Ritorno dalla Quuestua olio su compensato cm 71,2 x 51,2 |
LUIGI
STRACCIARI
Padova,
1900 - Pineta di Sortenna (Sondrio), 1953
Data
dell'opera 1929
Tipo Olio su compensato
Dimensioni cm 71,2 x 51,2
Firma Firmato in basso a sinistra: "L.
Stracciari"
Inventario Inventario: p. 98
Provenienza Acquistato il 26 gennaio 1932 per la somma
di millecinquecento lire in occasione della Prima Mostra degli artisti
sanremesi.
Fonti Archivio Cariplo, Atti 879 R 15.
Esposizioni 1931-1932, San Remo, Villa Ormond, Prima
Mostra d'Arte degli artisti sanremesi, n. 19.
Descrizione La parentesi sanremese dell'attività di
Luigi Stracciari è ancora mal documentata, come del resto tutto il percorso
artistico del pittore veneto.
Certo è che
egli era considerato a pieno titolo artista locale, se partecipò alla Prima Mostra
d'Arte degli artisti sanremesi non solo come espositore (esibì anche un'altra
opera, Verso il paese abbandonato, acquistata dal Comune di San Remo), ma anche
in qualità di membro della Commissione direttiva della rassegna. Ritorno dalla
questua, datato sul retro 1929, raffigura la veduta esterna di un convento
situato in aperta campagna. Il gusto per il romitaggio, la scelta di un tema,
quello dell'elemosina, così carico di implicazioni sociali e morali, sono
elementi che rivelano come questo dipinto affondi le sue radici nella
tradizione ottocentesca, tra romanticismo e naturalismo. Anche sul piano
stilistico: non solo nell'uso di una gamma cromatica ribassata, limitata ai
verdi, alle terre chiare e all'azzurro ceruleo del cielo, ma anche e soprattutto
nella ricerca di una resa atmosferica che l'artista ottiene avvolgendo il
paesaggio in una leggera nebbia crepuscolare. Soggetto e condotta pittorica
dichiarano dunque l'estraneità di Stracciari alle contemporanee ricerche di
assolutezza — compositiva, formale, temporale — perseguite dagli artisti di
Novecento. Anche la presenza dell'uomo, così fortuita, così
"minimale" rispetto alla vastità del paesaggio, concorre a proiettare
il dipinto in una dimensione contingente, accentuandone la lontananza dalle
opere novecentiste.
Una presa
di distanza che certo possono motivare ragioni di poetica, ma non è da
escludere, visto la posizione periferica della cittadina rivierasca rispetto ai
centri più aggiornati del dibattito artistico contemporaneo, che le idee del gruppo
sarfattiano fossero considerate da Stracciari con quel sospetto con il quale in
provincia spesso si guarda alla novità.
Bibliografia Prima Mostra d'Arte degli artisti
sanremesi, catalogo della mostra, San Remo, 1931, s.p.
Nessun commento:
Posta un commento