O terra, aspettami
Riportami, o sole,
al mio destino agreste,
pioggia del vecchio bosco,
riportami il profumo e le              spade...
che cadevano dal cielo,
la solitaria pace d'erba e              pietra,
l'umidità dei margini del              fiume,
il profumo del larice,
il vento vivo come un cuore
che palpita tra la scontrosa              massa
della grande araucaria.
Terra, rendimi i tuoi doni              puri,
le torri del silenzio che              salirono
dalla solennità delle              radici:
voglio essere di nuovo ciò              che non sono stato,
imparare a tornare così dal              profondo
che fra tutte le cose              naturali
io possa vivere o non              vivere: non importa
essere un'altra pietra, la              pietra oscura,
la pietra pura che il fiume              porta via.



