primavera di Sandro Botticelli 1445-1510
Giandomenico Tiepolo il Minuetto 1727-1804 Parigi Louvre
Festa campestre di David Teniers ik Giovane 81610 -1690
Scena Campestre di JEAN-BAPTISTE PATER 81695-1736
Ballo Mascherato di William Hogarth 1697-1764
il minuetto di Giandomenico Tiepolo 81727-1804
parigi Louvre
La danza rappresentata dagli
artisti, ci riporta alla mente i dipinti delle ballerine di Degas, pittore che
alla fine dell''800, ci invitava già a considerare gli aspetti più intimi del
ballo e la fatica compiuta dalle ballerine, che nei loro spumeggianti abiti di
tulle egregiamente rappresentati dalla tecnica impressionista, attendevano
concentrate le indicazioni di un vecchio maestro.
Prova di un balletto sulla scena di EDGAR DEGAS (1834-1917 Parigi Museo dell'impressionismo
E se Degas ci proponeva
scene vissute in un interno
, i dipinti di Renoir ci invitavano ad apprezzare l'aspetto più gioioso delle danze all'aperto, di una Parigi mondana che appariva quasi unirsi a queste danze collettive, svolte nei modesti locali alla moda con leggiadria e spensieratezza.
Tutti gli artisti che si sono cimentati nel rappresentare la danza hanno contribuito a sottolinearne qualche diverso aspetto…
, i dipinti di Renoir ci invitavano ad apprezzare l'aspetto più gioioso delle danze all'aperto, di una Parigi mondana che appariva quasi unirsi a queste danze collettive, svolte nei modesti locali alla moda con leggiadria e spensieratezza.
- Ballo a Bougival di Pierre Auguste Renoir (1841-1919) Boston Museum of Fine Arts
Tutti gli artisti che si sono cimentati nel rappresentare la danza hanno contribuito a sottolinearne qualche diverso aspetto…
Matisse giunge alla rappresentazione dell'origine e del significato
profondo della danza con la sua mistica danza in cerchio e Nolde nel 1913, ci
presenta il senso del vortice della danza, rappresentando una “Ballerina” che,
senza più freni inibitori, si mostra totalmente preda del ritmo e dell'euforia
Ma la danza non è solamente espressione spontanea, ed E. Munch nella
“Danza della vita” rappresenta proprio questo, mostrandone in modo disincantato
gli aspetti più esteriori, come è sua consuetudine, e sottolineando che anche
la danza può simulare un palcoscenico della vita, dove mostrare quelle maschere
che l'uomo è costretto a portare in una società falsa e ipocrita.
nche Botero compie a suo modo una critica….
L'artista raccoglie la
tradizione del ballo popolare, da festa campagnola, e traduce i suoi
protagonisti in due grassi ballerini che si impegnano in una danza all'aperto,
senza guardarsi, ma solamente intenti a contare i passi.
E se Picasso con l'opera dal titolo “La danza”,
mostra in primo piano una donna nuda, che balla con le braccia aperte davanti a due musicisti, che sembrano quasi gestirla come fosse un fantoccio, ben diverso è il tono del dipinto “La danza” di Chagall del 1951, che ci riporta al mondo onirico dell'artista, alla memoria del suo paese natio e all'incanto di quei ricordi. Tutto diventa magico, e la danza e la musica si fondono in un unico richiamo d'amore che li fa salire verso il cielo.
Gli artisti ci danno l'opportunità di riflettere che la danza può esser vista come espressione individuale o collettiva, e può essere vista come espressione spontanea o convenzionale a seconda dei contesti.
Se infatti Renoir ne sottolinea il gioioso aspetto mondano, Munch affronta le convenzioni sociali e il ruolo che assume nella società un certo tipo di danza, svuotandola di ogni spontaneità. Se Nolde affronta il tema della danza frenetica e tribale svincolandola dal contesto socio-culturale cui lui stesso appartiene per attingere al senso liberatorio della danza, Chagall enfatizza il ruolo della memoria che trasfigura e fa diventare favola la danza, che assume quei toni fantasiosi utili ad avvicinare danza e musica allo spirito più autentico del suo paese d'origine.
