auto antiche e moderne

venerdì 29 novembre 2019

Mario Acerbi 800 italiano

Mario Acerbi  Dal 1900 al 1909 frequenta con profitto la Civica Scuola di Pittura di Pavia, allievo di Carlo SaraRomeo Borgognoni e di Giorgio Kienerk, aggiudicandosi nel 1907 il Premio Lauzi e nel 1910 il Premio Frank (in seguito annullato per vizio procedurale). L'insegnamento del padre Ezechiele, noto paesaggista ed esponente di punta della cultura artistica pavese, è determinante nella sua formazione, improntata a un linguaggio pittorico di matrice naturalista. Dal 1908 è presente alle esposizioni di Torino e Milano con un repertorio di paesaggi, ritratti e fiori realizzati sulla scorta dei modelli paterni di maggior successo commerciale. Si distingue come ritrattista per committenze milanesi e pavesi, ottenendo incarichi ufficiali da diversi enti lombardi per i quali realizza dipinti storici e soggetti religiosi ad affresco.



il   ticino di Mario Acerbi

Acerbi Mario *

ACERBI MARIO
Pavia 1887 - Pavia 1982
Ebbe come primo maestro il padre Ezechiele, il cui influsso è avvertibile in tutta la sua opera. Dal 1900 al 1909 studiò con R. Borgognoni, C. Sara e G. Kie nerk alla Civica Scuola di Pittura di Pavia. Nel 1908 ottenne il premio Lanzi con Amore all'arte e inviò alla Promotrice di Torino Operazione chirurgica. Nel 1914 espose a Milano alla Permanente, e nel 1920 all’Accademia di Brera. L’uso del colore secondo lo stile della scuola lombarda è visibile nei paesaggi (Interno della Certosa di Pavia, La piazza del re Sole), nei ritratti (Ritratto dell'avvocato Radliski, Milano, Pinacoteca di Brera; Emilio Borromeo, Carlo Servolini, Milano, Quadreria dell'Ospedale Maggiore) e nei quadri di genere (Comunicato Cadorna, Il carradore). Affrontò il genere storico con Le offerte per la resistenza (Milano, Galleria d’Arte Moderna) e la pittura sacra nella pala La lezione di Contardo Ferrini (Pavia, chiesa del Carmine) e negli affreschi della chiesa di San Luca (1832). Realizzò anche miniature su avorio.








Nessun commento: