Sappiamo che
fin dal VIII sec d.C. l’isola subì numerose incursioni da parte
delle genti arabe che spesso devastarono
le città costiere. Questi contatti, talvolta di carattere violento, lasciavano
tracce, oggetti derivanti dal mondo islamico , giunti fino alle nostre coste e
riscoperti in contesti archeologici sia terrestri, sia subacquei, come le
imponenti giare esposte, di probabile provenienza magrebino-andalusa, decorate
con motivi vegetali e geometrici tratti dal repertorio arabo andaluso e datate
tra il XII e il XIV sec.
La ricca disponibilità delle cave di argilla nell'area ha consentito in queste zone una produzione continuata nel tempo, che
arriva sino ai nostri e costituisce, oltre tutto, oggetto di
studi etnografici
Numerosi gli esemplari realizzati da ceramisti tunisini specializzati, che continuano curiosamente a sfruttare le medesime forme.
Numerosi gli esemplari realizzati da ceramisti tunisini specializzati, che continuano curiosamente a sfruttare le medesime forme.
La problematicità della definizione
cronologica di queste giare risiede proprio nella continuità di questo tipo di
produzioni, molto standardizzate e quasi inalterate nei secoli.
Altro elemento peculiare dell'artigianato arabo è la caratterizzazione dei motivi decorativi,che rivelano significati simbolici ben precisi, conferendo ulteriore solennità all'espressione artistica islamica.
È proprio questo il caso del motivo della
stella a 8 punte, (presente su una delle due giare, insieme al motivo floreale
delle palmette), formato da due quadrati sovrapposti che per la numerologia
rappresentano il lato positivo e quello negativo, ovvero la completezza della materia.
Nel tardo Medioevo la sfera musulmana
influenzò la cultura materiale presente in Sardegna, non tanto nelle produzioni
propriamente locali, quanto piuttosto in quelle derivanti dai rapporti politico commerciali
che l'isola aveva con la Spagna andalusa, come le ceramiche decorate a lustro
metallico e blu cobalto provenienti dalle officine iberiche di area di valenza.
Ne sono testimonianza le ceramiche del Fondo
Pula, datate alla prima metà del XIV sec., rinvenute nel 1897 presso il centro
urbano di Pula.
Il contributo dell'archeologia subacquea
appare comunque indispensabile per approfondire la conoscenza dei rapporti tra
la Sardegna e II mondo arabo.
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