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giovedì 3 febbraio 2011

FABBRICAZIONE DELLA MATERIA VITREA

Fornace moderna in Murano
FABBRICAZIONE DELLA MATERIA VITREA
Il vetro per se stesso è materia amorfa, sulla cui natura e definizione esatta gli studiosi non sono ancora d’accordo. È comunque una materia tecnica industriale derivante dal raffreddamento di una massa fusa, costituita dalla soluzione di più materie . Ma, a differenza di altre di derivazione chimica, non assume naturalmente . struttura alcuna se non mediante la mano dell’uomo. Le componenti alle quali abbiamo accennato servono per ottenere, portate ‘ad alta temperatura (circa 13000.15000), una miscela incandescente. La fusione produce nell’interno della materia quelle modificazioni chimiche che ‘portano alla vetrificazione. Silice, soda e calce formano una miscela pressochè liquida e omogenea in fase di fusione essa viene depurata in superficie dalle scorie galleggianti, che i vetrai chiamano schiuma di vetro . La massa incandescente è contenuta entro appositi crogioli detti a Murano padelle, che sono complementari del forno vero e proprio. Il lavoro preparatorio si fa per successive fasi. Da una prima fusione, che un tempo avveniva entro forni adatti, si ha, la cosiddetta fritta; la seconda. fusione a temperatura più elevata, detta anche di affinaggio, viene fatta in un altro crogiolo; dopo di che si ha la terza fase, non di fusione vera e propria ma di riposo, in cui la miscela tenuta alla temperatura adatta è finalmente pronta per la lavorazione.

La tradizionale struttura dei forni a crogioli comporta una camera di fusione, dove i diversi crogioli o bacini costruiti in terra refrattaria accolgono la miscela. fusa. Alcune bocche comunicano con l’esterno, e da esse gli operai attingono con i loro strumenti. Tale struttura si usa ancora oggi a Murano ed ha subìto ben poche modifiche rispetto a quella antica.
Zuccheriera con coperchio e due piccole anse, simili a placche, applicate ai lati. Poggia su una base allargata e bassissima , ha un corpo quasi sferico, completato dal coperchio a strette baccellature che culmina in un piccolo pomo. Diamo questo esempio, che è tipico di una produzione diffusissima nel Settecento veneziano. Come per altri oggetti, traspare abbastanza chiara l’ispirazione ad analoghi pezzi che venivano prodotti in argento o in altri metalli

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