auto antiche e moderne

domenica 16 settembre 2018

ritratto di Ambroise vollard

dipinto ad olio cm 92 x 65  realizzato da Picasso tra il 1909 e il 1010 e conservato nel museo di Puskin Mosca.  questa  è l'opera più esemplificativa del cubismo analitico
Il cubismo analitico è comunemente indicato come la seconda fase del cubismo (con inizio nel 1910 e fine nel 1912) e vede un precursore in Paul Cézanne. L'artista, infatti, ben presto si evolve dall'impressionismo ritenendo eccessivamente superficiale la ricerca dell'istante luminoso che sta alla base della corrente artistica: il suo obiettivo diviene ben presto una ricerca più profonda, che miri ad estrapolare dal reale ed a rappresentare l'essenza stessa del visibile. Tra i suoi strumenti primari, sin dall'inizio, è possibile individuare la scomposizione geometrica e cromatica della scena, attraverso gli strumenti primari che individua nelle forme "del cono, del cilindro e della sfera" ed attraverso l'utilizzo del colore puro, secondo un processo definito analitico-induttivo.
Su queste basi si muove il primo grande del cubismo analitico, ovvero Pablo Picasso. Picasso rigetta l'uso in un certo qual modo ancora tradizionale che Cézanne fa del colore e sposta l'attenzione, influenzato dalla scultura africana, sulla sintesi volumetrica. Picasso è dunque il primo artista a cercare una sintesi di piani sull'unico livello della tela, una sintesi di movimenti nell'unico istante rappresentato. Il dipinto capostipite del cubismo, Les demoiselles d'Avignon (1907), è l'emblema di questo processo: la luce, completamente innaturale, è passata a sottolineare semplicemente la sovrapposizione e la giustapposizione dei piani, verso un percorso di sintesi che porterà presto al cubismo sintetico con l'arrivo di Juan Gris sulla scena pittorica.
La moltiplicazione del punto di vista alla base del cubismo analitico verrà invece portata avanti con fedeltà da autori come Georges Braque, che nel 1910 con La mandola raggiungerà la resa di una visione binoculare sull'unica superficie della tela. È sufficiente aggiungere la tematica del movimento a questa riflessione per portare al futurismo, con artisti quali Umberto Boccioni e Gino Severini, attenti alla rappresentazione su tela dei vari piani e delle varie "vedute" generate da un movimento.

I colori tipici del cubismo analitico sono l'ocra e il grigio che vengono usati per rendere il volume.

giovedì 13 settembre 2018

Lucio Fontana

LUCIO FONTANA 
Concetto Spaziale 68T26
Paint on Canvas Green
Dimensioni: 73,5 cm x 60,5 cm



Lucio Fontana (1899-1968) è certamente uno degli artisti italiani maggiormente conosciuto nel panorama globale artistico. La rivoluzione da lui operata nel mondo dell’arte con l’ideazione del movimento dello Spazialismo, ha ispirato molte delle generazioni seguenti -come quella dell’informale italiano- già influenzate dalla produzione di Burri. Difficile immaginare il successo delle ultime edizioni delle Italian Sales senza la leadershipdelle opere di Fontana.
Io faccio questi tagli, questi concetti. Io inizio una cosa. Rispetto all’era spaziale, io sono l’uomo che fa il segno sulla sabbia. Ho fatto questi fori. Ma cosa sono? Sono il mistero, l’incognito dell’arte, sono l’attesa di una cosa che deve succedere”.
Conosciuto e spesso incompreso dal grande pubblico per i celebri tagli, è soprattutto la serie di 38 riproduzioni del Concetto spaziale, La fine di Dio, realizzate a partire dal 1963che ha strappato i risultati più importanti nelle aste degli ultimi anni. Questi dipinti di grandi dimensioni, data la limitata disponibilità sul mercato, hanno rappresentato il vero motore economico che ha trainato le vendite delle opere di Lucio Fontana, ottenendo così ottime quotazioni anche per la serie delle Attese e delle ceramiche

Modigliani

                                                                         


Amedeo Modigliani (1884 – 1920)
NU BLOND, 1917
Olio su tela , 92 x 65, firmata in alto a destra
LETTERATURA
Amedeo Modigliani by Ambrogio Ceroni, Milano 1958 pag. 62 n°123;
Tout l’oeuvre peint de Modigliani by Ambrogio Ceroni, 1972 pag. 97 n°193; Osvaldo Patani, catalogo
generale, Milano 1991, pag 207 n°197.
ESPOSIZIONI
. 1933 – Bruxelles , Palais des Beaux Arts,
.1934 – Basilea, Bale Musee,
.1950 – Parigi Musee d’art Moderne

PROVENIENZA:
Leopold Zborowski, Parigi Francis Carco, Parigi Hotel Drouot, Parigi
Jos Hessel, Parigi Galerie Druet, Parigi Roger Dutilleul, Parigi Jean Masurel




