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giovedì 8 novembre 2007







Pantelleria

Parlando di Pantelleria, la più grande isola della Sicilia, la nostra mente non va semplicemente
ad una località di vacanza, ma ad un centro cosmopolita di villeggiatura. Per altro in questo luogo relativamente piccolo,ma dalle sue innumerevoli bellezze naturali, le vacanze si limitano ai soli tre mesi estivi, poiché la lunga presenza del sole rende le estati più lunghe.
Qui si potrà scegliere il tipo di vacanza ideale: le giornate intense in uno degli alberghi della costa,
con le loro attrezzature sportive, oppure la pace e la serenità in un piccolo paesino marino o
collinare, dalla tradizionale fisionomia pantesca



Il nuoto e le immersioni nelle acque cristalline dell'isola sono dei veri piaceri, sia tra le scogliere vulcaniche sia tra le isolate calette ciottolate.
Inoltre gli amanti dell'antichità si entusiasmeranno alla vista degli interessanti monumenti archeologici, testimonianze di una lunghissima civiltà, sparsi su tutta l'isola.

Pantelleria offre molto anche a chi ama muoversi in continuazione poiché una discreta rete stradale permette di visitare quasi ogni suo angolo.



L'isola è servita da voli charter settimanali da Milano, Roma, Bologna e Venezia ed un servizio giornaliero d’aerei dalla Siciliain coincidenza con i più importanti voli nazionali, oltre a quello, quotidiano di navi e d’aliscafo.

La storia



La movimentata storia dell’isola di Pantelleria è dovuta all'importanza della sua posizione geografica ed è strettamente collegata al mare.



Infatti dal mare arrivò il popolo dei Sesioti, per estrarre l'ossidiana la pietra nera e lucida considerata l'oro della preistoria.
Lasciò tracce molto importanti nella zona di Mursia il Muro Alto il più gran muro preistorico del Mediterraneo finora scoperto, il villaggio e soprattutto quel particolari monumenti funebri chiamati Sesi.
Intorno al IX secolo a.C. arrivarono i Fenici che la chiamarono Yrnim e poi Cossyra, fu questo il periodo d'oro di Pantelleria. L'introduzione della vite coltivata ad alberello, le fortificazioni e la strategica Acropoli in località San Marco, le numerose monete coniate nell'isola con l'effigie della dea Tanit, le cisterne a campana, i santuari del lago Specchio di Venere e di Bugeber, il porto e il primo nucleo del castello, sono solo alcuni esempi delle opere fenicie‑puniche sparse su tutto il territorio. Seguirono i Romani che oltre a migliorare le difese militari dell'isola con superbe fortificazioni , costruirono , in diversi punti dell’Isola, delle splendide ville decorate con stucchi e statue.



Poi arrivarono i Bizantini che abbellirono di mosaici le abitazioni e nel 700 d.C. gli Arabi.
La dominazione araba durò fino al 1200 e notevoli sono stati i prodotti di quella cultura.
I dammusi (dall'arabo damus: edificio a volta),sono prima di tutto, costruzioni particolari in blocchi di pietra lavica con il tetto a cupola.
Gli Arabi inoltre introdussero la coltura del cotone e dell'ulivo, migliorarono la produzíone dell'uva zibibbo e, ancora, fortificarono mirabilmente la Medina di Pantelleria
(oggi totalmente distrutta dal bombardamenti aerei della seconda guerra mondiale, attorno al Castello Aragonese.
Gli Arabi chiamarono l'isola al‑Quasayra: la piccola (nome tuttora usato dalle popolazioni
berbere del nord ‑Africa per designare Pantelleria ed in seguito Bent‑el‑Riah:
figlia del vento.



Poi arrivarono i Normanni cui succedettero gli Svevi, gli Angioini, gli Aragonesi e i Borboni . Nel 1860 l'isola fu annessa al Regno d'Italia.





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