auto antiche e moderne

venerdì 6 maggio 2011

LORENZO VIANI


Lorenzo Viani (Viareggio 1 novembre 1882- Ostia 2 Novembre 1936).

Frequentò la scuola elementare ma solo fino alla terza classe perché l'esperienza scolastica si arrestò per una congenita insofferenza a ogni forma di disciplina carattere ribelle ed introspettivo passava molto del suo tempo girando per i boschi e la spiaggia della darsena viareggina.

Nel 1893 viene messo a lavorare nella bottega del barbiere Fortunato Primo Puccini, dove resta come garzone per diversi anni ma dove incontra personaggi di primo piano come Leonida Bissolati Andrea Costa, Menotti Garibaldi, Giacomo Puccini, Gabriele D’Annunzio e conosce il pittore Plinio Nomellini che ebbe un'influenza positiva nella sua maturazione artistica.

Su consiglio di quest’ultimo,si iscrive all'Istituto d'Arte Passaglia di Lucca dove frequenta più o meno tre anni di lezioni, dal 1900 al 1903 e. nel 1904 viene ammesso alla Libera Scuola di Nudo annessa all'Accademia di Belle Arti di Firenze,li segue i corsi di Giovanni Fattori , pur continuando a dimostrare una chiara insofferenza per le discipline accademiche.

Incomincia a disegnare con crescente interesse tanto che un ritratto del musicista Giovanni Pacini attira l'attenzione dei viareggini.

Intraprende i suoi primi viaggi esplorativi a Pisa e a Lucca.
All'inizio del 1908 è a Parigi dove ha modo di visitare la retrospettiva di Van Gogh, allestita alla Galene Bernheim-Jeune.

A Parigi poi resterà più o meno un anno il soggiorno a lungo desiderato si rivelerà denso di difficoltà economiche e di solitudine, ma comunque positivo per le esperienze fatte e per i personaggi artistici conosciuti.

Ritornato in Italia espone alcuni disegni alla VII Biennale di Venezia, che, grazie alla recensione di Luigi Campolonghi,avviano la leggenda del pittore dell'orrido e della miseria.
Durante questa esposizione simpatizza con Umberto Boccioni,partecipa all'Esposizione nazionale d'arte umoristica di Messina e riceve la prima medaglia della sua vita.
In novembre è a Genova, dove collabora con disegni satirici alla rivista anticlericale La Fionda, diretta da Luigi Campolonghi,in questo soggiorno matura un notevole orientamento pittorico

Lorenzo Viani si è sempre sentito attratto dai più poveri e dai derelitti, tanto nella fanciullezza quanto nella maturità.

La vita e la vicenda umana dei più deboli, li trasferisce nella tela, con forti impressioni cromatiche e con una pennellata decisa e veloce, una pittura intensa, espressiva e a tratti estremamente melanconica.

Quello che fa di Viani un grande maestro, troppo spesso dimenticato, è la maestria nel far coesistere nelle sue opere drammaticità e lirismo e grazia poetica, nel sentire, l'umile commozione di fronte ai diseredati.

La povertà di mezzi artistici è una scelta, la scabra pittura diviene essenzialità, la sobrietà un animalesco istinto nel cogliere le forme della vita degli umili, della fame, della prigione, delle malattie, della solitudine, della lotta con la campagna o con il mare, della guerra, della pazzia e del dolore.

Il suo stato di salute è precario ha continui attacchi di asma, ma la salute cagionevole non gli impedisce d' esporre alla XIX Biennale di Venezia, a Viareggio,a Lucca, alla II Quadriennale di Roma e al Lyceum di Firenze, addirittura nel 1036 gli vengono commissionate una serie di pitture per il Collegio di Ostia e dopo un lavoro frenetico senza sosta di parecchi giorni non farà in tempo a partecipare all’inaugurazione, colpito da un forte attacco d'asma il 2 novembre, il giorno successivo al suo 54º compleanno, muore ad Ostia stroncato da un collasso cardiaco.
Il 3 novembre la salma ritornerà Viareggio in un plebiscito collettivo di affetto e di rimpianto.

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