La città di Nora è stata fondata dai
Fenici verosimilmente nell’VIII sec. a.C.. Iscrizioni fenicie e materiale
sporadico rinvenuto durante gli scavi e le prospezioni subacquee ci
testimoniano la presenza fenicia in questo secolo, anche se i primi resti
dell’insediamento abitativo si possono datare a circa un secolo più tardi. Il primo
impianto della città fenicia avvenne nella zona dell’attuale Foro romano, con
l’appendice di un significativo luogo di culto su un piccolo rilevamento a
Sud-Est. La città punica dovette avere una grande importanza e godere di una
notevole ricchezza. Gli scavi ottocenteschi della necropoli hanno restituito
quaranta tombe a camera (oggi non più visibili per l’erosione marina)
contenenti corredi ricchi di ceramica locale ed importata dalla Grecia, nonché
di oggetti di ornamento personale in oro. La localizzazione esatta della città
punica non è ben conosciuta, a causa del sovrapporsi della successiva città
romana, che ha in gran parte demolito le strutture precedenti. Tracce puniche
sono state ritrovate sotto il Foro romano, lungo la costa sud-orientale e sulle
pendici del colle di Tanit, in particolare su quella occidentale dove è stato
scavato un piccolo spazio destinato ad attività produttive.
In
epoca romana la città attraversa diverse fasi di sviluppo.
Nei
primi due secoli (II-I a.C.) vediamo il nascere di grandi domus, case di rilevante estensione, che
caratterizzano l’aspetto della città, e si impianta una zona di culto nella
parte più meridionale del promontorio: Sa punta e’ su coloni (la punta dei
serpenti), dove già esisteva probabilmente un luogo sacro punico. Poco dopo
il 50 a.C. si assiste ad una prima trasformazione con la realizzazione del
Foro, ottenuto demolendo gli edifici preesistenti e ricoprendoli con il
lastricato; assieme al Foro viene costruito anche il tempio, di cui rimangono
solo le fondazioni messe in luce negli ultimi anni. Poco più tardi viene
costruito il teatro. Nel corso del II sec. d.C. il tessuto urbano della città
viene completamente modificato con la costruzione dei percorsi viari
attualmente visibili, ottenuti demolendo e coprendo alcune delle grandi domus.
Alla fine del secolo e nel successivo Nora conosce il suo periodo di massimo
splendore. Tutto il settore occidentale viene interessato da grandi lavori che
vedono la costruzione delle Terme a Mare e l’edificazione di un grande
quartiere con botteghe al paino terra ed abitazioni al piano superiore. E’
sempre in questi anni che si pone la fase monumentale delle Terme centrali,
ricche di mosaici, e della casa dell’atrio tetrastilo, nella zona meridionale
del promontorio. Successivamente, con l’arrivo dei Vandali verso la metà del V
sec. d.C., Nora vede una nuova attività edilizia, realizzata stavolta
utilizzando materiali di recupero da edifici demoliti o abbandonati. Inizia
adesso il declino della città che, in epoca bizantina, dalla metà del VI secolo
sino all’abbandono nel corso delPVIII, vede il tessuto urbano disgregarsi
lentamente, riducendosi a piccoli nuclei abitativi staccati tra loro e dedicati
anche ad attività produttive, come ci indicano le macine, i forni ed i grandi
orci del teatro, destinati a contenere grano. Ma anche in questa fase il
livello economico degli abitanti continuava a rimanere abbastanza alto. I
depositi dei rifiuti della città bizantina ci restituiscono merci provenienti
da diverse parti del Mediterraneo, come ceramiche e vini pregiati. Le ultime
tracce di vita a Nora si possono datare agli inizi del VIII sec. d.C., quando
le scorrerie dei pirati saraceni portarono gli ultimi abitanti a ritirarsi nel
più sicuro entroterra .
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