di vero; e sono proprio costoro che mi fanno più paura, che non Anito e i suoi seguaci, anche se non sono meno temibili. Ma quegli altri, o Ateniesi, lo sono molto di più, perché hanno fatto presa su di voi mentre eravate ancora fanciulli con lo spargere sul mio conto accuse non vere.
Costoro infatti vi hanno fatto credere che v'è un certo Socrate, uomo sapiente, indagatore dei fenomeni celesti e dei misteri che si nascondono sotto terra, capace di far prevalere la causa cattiva sulla buona. Sono questi, o Ateniesi, i miei temibili accusatori, questi che hanno sparso sul mio conto tale fama ………….

E ciò che è più sconcertante è che non si possa né conoscere, né citare i loro nomi, salvo di quelli che per invidia o per calunnia hanno insinuato tali accuse, sia quelli che, persuasi, hanno a loro volta finito col persuadere altri, tutti costoro costituiscono per me un grave imbarazzo: non è possibile, infatti, né portarli qui a comparire, né confutarli nelle loro accuse……….

A questo punto qualcuno di voi sarà tentato di chiedermi: -Che faccenda è questa allora, o Socrate? Donde ti sono nate queste calunnie? Se, come tu dici, non hai fatto nulla di eccezionale, nulla di diverso che gli altri non fanno, perché allora ti si è attribuita una sì cattiva fama? Spiegaci tutta questa faccenda perché noi non si abbia a giudicare a caso……….

Vi prego di non schiamazzare, o Ateniesi, se vi sono sembrato alquanto presuntuoso, perché ad attribuirmi tale sapienza, se pur ne posseggo alcuna, non sono io, ma uno che per voi è degno di fede………………………….

Per queste mie indagini, o Ateniesi, mi sono procurato molte inimicizie, aspre e fierissime, dalle quali sono nate tante calunnie.


Ritorno al presente: sono passati migliaia e migliaia di anni da quanto sopra trascritto.I mali dell’uomo rimangono sempre gli stessi :l’invidia la calunnia i pubblici mentori.
Al buon intenditor poche parole ,ogni allusione,dunque, ai giorni nostri è puramente casuale.

domenica 6 settembre 2009

Sul calar della sera Riflessioni


In questo momento che il globo infuocato sta per scomparire dietro l’orizzonte mi viene in mente un manoscritto del 1692 trovato a Baltimora nell’antica Chiesa di San Paolo.
Procedi con calma fra il frastuono e la fretta e ricorda quale pace possa esservi nel silenzio. Per quanto puoi, senza cedimenti, mantieniti in buoni rapporti con tutti. Esponi la tua opinione con tranquilla chiarezza e ascolta gli altri: pur se noiosi e incolti, hanno anch’essi una loro storia. Evita le persone volgari e prepotenti: costituiscono un tormento per lo spirito. Se insisti nel confrontarti con gli altri, rischi di diventare borioso e amaro, perché sempre esisteranno individui migliori e peggiori di te. Godi dei tuoi successi ed anche dei tuoi progetti. Mantieni interesse per la tua professione, per quanto umile essa costituisce un vero patrimonio nella mutevole fortuna del tempo. Usa prudenza nei tuoi affari, perché il mondo è pieno d’inganno. Ma questo non ti renda cieco a quanto vi è di virtù: molti sono coloro che perseguono alti ideali e dovunque la vita è colma di eroismo. Sii te stesso. Soprattutto non fingere negli affetti. Non ostentare cinismo verso l’amore, perché, pur di fronte a qualsiasi delusione e aridità, esso resta perenne come il sempreverde. Accetta docile la saggezza dell’età, lasciando con serenità le cose della giovinezza. Coltiva la forza d’animo, per difenderti nelle calamità improvvise. Ma non tormentarti con delle fantasie: molte paure nascono da stanchezza e solitudine. Al di là d’una sana disciplina, sii tollerante con te stesso. Tu sei figlio dell’universo non meno degli alberi e delle stelle, e hai pieno diritto d’esistere. E, convinto o non convinto che tu ne sia, non v’è dubbio che l’universo si stia evolvendo a dovere. Perciò sta in pace con Dio, qualunque sia il concetto che hai di Lui. E quali che siano i tuoi affanni ed aspirazioni, nella chiassosa confusione dell’esistenza, mantieniti in pace con il tuo spirito. Nonostante i suoi inganni, travagli e sogni infranti, questo è pur sempre un mondo meraviglioso. Sii prudente. Sforzati d’essere felice.