La Fornarina di Raffaello
Nel celebre dipinto di Raffaello è raffigurata una giovane donna a seno scoperto. La ragazza siede rivolta a sinistra e anche il viso è orientato di tre quarti. Lo sguardo invece è rivolto verso destra e pare guardare oltre la figura dell’osservatore. Un velo trasparente poi copre la restante parte del corpo ed è sorretto sotto il seno dalla mano destra della donna. Un mantello rosso è posato infine sulle gambe della giovane.
Sul capo la protagonista porta un turbante di seta decorato con motivi a righe di colore azzurro. Si nota anche un gioiello tra i capelli composto da due pietre preziose e una perla. Infine intorno al braccio sinistra è stretto un bracciale sul quale si trova la firma di Raffaello. Lo sfondo è risolto con dettagli naturali. Si riconoscono infatti le foglie di un cespuglio di mirto e due limitati brani di cielo a sinistra e a destra.
Interpretazione de la Fornarina di Raffaello
L’identità della modella che prestò la sua immagjne al celebre dipinto di Raffaello è incerta. Si tratta forse di Margherita Luti la figlia di un fornaio di Trastevere della contrada di Santa Dorotea. Secondo recenti pubblicazioni però il titolo di Fornarina fu ispirato da una iscrizione posta in calce ad una incisione che raffigurava il dipinto. Inoltre ancora nell’Ottocento erano ben quatro i dipinti di diversi autori indicati con questo titolo. Alcuni studiosi hanno condotto un confronto fisiognomico su altre celebri fanciulle dipinte da Raffaello. Sedondo tali autori la modella della Fornarina fu la stessa de il Trionfo di Galatea, La Velata o la Madonna Sistina. Sedondo altri invece le somiglianze non sono così chiare. Inoltre per alcuni l’autore del dipinto non fu Raffaello ma Giulio Romano. Rimane comunque accettata quasi unanimamente la tesi dell’intervento a più mani.
Committenza e storia espositiva
Il dipinto di Raffaello è esposto presso la Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini a Roma. Caterina Nobili Sforza di Santa Fiora fu con certezza proprietaria del dipinto. Infatti il titolo dell’opera comparve per la prima volta in una lettera scritta dal vice cancelliere Corasduz all’imperatore Rodolfo II nel 1595. La contessa morì nel 1605 e il dipinto passò nella collezione del genero Giovanni Buoncompagni, duca di Sora. A partire dal dal 1642 la Fornarina fu presente nell’elenco della collezione Barberini. Il dipinto inoltre si trovò per qualche anno alla Galleria Borghese negli anni sessanta e settanta del Novecento.
Raffaello dipinse la celebre Fornarina tra il 1518 il 1520 quindi all’età di 35 o 37 anni. Sedondo gli storici l’allievo di Raffaello, Giulio Romano, intervenne nella realizzazione dell’opera che rimase nello studio dell’artista fino alla sua morte.
Analisi La Fornarina di Raffaello
Raffaello fu un grande artista rinascimentale che ebbe un’enorme influenza sull’arte dei secoli a venire. Infatti i suoi dipinti furono presi a modello dalle Accademie di Belle Arti fino a metà dell’Ottocento. L’artista nacque a Urbino nel 1483 e fu inizialmente attivo nella bottega del padre Giovanni Santi. Lavorò poi saltuariamente nella bottega del Perugino e in seguito a Siena presso il Pinturicchio. A Firenze fu amico di importanti artisti e ottenne grandi commissioni. Sal 1508 si stabilì quindi a Roma dove eseguì le importanti opere presenti presso i Musei Vaticani. Fu un artista colto, elegante e raffinato che incarnò il perfetto intellettuale cortigiano. Le sue opere infine rappresentano gli ideali di bellezza femminile, equilibrio formale ed eleganza.
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