Milano ospita Modigliani Art Experience: non una mostra, ma - come mette in evidenza il titolo - una esperienza artistica dedicata a uno dei grandi maestri del Novecento, Amedeo Modigliani.
In realtà nella prima sala del percorso espositivo - detta lo Scrigno - sono esposte due originali del pittore, appartenenti alla collezione permanente del Museo del Novecento. Si tratta di due ritratti: uno più astratto, l'altro classicamente modiglianesco. Accanto sono esposte diverse maschere africane di proprietà del Mudec. Appartenenza che intende rafforzare la relazione con la collezione permanente e ricordare quali suggestioni ebbe l'arte africana su quella del Novecento.
Poi ci si cala in una totale immersione multimediale nel mondo pittorico di Modigliani: in una grande sala, ideata da Crossmedia Group, dal soffitto al pavimento e persino sul pubblico scorrono gigantesche riproduzioni dei capolavori di Modì e si alternano a indicazioni che permettono di mettere a fuoco l'evoluzione artistica di Modigliani, secondo la regia artistica di Stefano Fake di Fake Factory e la direzione artistico-scientifica del curatore Francesco Poli. Le opere di Modigliani avvolgono il pubblico, introducendolo nel suo mondo bohémien, nella sua esistenza da esule livornese nella Montmartre e nella Montparnasse dei primi del Novecento; gli mostra le sue muse, amanti e ispiratrici, e soprattutto evoca la sua arte, l’influenza del primitivismo e in particolare della scultura africana, egizia e cicladica.
Modigliani Art Experience prosegue poi con un'altra più piccola experience room, che traccia a parete alcuni disegni di Modigliani, e si chiude con una sala degli specchi, «un vero circo», specifica il curatore, perché più interattiva e social. In sottofondo musica lirica - che Modì amava molto, e a volte si divertiva a cantare -o musica filologicamente legata al Secolo Breve e ai suoi caffè letterari.







picasso galleria elioarte

Pablo Ruiz Picasso è nato il 25 ottobre 1881 da Don José Ruiz Blasco (1838-1939) e Doña Maria Picasso y Lopez (1855-1939). La famiglia risiedeva allora a Malaga, in Spagna, dove Don José, pittore egli stesso, insegnava disegno presso la scuola locale di Belle Arti e Mestieri. Pablo ha trascorso i primi dieci anni della sua vita lì. La famiglia era tutt'altro che ricca e quando nacquero altri due figli: Dolorès ("Lola") nel 1884 e Concepción ("Conchita") nel 1887, era spesso difficile far quadrare i conti. Quando a Don José fu offerto un lavoro meglio retribuito, lo accettò immediatamente, e i Picasso si trasferirono nella capitale della provincia di La Coruna, dove vissero per i successivi quattro anni. Nel 1892, Pablo entrò nella Scuola di Belle Arti, ma fu soprattutto suo padre a insegnargli a dipingere. Nel 1894 le opere di Pablo furono così ben eseguite per un ragazzo della sua età che suo padre riconobbe lo straordinario talento di Pablo e, consegnando a Pablo il pennello e la tavolozza, dichiarò che non avrebbe mai più dipinto. Nel 1895 Don José ottenne una cattedra a "La Lonja", la Scuola di Belle Arti di Barcellona, ​​e la famiglia si stabilì lì. Pablo ha superato l'esame di ammissione in un corso avanzato di arte classica e nature morte nella stessa scuola. Era migliore degli studenti senior che facevano i loro progetti di esami finali. Pablo ha superato l'esame di ammissione in un corso avanzato di arte classica e nature morte nella stessa scuola. Era migliore degli studenti senior che facevano i loro progetti di esami finali. Pablo ha superato l'esame di ammissione in un corso avanzato di arte classica e nature morte nella stessa scuola. Era migliore degli studenti senior che facevano i loro progetti di esami finali."A differenza della musica, non ci sono bambini prodigio in pittura. Ciò che le persone considerano un genio prematuro è il genio dell'infanzia o a pocoun giorno, forse anche un grande pittoreMa avrebbe dovuto ricominciare dall'inizio. Per quanto mi riguarda, non avevo quel genio. I miei primi disegni non avrebbero mai potuto essere mostrati in una mostra di disegni per bambini. Mi mancava la goffaggine di un bambino, la sua ingenuità. Ho fatto disegni accademici all'età di sette anni, la cui precisione minuta mi spaventava ". - Picasso.




PABLO PICASSO (1881-1973) Les enfants et les jouets signed '-Picasso-' (lower right) oil on board 51.4 x 66 cm Painted in spring 1901 PROVENANCE: Acquired by the family of the present owners, circa 1960 EXHIBITED: (possibly) Paris, Galleries Vollard, Exhibition of Paintings by F. Iturrino and P. R. Picasso, June- July 19
                 

Le opere qui presentate fanno parte di un gruppo di 60 opere esposte alla prima mostra   importante  del famoso gallerista Ambroise Vallard    entrambi del 1901 e si rifanno a  quando ancora Picasso era un giovane pittore sconosiuto, , ovvero di un  Picasso appena  diciannovenne.

opera presentata a febbraio da Cristie's a Londra  venduta per 7- 8- milioni di dollari

Pablo Picasso torna a Milano










opere della maturità : Les   demoiselles de Avignon,  segnò l'inizio della stagione cubista di Picasso, 

lunedì 3 settembre 2018

raduno internazionale dello Spazzacamino settembre 20018 .

Raduno Internazionale dello Spazzacamino | Santa Maria Maggiore

santamariamaggiore.info/event/raduno-internazionale-dello-spazzacamino/

3 giorni fa - In programma da venerdì 31 agosto a lunedì 3 settembre 2018 l'attesissimo RadunoInternazionale dello Spazzacamino, uno degli …
                                                una versione di Mary Poppins e degli spazzacamini