Hayasta è il nome con cui gli armeni, ancora oggi, si
riferiscono al loro Paese. Nome derivato da Hayk, secondo la tradizione
discendente diretto di Noè. La leggenda narra che dopo il Diluvio Universale
l’arca sia approdata sul Monte Ararat, l’imponente monte che domina il
paesaggio dal lato occidentale del Paese che confina con la Turchia.
Fu proprio nella valle ai piedi del
Monte che San Gregorio l’Illuminatore riuscì a convertire il
Re e l’intera Nazione al Cristianesimo. l’Armenia così divenne il primo Paese al Mondo ad aver adottato questa come religione
di Stato. Da allora, l’essere cristiani, è stato uno
dei pilastri dell’identità armena che ogni domenica è possibile osservare
partecipando, insieme alle decine di fedeli che vi accorrono, alle funzioni in
una delle numerose Chiese. Malgrado la fede profonda e l’attaccamento alle
usanze cristiane, in Armenia sono sopravvissute alcune tradizioni pagane. Il matagh, il sacrificio animale, ha origini molto
antiche ed è ancora diffuso. Sembra che venisse praticato dagli armeni in epoca
precristiana e, ancora oggi, non è inusuale vedere gruppi di persone che afferrano un gallo da sacrificare per invocare aiuto divino.
Foto di Franco Caroli Sacrifici pagani al monastero di Geghard
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