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martedì 22 giugno 2010

Palermo : MISTERI



Nella notte tra il 17 e il 18 ottobre 1969 alcuni ladri entrano nell'Oratorio di San Lorenzo a Palermo, e rubano un grande quadro che sta sull'altare maggiore dall'ottobre del 1609. È una tela della Natività coi Santi Lorenzo e Francesco, ed è l'ultima opera dipinta in Sicilia dal Caravaggio che, subito dopo, era partito per Napoli (nel luglio dell'anno seguente l'artista morirà su una spiaggia di Porto Ercole, in Toscana).

A tutt'oggi, , il quadro non è stato ancora recuperato, e molti ritengono che possa essere andato distrutto già da molto tempo. Forse... Ma del "Caravaggio" perduto ogni tanto si parla, nel corso di questi lunghi trascorsi. E oggi sappiamo molte cose.
Da stralci di notizie di cronaca degli anni scorsi.

"Sappiamo che uno dei ladri è stato Francesco Marino Mannoia, appartenente alla famiglia mafiosa dei Bontade e ora "collaboratore di giustizia" o pentito. In una udienza del 5 novembre 1996, relativa al "processo Andreotti", Mannoia racconta come è avvenuto il furto: la tela è stata staccata dalla cornice con una lametta da barba (!) e poi arrotolata per trasportarla meglio. Aggiunge che queste operazioni l'hanno molto rovinata e che quando l'acquirente l'ha vista si è messo a piangere. Conclude affermando di aver distrutto il quadro, perché ormai invendibile "
Che la mafia possa aver fatto distruggere un Caravaggio, per quanto rovinato, pare incredibile. Del resto, notizie sul quadro riemergono di tanto in tanto , e sempre in relazione alla mafia.


< La notizia più clamorosa la racconta Giovanni Brusca, altro mafioso pentito come Mannoia.
Brusca dice che la mafia, dopo le leggi speciali antimafia seguite alla morte di Falcone e Borsellino nel 1992, ha cercato di "trattare" con lo Stato Italiano: opere d'arte trafugate, tra cui la tela di Caravaggio, in cambio della modifica del 41bis, un articolo di legge che impone ai mafiosi il carcere duro, impedendo loro ogni comunicazione con l'esterno. Pensateci, dicono i mafiosi, perché "una persona, per quanto importante, può essere sostituita. Un'opera d'arte, persa una volta è persa per sempre".>

Misteri,..... rimane deprimente ancora oggi dopo tanti anni, entrare nell'Oratorio di San Lorenzo e trovarsi difronte ad una grande fotografia










 che ricorda il capolavoro scomparso.

Sgarbi: “la Natività di Caravaggio non è stata rubata dalla mafia. E presto riapparirà”



In occasione del cinquantesimo anno dal furto della Natività di Caravaggio dall’oratorio di San Lorenzo a Palermo (era la notte tra il 17 e il 18 ottobre del 1969), pubblichiamo un video che include un intervento dello storico dell’arte Vittorio Sgarbi sulle circostanze del furto. Le dichiarazioni non erano ancora state prese in considerazione dalla stampa: il video è tratto da un paio di incontri organizzati da Panorama d’Italia: I tre Caravaggio, del 27 settembre del 2018 (Roma, chiesa di San Luigi dei Francesi), e Alla scoperta dei tesori nascosti di Palermo, del successivo 10 ottobre (Palermo, Real Teatro Santa Cecilia).
Secondo Sgarbi, il furto della Natività non sarebbe da attribuire alla mafia, come si è sempre creduto. Il celebre storico dell’arte e personaggio televisivo cita fonti anonime che avrebbero segnalato che l’opera non è stata rubata dalla mafia, e che non è neppure andata distrutta. Inoltre, durante il suo intervento, Sgarbi si schiera a favore dell’ipotesi che vuole il dipinto eseguito da Caravaggio a Roma (attorno al 1600) e non in Sicilia.
Nella Natività, ha sottolineato Sgarbi durante l’incontro del Real Teatro Santa Cecilia, vediamo un “Caravaggio euforico, nel pieno della gloria, con una richiesta che gli viene dalla Sicilia di inviare, come avrà inviato per via di nave, questo capolavoro in cui si vede il san Lorenzo bellissimo con la sua dalmatica a richiamare l’oratorio, e poi il tema della Natività con una delle figure più incredibili che la pittura abbia mai concepito, cioè un san Giuseppe con i capelli bianchi corti e forse anche dei tatuaggi, che sembra David Bowie”.
“Io non ho mai visto una figura così”, ha aggiunto Sgarbi, “perché non lo vedi di faccia, ti gira le spalle, ha i capelli tagliati corti, tutti bianchi ma è sicuramente non un vecchio e, preso atto che dovrebbe essere la figura di san Giuseppe, è tra le figure più originali e anomale di questa figura che normalmente viene rappresentata con la barba, con un uomo anziano, secondo le categorie... poi ha, vedete, dei pantaloni attillati come dei collant, si vede male perché la fotografia non voleva richiamare il dipinto di Caravaggio ma gli stucchi di Serpotta”. Di seguito, il video con le dichiarazioni sulla Natività (qui invece il link per il video integrale dell’incontro di Roma) e le trascrizioni delle affermazioni di Sgarbi sul furto del dipinto.







Alcune foto di Palermo




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