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sabato 31 agosto 2019

Resistere fino alla fine


                         E’ la fine ;non c’è più scampo non c’è più speranza. Non c’è che la morte. E intorno al pezzo fracassato, intorno  all’ufficiale  morente che ha la testa sorretta da un soldato, ha  ancora la pistola in pugno ,,ultimi serventi ,gli ultimi  istanti   , sparano disperatamente,l per  difendere   quel pezzo  di  terra, contro le  orde nemiche   che traboccano già compatte da ogni lato


Dall' albo  d'oro  dei caduti  sepolti a Redipuglia



Scheda    del  caduto

Nominativo (e paternità):
BUGGE NICOLA FELICE DI ANTONIO
Albo d'Oro:
Calabria - (Vol IV) (3)
Province:
RC - CZ - CS
Pagina:
78
Sub in Pagina:
18
Comune nascita:
Seminara
Comune nascita Attuale:
Seminara
Data nascita:
5 Marzo 1887
Grado:
Caporale
Reparto:
47 Reggimento Fanteria
Distretto:
Distretto Militare Di Reggio Calabria
Morto o Disperso:
Morto
Data Morte:
15 Settembre 1916
Luogo Morte:
Opacchiasella
Causa Morte:
Ferite Riportate In Combattimento



OPACCHIASELLA. - Villaggio dell'Altipiano Carsico a E. del Vallone e a NE. del lago di Doberdò. Per la sua posizione e per le importanti vie di comunicazione che vi si intersecano, gli Austriaci, durante la guerra mondiale, ne avevano fatto un centro di resistenza solidamente afforzato. Nell'agosto 1916, dopo la caduta di Gorizia e di tutto il sistema difensivo della parte occidentale dell'Altipiano Carsico, gli Austriaci si ritrassero appunto sulla linea Volkovniak (Monte Lupo)-Veliki Hribak (Monte Grande)-Pecinca-Opacchiasella-Nova Vas (Novavilla) quota 208, opponendovi nuova, vigorosa resistenza. Il 12 agosto, le truppe italiane della 3ª Armata, passato il Vallone, mossero all'attacco delle nuove posizioni avversarie e la brigata Regina (della 21ª divisione) riuscì a espugnare l'abitato di Opacchiasella, che da allora rimase sempre in mano degl'Italiani, finché venne, a fine ottobre 1917, l'ordine di ritirata dal Piave (v. guerra mondiale).




Grande  guerra  1915-  1918
sul  fronte  delle  Valli del Pasubio è presente in  armi il  nipote del caduto sopra menzionato: ed   è il
sottotenente  Buggè Rocco che viene ferito in  battaglia.





Ricordi di storia: La  mina che cambiò il volto del  Dente  Italiano.

......"abbandonato dalle truppe austriache a inizio conflitto. Il Pasubio fu preso nei primi tre giorni di guerra dalle truppe italiane che poi lo tennero per circa un anno quando con la spedizione di primavera del 1916 gli imperiali ripresero buona parte del massiccio: il 17 maggio si riposizionarono sul Col Santo e si avvicinarono al passo della Borcola. Il 2 luglio si ebbero furiosi combattimenti ma poi la situazione rimase bloccata sulle rispettive posizioni nonostante pesanti bombardamenti e sanguinosi assalti di fanteria.
Si decise così di utilizzare la guerra di mine, ossia posizionare attraverso gallerie grandi quantità di esplosivi sotto le linee nemiche per poi farle saltare. La prima mina fu fatta brillare dagli austriaci il 29 settembre 1917. Ne seguì una italiana e si proseguì per un totale di dieci deflagrazioni fino alla più potente, quella della mina austriaca del 13 marzo 1918, per la quale furono utilizzate 50 tonnellate di esplosivo e che provocò la morte di oltre 50 soldati italiani segnando definitivamente anche il profilo della montagna: “... l'intero massiccio del Dente sembrò un mare di fiamme dal quale emergevano vampe fino a 30 metr di altezza

IT...” scrisse il generale Brunner.

Cento anni  dopo  questi avvenimenti, a  fronte di una commovente  celebrazione  sul Pian delle Fugazze,  ai piedi dell sacello  Ossario, viene cosegnata al  museo"Custodi della  memoria" Museo della  1.a Armata, la sciabola appartenuta al  sottotenente Rocco. Buggè  

    Decorazioni
foto della  cerimonia  del 1 settembre 2019 e del museo custodi della memoria Museo della ! a Armata





















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