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martedì 11 giugno 2019

Erminio Rossi

Erminio  Rossi
nato a sannazzaro de' Burgondi Pavia 1871 morto a Pavia 1942

Da  famiglia  agiata si trasferì dal suo paese a Pavia, dove seguì gli studi universitari per laurearsi in chimica e farmacia, ma la sua passione era per la pittura e per la natura che sapeva  osservare e contemplare nei suoi mutamenti e nella varietà dei suoi colori per poi rappresentarla nelle sue opere.

Fu iscritto presso la pavese civica scuola di pittura dal 1895 al 1900, indi completò gli studi accademici a Milano  presso l'Accademia di Brera
Gli anni braidensi sembrano aver segnato in modo decisivo la sua formazione: infatti, sia nei ritratti, come quello della moglie e quello assai noto della Signorina Tina Castelli, sia nell'impaginazione che nel tonalismo dei migliori paesaggi, la sua opera resta sempre positivamente influenzata dal magistero di Cesare Tallone.
Nella sua produzione sono presenti tutti i temi figurativi di eredità tardo ottocentesca: paesaggi, nature morte, fiori e, più raramente, ritratti.
Raggiunse gli esiti più felici in studi di figure femminili in interni che rientrano per gusto e per consumato mestiere tra i migliori esempi di quella pittura borghese e salottiera che, sensibile alle avanguardie, tenne indisturbata il mercato ed avvinse il pubblico nei primi decenni del Novecento.
                   olio su tela  cm 40 x 24    Pavia e  il Ticino proprietà elioarte
Erminio Rossi Espose con assiduità alla Permanente, indi alla Internazionale di Milano del 1906, a Brera nel 1920 e nel '22.
Morì improvvisamente a Pavia il 22 gennaio 1942.
Una mostra postuma fu organizzata a Pavia nel 1946.   

  https://elioarte.blogspot.com/2010/02/pittori-pavesi.html
Erminio Rossi




Una mostra postuma fu organizzata a Pavia nel 1946.
Sannazzaro dei Burgondi il 14 dicembre 1871.
Fu iscritto presso la pavese civica scuola di pittura dal 1895 al 1900, indi completò gli studi accademici a Milano.
Gli anni braidensi sembrano aver segnato in modo decisivo la sua formazione: infatti, sia nei ritratti, come quello della moglie e quello assai noto della Signorina Tina Castelli, sia nell'impaginazione e nel tonalismo dei migliori paesaggi, la sua opera resta sempre positivamente influenzata dal magistero di Cesare Tallone.
Nella sua produzione sono presenti tutti i temi figurativi di eredità tardo ottocentesca: paesaggi, nature morte, fiori e, più raramente, ritratti.
Raggiunse gli esiti più felici in studi di figure femminili in interni che rientrano per gusto e per consumato mestiere tra i migliori esempi di quella pittura borghese e salottiera che, sensibile alle avanguardie, tenne indisturbata il mercato ed avvinse il pubblico nei primi decenni del Novecento.
L'unico intervento noto estraneo alla pittura di cavalletto è la decorazione del caffè "Demetrio" di Pavia, già proprietà della famiglia, ora rimossa e presso proprietà privata.
Espose con assiduità alla Permanente, indi alla Internazionale di Milano del 1906, a Brera nel 1920 e nel '22.
Morì improvvisamente a Pavia il 22 gennaio 1942.
Una mostra postuma fu organizzata a Pavia nel 1946.
 




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