O terra, aspettami
Riportami, o sole,
al mio destino agreste,
pioggia del vecchio bosco,
riportami il profumo e le spade...
che cadevano dal cielo,
la solitaria pace d'erba e pietra,
l'umidità dei margini del fiume,
il profumo del larice,
il vento vivo come un cuore
che palpita tra la scontrosa massa
della grande araucaria.
Terra, rendimi i tuoi doni puri,
le torri del silenzio che salirono
dalla solennità delle radici:
voglio essere di nuovo ciò che non sono stato,
imparare a tornare così dal profondo
che fra tutte le cose naturali
io possa vivere o non vivere: non importa
essere un'altra pietra, la pietra oscura,
la pietra pura che il fiume porta via.
2 commenti:
come sempre attento all'umano sentire
pia ha detto...
come sempre attento all'umano sentire
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