Toni diversi naturalmente il tema della danza assume anche in Picasso, che ama scavare dentro la psiche dell'uomo e farne emergere gli aspetti meno nobili anche nella pratica della danza. Al modo di vedere picassiano si oppone poi “La danza” di Matisse che attinge al senso mistico dell'antica danza in cerchio e mira a confermare l'unione de terreno e del divino anche attraverso l'innovativo uso deidei colori. co colorilori.https://elioarte.blogspot.com/2008/03/fawn-tee.html
mostra in primo piano una donna nuda, che balla con le braccia aperte davanti a due musicisti, che sembrano quasi gestirla come fosse un fantoccio, ben diverso è il tono del dipinto “La danza” di Chagall del 1951, che ci riporta al mondo onirico dell'artista, alla memoria del suo paese natio e all'incanto di quei ricordi. Tutto diventa magico, e la danza e la musica si fondono in un unico richiamo d'amore che li fa salire verso il cielo.
Gli artisti ci danno l'opportunità di riflettere che la danza può esser vista come espressione individuale o collettiva, e può essere vista come espressione spontanea o convenzionale a seconda dei contesti.
Se infatti Renoir ne sottolinea il gioioso aspetto mondano, Munch affronta le convenzioni sociali e il ruolo che assume nella società un certo tipo di danza, svuotandola di ogni spontaneità. Se Nolde affronta il tema della danza frenetica e tribale svincolandola dal contesto socio-culturale cui lui stesso appartiene per attingere al senso liberatorio della danza, Chagall enfatizza il ruolo della memoria che trasfigura e fa diventare favola la danza, che assume quei toni fantasiosi utili ad avvicinare danza e musica allo spirito più autentico del suo paese d'origine.
Toni diversi naturalmente il tema della danza assume anche in Picasso, che ama scavare dentro la psiche dell'uomo e farne emergere gli aspetti meno nobili anche nella pratica della danza. Al modo di vedere picassiano si oppone poi “La danza” di Matisse che attinge al senso mistico dell'antica danza in cerchio e mira a confermare l'unione de terreno e del divino anche attraverso l'innovativo uso deidei colori. co colorilori.https://elioarte.blogspot.com/2008/03/fawn-tee.html
https://www.youtube.com/watch?v=oDfHGR5OxmQ
Nelle pagine seguenti una serie di mmagini che ci
illustreranno il tema della danza e del ballo nell'arte partendo dall'arte etrusca a quella romana fino ai nostri tempi :
Danza e Musici V sec.A.C Tarquinia la tomba dei Leopardi.
Arte Romana (seconda metà Sec.V a.C. : Danza Rituale (Tomba di Ruvo) Napoli ,Museo Nazionale di Capodimonte.
Arte Romana: Musici ambulanti Mosaico dai Dioscuri di Samo.Proveniente da Pompei Villa Cicerone Napoli Museo nazionale di Capo di monte.
ARTE CONTEMPORANEA
Blue Dancer di Gino SEVERINI 1883-1966
http://elioarte.blogspot.com/2019/02/ll-futurismo-e-umberto-boccioni.html
http://elioarte.blogspot.com/2019/02/ll-futurismo-e-umberto-boccioni.html
la Ballerina in blu, risalente
al 1912, è dedicata alla danza, uno dei temi preferiti
dell’arte di Gino Severini, ispirato al mondo dei caffè parigini,
allora molto frequentati da artisti e scrittori.
Severini
dipinse Ballerina in blu con Ballerina in bianco, oggi
parte del Civico Museo d'Arte Contemporanea di Milano, nella
seconda metà del 1912 nel suo studio parigino di Impasse Guelma, nello stesso
edificio in cui viveva anche Georges Braque.
In quegli anni
Severini aveva trovato un compromesso con il Cubismo degli
amici Pablo Picasso e Braque, usandolo specificamente come
mezzo di espressione del movimento, tema che allora era il suo principale
interesse.
L'effetto movimento è
ottenuto tramite la fusione di figura e ambiente circostante e la penetrazione
della luce, rafforzata dall’applicazione sulla tela di vere e
proprie paillette sull’abito, una pratica presente anche nei collage
realizzati nei mesi precedenti da Braque e Picasso, ma che Severini disse aver
avuto dopo una conversazione con Apollinaire, che gli aveva
raccontato l'uso dei primi pittori italiani di decorare i quadri con pietre
preziose e con oggetti lignei.
Severini in
quest’opera da un'interpretazione delle idee e dell’iconografia futuriste in
parte originale rispetto alle posizioni dei pittori di quegli anni.
Gino Severini 1883 1964
Bleu Danza
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