auto antiche e moderne

martedì 31 gennaio 2012

Bratislava




Bratislava è il centro economico, politico, scientifico e culturale della Slovacchia e, in seguito alla notevole crescita economica del Paese ed al suo ingresso nell'area euro, una città in costante trasformazione. È sede del Parlamento e del Presidente della Slovacchia, nonché dell'esecutivo. Ospita molte università, centri di cultura, musei, teatri, gallerie d'arte ed altre importanti istituzioni culturali







venerdì 27 gennaio 2012

Cézanne a Milano Palazzo Reale 20 ottobre 2011 -26 febbraio 2012



Cézanne

Figlio di un banchiere, studia al collegio Bourbon di Aix-en-Provence, dove stringe amicizia con lo scrittore Émile Zola. Interessato alla pittura sin dal periodo universitario, si reca nel 1861 a Parigi, dove frequenta l’Académie Suisse e studia al Louvre le opere di Diego Velàzuez e Caravaggio, i pittori veneti e gli olandesi. Tra il 1862 e il 1869 vive tra Aix e Parigi. Nella capitale francese conosce la pittura di Eugène Delacroix e di Gustave Courbet, vede il Salon des Refusés del 1864 e partecipa alle riunioni del Café Guerbois, dove incontra il pittore Camille Pissarro, che avrà grande influenza sulla sua ricerca artistica. I suoi quadri vengono sistematicamente rifiutati ai Saldns ufficiali di Parigi. Nel 1866, amareggiato dal rifiuto della critica, esprime in una lettera all’intendente delle Belle Arti un violento dissenso contro la cultura artistica ufficiale. Nel 1872-73 si stabilisce ad Auvers-sur-Oise, presso Pissarro, che lo induce ad abbandonare i temi letterari e drammatici del suo primo periodo per dedicarsi alla pittura all’aria aperta. Cézanne si avvicina al paesaggio, abbandonando i toni cupi delle sue prime opere (La casa dell’impiccato, 1873, Parigi, Musée d’Orsay). Su incitamento di Pissarro, l’artista partecipa nel 1874 alla prima esposizione dei pittori impressionisti.
NeI 1878 si ritira all’Estaque, villaggio situato all’estremità del golfo di Marsiglia, dove vive sempre più isolato, continuando a inviare quadri, puntualmente rifiutati, ai Salons di Parigi. Nel 1886, in seguito alla pubblicazione del libro di Zola L’opera, dove il pittore fallito Claude Lautier adombra la figura di Cézanne, rompe i rapporti con lo scrittore.
La sua opera, ancora poco nota, influenza alcuni pittori postimpressionisti come Èmile Bemard, Paul Sérusier, Mauricé Denis e altri artisti del gruppo dei nabis. L’interesse per la sua opera comincia a manifestarsi al Salon des lndépendents deI 1899, nel 1904 il Salon d’Automne gli riserva un’intera sala e nel 1907 è organizzata una grande retrospettiva postuma che ne sancisce la definitiva consacrazione.

Dal depliant illustrativo della mostra Cézanne a Milano Palazzo Reale 20 ottobre 2011 -26 febbraio 2012






Basta guardare gli autoritratti per capire al volo il carattere di Cézanne: duro, testardo, determinato. Nel fisico e nel carattere, assomiglia al profilo della montagna di Sainte-Victoire, il suo panorama preferito:
ostinatamente uguale a se stessa, immobile davanti al cambiare dei tempi e delle stagioni, eppure capace di cogliere le sottili variazioni della luce, di cogliere ragioni e geometrie, di misurare con calma ogni spazio.
Nella sua inscalfibile coerenza, Cézanne ha litigato con tutti: amici, letterati, pittori. Si è affacciato su Parigi, ma non l’ha amata, preferendo uno stretto e sobrio circuito di luoghi familiari; ai sigari ostentati dagli impressionisti preferisce la pazienza della pipa, ai balli popolari una partita a carte nel bar del paese, ai locali di Montmartre e ai parchi lungo la Sènna una semplice casa di campagna immersa nella natura.
In questa sua rocciosa solitudine fuori moda, Cézanne è certamente il più grande e consapevole pittore della sua generazione.
Ha capito tutto: la luce e il colore, la forma e il disegno, la prospettiva e la libertà. Ha colto al volo il limite dell’Impressionismo, la parabola discendente di un movimento che si stava specchiando in se stesso, rischiando di non trovare sbocchi e sviluppi;
ha restituito un senso profondo alla “storia dell’arte”, recuperando temi, maestri e composizioni che troppo frettolosa mente’ venivano ritenuti sorpassati; ha anticipato in modo clamoroso i movimenti d’avanguardia del primo Novecento con dichiarazioni secche e folgoranti, ma soprattutto con quadri di una modernità sconcertante
In una vita inquadrata entro l’agiata borghesia di provincia, Cézanne costruisce praticamente da solo l’arte del XX secolo. La sua è un’intelligenza superiore, nel senso della capacità di comprendere le regole dell’arte, di smontarle una per una e di rimontarle in modo nuovo, straordinariamente efficace.
Lontano dai riflettori della Ville Lumière, e solo marginalmente lambito dall’attenzione dei critici, Cézanne mantiene il profilo di un “artigiano” della pittura. Solo dopo la sua morte, quando gli viene tributata una mostra retrospettiva, giovani pittori come Picasso e Matisse capiscono il debito nei confronti di un grande maestro, anzi nei confronti di un “classico” che dà un senso nuovo all’intero corso dell’arte moderna.

