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venerdì 5 febbraio 2010

Conservazione dei dipinti ad olio.



Dipinto foto ed elaborazione " elioarte "
Le cause principali che contribuiscono a deteriorare i quadri ad olio provengono da agenti atmosferici quali l’ossigeno, la luce, l’umidità, i gas mefitici e il calore.
L’ossigeno, che è indispensabile per solidificare i colori
mediante il processo di ossidazione, è invece dannoso alle pitture antiche che deteriora senza rimedio per effetto di legge naturale.
La luce accelera l’ossidazione dei colori, dell’olio e delle vernici. Buona cosa è sottoporre il dipinto alla luce solare durante il processo di ossidazione e così potrà resistere meglio in seguito alla luce stessa. Però quando il dipinto sarà divenuto perfettamente secco allora sarà opportuno illuminarlo con luce indiretta e diffusa evitando assolutamente sprazzi di sole che verrebbero ad alterare disastrosamente i colori.
L’umidità è oltremodo dannosa. Essa è data dall’eccessivo vapore che si forma nello spazio. La materia di cui è composta la pittura ad olio per la sua porosità assorbe l’aria e quindi l’umidità in essa contenuta, É necessario proteggere i dipinti non solo dalla parte dipinta, ma anche sul rovescio. Per i colori la migliore protezione è costituita da un vetro o da una vernice che sia veramente isolante come può essere la vernice d’ambra che è la più resistente agli agenti atmosferici ed ha la massima trasparenza.
Per proteggere il rovescio delle tele e dei supporti in genere si consiglia di verniciare il rovescio con del bianco d’argento diluito in parti eguali di olio e acqua ragia. Il bianco d’argento forma con l’olio una saponificazione che costituisce una eccellente protezione contro tutti gli agenti atmosferici. Nei locali, per evitare eccesso di umidità, occorre regolare convenientemente la temperatura e la ventilazione.
I gas metifici possono essere prodotti da cause diverse, come dai sistemi i riscaldamento, vicinanza di pozzi neri, cloache e industrie chimiche. Evitare quindi di tenere dipinti di valore in locali prossimi ai luoghi sopraddetti o comunque dove si fuma e si mangia, perché il fumo e le esalazioni dei cibi e delle bevande danneggiano le pitture.
Il riscaldamento non deve produrre acido carbonico (come avviene per le stufe a carbone) e non dar luogo a eccesso di umidità come per il riscaldamento ad acqua calda. Il riscaldamento elettrico è il più indicato.
La temperatura nel periodo invernale dovrebbe essere di 15-18 gradi e 18-25 nell’estate.

1 commento:

gianni ioppolo ha detto...

caro elio ho molto apprezzato gli ultimi aggiornamenti sempre interessanti. molto belli i quadri che ho copiato.
saluti ed un abbraccio a mariuccia
gianni