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lunedì 25 aprile 2011

Georg Friedrich Haendel


Georg Friedrich Haendel nacque nel 1685 a HaIle (Sassonia); fu avviato dal padre agli studi giuridici, che proseguì sino all’università, alternandoli a quelli musicali. A 18 anni si recò ad Amburgo, dove lavorò come violinista d’orchestra e fece conoscere le sue prime composizioni teatrali.
Attratto dall’ambiente musicale italiano, fu successivamente a Napoli, a Firenze, a Roma e a Venezia, dove ottenne significativi successi.
Nel 1710 ottenne la carica di maestro di cappella alla corte di Hannover e iniziarono i suoi contatti con l’Inghilterra, dove si stabilì nel 1714. Qui, grazie anche all’appoggio del re Giorgio I, divenne uno dei protagonisti della vita musicale e introdusse il gusto per l’opera seria, o italiana, che riscosse notevoli successi a Londra per molti anni. Assunta la direzione di un teatro, trionfò con lavori quali Giulio Cesare e Serse, che mostrano una profondità di espressione, ignota all’opera seria del tempo.
Nel 1741, amareggiato dai successi delle nuove compagnie italiane e della ballad opera inglese, Haendel abbandonò il teatro. Da allora intensificò la produzione di oratori biblici, ampi arazzi sonori di gusto molto teatrale, stilisticamente eclettici ma di intenso potere evocativo, quali il grandioso "Il Messia", eseguito la prima volta a Dublino nel 1741.
Di grande valore anche la produzione strumentale, spesso musica d’occasione, di tono fastoso e ridondante, vero, specchio della società del tempo: i Fuochi d’artificio, la Musica sull’acqua e i suoi sontuosi “concerti grossi” recano nella concezione strumentale un respiro e una vastità di proporzioni assolutamente nuovi.
Nel 1751, colpito da cecità, Haendel cessò di comporre, confortato fino alla morte dalla stima del mondo nusicale. Si spense a Londra nel 1759.

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