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mercoledì 22 aprile 2020

Domenico Caldara pittori minori dell'800 italiano

Domenico Caldara (Foggia2 maggio 1814 – Napoli14 dicembre 1897) è stato un pittore e docente italiano. Fu l'ultimo pittore di corte dei Borbone.

Biografia

Domenico Caldara nacque a Foggia il 2 maggio 1814 da Benedetto e Maria Michela Tonti, commercianti originari della Terra di Bari. Ben presto rimase orfano di entrambi i genitori.
Venne aiutato nel proseguire gli studi da un nobile locale, il conte Varo che, vista la sua attitudine al disegno, gli permise di andare a studiare presso l'Accademia Reale di Belle Arti di Napoli. Fu allievo di Costanzo Angelini.
Dipinse il soffitto del salone principale della Casa Siniscalchi, a Napoli, con affreschi raffiguranti Apollo con le Muse sul Parnaso. Con l'opera La sfida tra Apollo e Marsia nel 1844 vinse il concorso per il pensionato artistico di Roma. Rimase nell'Urbe, dove frequentava la Scuola di Filippo Marsigli.
Nel 1848 tornò a Napoli, dove aprì una bottega d'arte e diventò ufficialmente pittore della Corte borbonica. Tra le sue opere, una Visione di Cristo da Santa Teresa per la regina Maria TeresaGloria di San Vincenzo Ferreri per cattedrale di Gaeta e un San Ferdinando di Castiglia, per la cappella Reale, su incarico di Re Ferdinando II.
Nel 1854 fu nominato professore all'Accademia di Napoli.
Nel 1859 la regina Maria Teresa commissionò a Caldara un ritratto, a grandezza naturale, del volto del re Ferdinando sul suo letto di morte, nel Palazzo Reale di Caserta.[1] Con la caduta della dinastia borbonica, si eclissò anche la stella di Caldara che continuò comunque a dipingere numerosi dipinti di soggetto sacro e a fare ritratti di nobiluomini foggiani e partenopei. Nel 1877 espose un dipinto intitolato Vecchierella all'Esposizione Nazionale di Venezia del 1887. Morì in povertà, a Napoli, nel 1897.
A Foggia nel 1969 è stato istituito il Premio "Domenico Caldara", vinto quell'anno dal pittore Francesco  D'Amore.








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