mercoledì 18 gennaio 2012

Francesco Gonin -Natura Morta con Vaso di rose






                                                           
lucia dai promessi Sposi
illustrazioni di F: Gonin










Il centro della composizione è dominato dal sontuoso mazzo, di rose antiche, poste in un vaso di stile eclettico neorinascimentale ad imitazione delle ceramiche dli Faenza, sul quale è rappresentata una figura mitologica femminile; sparsi sul 1avolo rose, garofani, rami di philadelphus e fiordalisi. Il quadro sopra figurato fa parte della serie di rappresentazioni di fiori ed elementi vegetali, di cui Gonin era raffinato e delicato interprète, e che soprattutto durante l’ultimo periodo della vita l’artista trattò spesso.La trattazione sfatta e morbida dei fiori è tipicamente tardo-romantica, con evidenti influssi dalla pittura francese del tempo. Francesco Gonin Nato a Torino nel 1808, frequenta dal 1820 i corsi presso l’Accademia di pittura e scultura, durante i quali si reca nell’abbazia cistercense di Altacomba, dove dipinge il ciclo ad affresco dedicato alla Vita di san Bernardo (1825-27), oltre a diverse pitture per altri ambienti del complesso. Dopo l’esordio presso l’Esposizione dell’industria e belle arti, e grazie al successo conseguito con i ritratti delle famiglie aristocratiche torinesi, nel 1829 viene introdotto nell’ambiente di Massimo D’Azeglio. Tramite quest’ultimo conosce Alessandro Manzoni, per il quale illustra con tecnica xilografica una celebre edizione dei Promessi Sposi (1840/42). Artista di carattere eclettico, riceve dalla corte sabauda numerosi incarichi relativi alla decorazione delle varie residenze,e in particolare di Palazzo Reale (Sala dei Trofei Palazzo Cisterna) All’attività per le residenze sabaude si deve aggiungere l’intensa produzione di ritrattista, particolarmente richiesta dalla committenza privata, nonché un ricco repertorio di scene di genere, paesaggi e soggetti religiosi. Nel 1864, presso la Stazione di Porta Nuova a Torino, esegue la decorazione della sala degli Ingegneri, cimentandosi ancora nella tecnica ad affresco praticata fin dagli esordi e mai del tutto abbandonata. Muore a Giaveno nel 1889.

sabato 14 gennaio 2012

Antiquariato Il settecento

Antiquariato A cavallo tra il XVII e il XVIII secolo nel mobile si nota un ammorbidimento della forma rigida dello stile Luigi XIV. La grandiosità della linea si perde nel capriccioso e nell'arbitrario e nasce il Rococò (o, in Francia, Stile Luigi XV). Il Rococò si afferma facilmente in tutta Europa e in Inghilterra acquista originali sfumature divenendo noto come stile chippendale, dal nome del grande mobiliere Thomas Chippendale. In Italia, fra le forme ancora esistenti di barocco, predomina quello veneziano. Per l'arredamento dei mobili predominano le lacche, ma si va oltre le cineserie; le lacche veneziane assumono sfumature proprie e si sviluppano in due sensi: lacche figurate e lacche floreali. Assumono anche grande importanza i vetri, gli specchi, le ceramiche e le stoffe. Anche nel Rococò il mobile non è un'opera d'arte isolata, ma è concepito per far parte di un ambiente spaziale in cui tutto si armonizza anche con le decorazioni murali e con gli specchi. Si cerca di creare un ambiente intimo e raccolto, dove un arredamento proporzionato, ridotto e fine divenga soprattutto il regno della donna. Tutto perde la sua forma monumentale e grandiosa per assumerne una nuova che ammorbidisce, arrotonda e ingentilisce. Di nuova creazione è il trumeau, composto di bei legni incisi, intarsiati e con pregevoli specchi che si presenta come un mobile diviso in due corpi: in quello basso trovano posto i cassetti, a metà vi è una ribalta sormontata da un'alzata mentre il corpo superiore presenta due ante a specchio nella parte esterna mentre nell’interno è racchiuso un elaborato castello con cassettini uno sportellino e delle nicchie dove possono essere allocati simpatici e preziosi ninnoli. Il mobile si presenta in tortuoso andamento lineare che ne articola le superfici in dinamiche sequenze di curve e controcurve molto arrotondate e sagomate che conferiscono al mobile le sembianze di una dama veneziana. La comodità è sempre più cercata, così nascono vari tipi di sedie , poltrone, (poltroncina veneziana) ottomane e sofà, tavoli tondi e leggeri, armadi bassi e comode angoliere. I motivi ornamentali sono soprattutto ripresi dall'Oriente e fra lacche e cineserie varie, predomina la conchiglia da cui il nome di stile rocaille. Tra le tradizioni artigianali italiane eccelle l'arte di Giuseppe Maggiolini che ci ha dato lo stile da lui detto maggiolino, famoso per l'intarsio paziente, pregevolissimo e vario.

martedì 10 gennaio 2012

S.Battesimo di Martina Brambilla





Questa sono io,... troverete sopra anche il mio filmato ma osservate anche qualche mia foto

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Io la mia mamma ed il mio papà

martedì 3 gennaio 2012

BUON ANNO 2012



A tutti i nostri lettori auguri di felice anno nuovo