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venerdì 11 dicembre 2020

Ubaldo Magnavacca

 

Ubaldo Magnavacca nasce il 22 agosto 1885 a Modena in un’agiata famiglia di mugnai.

Manifesta un precoce talento nel disegno dal vero e, indirizzato dal maestro Salvatore Postiglione, studia presso l'Istituto di belle arti di Modena dove si specializza nell’incisione con tecnica acquaforte.

Riceve presto i primi riconoscimenti vincendo nel 1906 il premio Magnanini e nel 1912 il premio Poletti.

Nel 1914 è ammesso come socio onorario alla Reale Accademia di belle arti e l'anno successivo vince il concorso Curlandese a Bologna.

Nel 1916 come incisore partecipa alla Mostra italiana a Londra con le opere Il ponte dei sospiriI costruttori di pozziL'abside del duomo di ModenaLa cattedrale di Reim.

Nel decennio tra il 1920 e il 1930, sempre come incisore, espone in cinque edizioni della Biennale di Venezia.

Nel 1931 partecipa alla I Quadriennale nazionale d’arte di Roma.

Dal 1934 al 1944 insegna figura alla libera scuola serale del nudo presso l'istituto d'arte A. Venturi. Seguono i suoi corsi Nereo Annovi, Peppino Ascari, Iro Malavasi, Vittorio Magelli e Walter Morselli.

Sue opere sono presenti nella collezione della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente.




lio su tavolrtta  cm  43 x 24
Con una mostra che apre sabato 11 maggio, il Museo civico rende omaggio al pittore, scultore e incisore modenese Ubaldo Magnavacca, morto da quasi mezzo secolo
"Qualche breve articolo di giornale, alcune scarne segnalazioni nei cataloghi, una biografia, in apparenza, dimessa. Eppure il suo nome figura in numerose raccolte pubbliche e private in Italia e all'estero, 17 mila sarebbero le stampe uscite dai suoi torchi, ora disperse in collezioni di tutto il mondo, e molti modenese hanno in casa opere sue, spesso avute in eredità da chi le acquistò quando l'artista era in vita. A quasi mezzo secolo dalla morte, il pittore, sculture e incisore modenese Ubaldo Magnavacca (1885-1957) riceve l'omaggio del Museo civico d'arte, che dall'11 maggio (inaugurazione alle 18) fino al 17 novembre espone una quarantina di opere nell'ambito della nona edizione della serie "Riquadri" (martedì 9-12/16-19, mercoledì, giovedì e venerdì 9-12, sabato 9-13/16-19, domenica e festivi 10-13/16-19, ingresso 3,10 euro). Un "distacco temporale - spiega Francesca Piccinini, conservatore del Museo civico d'arte - che ne rende possibile, e auspicabile, una più equilibrata valutazione, esente ormai da quei meccanismi di mercato dai quali soprattutto l'ultima produzione dell'artista fu travolta". Magnavacca aveva iniziato la carriera artistica con alcuni lusinghieri riconoscimenti accademici: i premi Magnanini (1906) e Poletti (1912) e il concorso Curlandese per l'incisione (1915) in un contesto locale fatto di eredità verista, nuove istanze simboliste e una certa disponibilità al gusto post-impressionista, favorito dai più aggiornati artisti modenesi allora in giro per l'Italia. La sua sensibilità ottocentesca evidenzia tuttavia una predilezione neo romantica che ben presto lo porta a privilegiare il paesaggio e la vita dei campi. Negli anni Venti arrivano i riconoscimenti della critica più importanti della sua carriera e le presenze continuative alla Biennale di Venezia. Accanto all'attività di pittore e incisore si affaccia intanto in modo discontinuo, ma significativo, anche la scultura. E poi, la nuova passione per la spat
ola, che lo porterà a tralasciare i pennelli. Per approfondire questa tecnica pittorica, il Museo propone un laboratorio di pittura per adulti e bambini, condotto dall'artista modenese Carlo Sabbadini domenica 12 maggio, sabato 18 maggio, domenica 19 maggio e domenica 26 maggio dalle 16 alle 19 (prenotazione obbligatoria al numero 059 200100, ingresso singolo 5 euro, ingresso famiglia 10 euro, ingresso adulto e bambino 8 euro). Ubaldo Magnavacca morirà nel 1957 nella casa di Lerici, in Liguria, dover era solito ritirarsi. "



 





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