auto antiche e moderne

mercoledì 8 aprile 2020

I Vini di Calabria Mantonico Enotria Tellus

È uno dei più antichi vitigni autoctoni della Calabria, importato agli inizi del VII secolo a. C. dai coloni greci sbarcati sul promontorio di Capo Zeffirio, nella bassa Locride. L’etimologia della parola Mantonico deriva dalla parola greca “mantonikos”, a sua volta derivante dal sostantivo “mantiseos” che significa indovino, profeta. Infatti, oltre a generare quel gioioso stato di ebbrezza in chi lo consumava, era bevuto principalmente dai sacerdoti dell’antica Locri Epizephiri e dagli indovini. Fortemente legato a quell’immenso filone culturale delle divinazioni che ha caratterizzato per millenni l’intera Italia meridionale, ha lasciato delle tracce indelebili nell’intero occidente diffondendosi attraverso i culti dionisiaci, gli oracoli e i baccanali di epoca romana.
In questi ultimi anni si assiste ad un consistente lavoro di recupero di queste varietà di uve antiche e rare. Il Mantonico bianco, da non confondersi con il Montonico (varietà prevalentemente dell’Italia centrale), è diffuso soprattutto nel comune reggino di Bianco, qualche traccia è presente anche più a nord della fascia ionica, nei comuni di Casignana, Locri, Palizzi e Monasterace, fino a toccare la Valle del Neto, nel Marchesato crotonese. I vigneti, circa cinquanta ettari in totale, sono collocati su terreni di leggera collina con suoli ricchi di argilla bianca.
Il grappolo è di medie dimensioni, di forma cilindrica, corto, mediamente spargolo, con un acino di dimensioni medie, obovoide. La buccia è poco pruinosa, spessa e di colore giallo dorato. È prevalentemente allevato ad alberello e, da qualche anno, anche su cordone speronato orizzontale. Usato, da sempre, per la produzione di vini passiti e da meditazione, predilige vinificazioni in purezza. Infine, del Mantonico esiste anche la varietà a bacca rossa, ma non è molto diffusa.
Recentemente abbiamo degustato la versione secca, annata 2010, della famiglia Statti, un’importante realtà cosentina proprietaria di 500 ettari a corpo unico, di cui 75 vitati, nella piana di Lamezia Terme. 









È dal 1974, anno di fondazione della cantina, che i due fratelli, Alberto ed Antonio, hanno indirizzato il loro lavoro alla riscoperta dei vitigni autoctoni, come il Magliocco e il Mantonico appunto. Di quest’ultimo, è stata realizzata anche una versione spumante Metodo Classico, il Ferdinando 1938Il vino si presenta di colore giallo dorato, limpido e di buona consistenza. All’olfatto spiccano eleganti note aromatiche, tipiche del vitigno, con sentori intensi di timo. Seguono riconoscimenti di fiori d’acacia e biancospino, sottofondo di pesca bianca e susina, chiude con note leggermente vegetali. La bocca è ben strutturata, calda, dotata di ottimo spunto morbido, ben bilanciata nel finale dalla vena acida. Vinificazione in acciaio e maturazione in botti di acacia da 30 ettolitri. Si abbina bene ad una tartare di pesce spada con pesca tabacchiera e mela verde o su paccheri di Gragnano con ragù di ricci di mare.
Statti

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