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mercoledì 6 febbraio 2013

Milano- San Simpliciano . Il Bergognone e Luini Aurelio







                    Facciata della Basilica Viginum  oggi   di San Simpliciano             

                   
 


Sant’Ambrogio iniziò la costruzione della "Basilica Virginum", una delle quattro basiliche poste strategicamente sulle quattro vie principali di uscita dalla città, che determinarono il successivo assetto urbano della stessa.
 La Basilica Virginum venne terminata dal successore di Ambrogio,  San Simpliciano  che vi depose i corpi dei martiri :Martirio, Sissinio ed Alessandro   e alla sua morte vi fu collocato il suo sepolcro.
Negli scritti di Sant'Ambrogio (che fu vescovo di Milano dal 374 al 397 d.C.) non c'è nessuna affermazione che ci permetta di sostenere che risale a lui la costruzione della antichissima basilica Virginum ,tuttavia  un mattone con il sigillo di Agilulfo, scoperto durante i restauri, indica che alcune riparazioni  furono eseguite tra il  590 e il 615 .
Il tesoro della Basilica è rappresentato dall'affresco  l'Incoronazione di Maria che occupa l'ampia conca dell'abside, capolavoro di Ambrogio da Fossano detto il Bergognone.

Ci sono inoltre nel trasnsetto, affreschi di Luini  Aurelio nato il 1530 a  Milano, figlio di Bernardino,      che continuando  la carriera  del padre, ne fu, nella  pittura ,  vero imitatore.

 Notevole  la sua "prontezza nel disegno", il "decoro" nelle invenzioni, l'anatomia, l'uso dei lumi e lo studio delle ombre e dei riflessi.
Le sue numerose opere, connotate da una forte tensione dinamica ed espressiva, ma spesso troppo affollate di personaggi, rivelano un'esuberanza compositiva e una ricerca di effetti che talvolta compromette l'equilibrio generale .

                                                                            

Basilica di San Simpliciano Interno







"L'incoronazione della Vergine"

                                        Capolavoro di Ambrogio da Fossano detto il Bergognone







                                                         Affreschi di Luini Aurelio


domenica 3 febbraio 2013

Come Milano ha vissuto la nascita di una nuova piazza



Un dono per Milano, una grande Piazza 
Le piazze più belle del mondo sono state realizzate in Italia caratterizzando la qualità delle nostre città. Milano prosegue questa vocazione italiana con una Piazza nel cuore di Porta Nuova, che è stata  aperta al pubblico durante il periodo natalizio.

  C'erano,  una pista di pattinaggio sul ghiaccio, il Consorzio Artigianato Artistico e di Qualità del Trentino con i tipici mercatini di Natale, il Temporary Bar Residenze Porta Nuova by Oenogourmet - Cosmo con cocktail a regola d'arte e degustazioni speciali nei giorni di  martedì e il mercoledì, gli scatti della fotografia di Gabriele Basilico e Marco Garofalo




 e l'esposizione "Un mondo Nuovo" con una selezione di opere della UniCredit Art Collection, e infine  giorno 6 gennaio  la Befana in Piazza, con spettacoli e docli per tutti i bambini













venerdì 1 febbraio 2013

"Il Torchio Mistico" del Bergognone

  1. Ambrogio da Fossano, detto il Bergognone 1453 -1532 .


“Il torchio mistico” risalente alla seconda metà del XV secolo.

L’affresco è stato scoperto nel 1930 nella chiesa di Santa Maria Incoronata in Milano

ed è stato subito “strappato” per l’ammaloramento pericoloso della parete

che aveva già cancellato tante parti.

Mostra un tema abbastanza raro nell’iconografia cristiana:

il sacrificio eucaristico rappresentato da Gesù nel tino dell’uva, dove la croce è diventata la pressa del torchio

ed il mosto è il sangue delle ferite che discende in un calice come fosse vino, raccolto, dai Padri della Chiesa, identificabili in Agostino, Gerolamo, Ambrogio e Gregorio.

Tra i cartigli svolazzanti, quello sopra al Cristo riproduce in latino il versetto 63,3 di Isaia:

“ero solo a pigiare sotto il torchio e non c’era nessuno con me”.

E’ applicato a Gesù che torchia ed è insieme torchiato.

Il senso di alcune parti dell’affresco non è immediato, suppone attenzione, come il gioco tra lo Spirito Santo, raffigurato da una colomba che preme sui torchio chiamando il Cristo al sacrificio, e l’angelo che controbilancia la pressione addolcendo il peso, probabile allusione all’angelo dei Getsemani che consola Gesù trasudante sangue.

Altre parti suggeriscono interpretazioni storiche o teologiche interessanti.

Il senso complessivo è la presenza di tutta la Trinità nel sacrificio di Gesù (“Trinitas in cruce”) nonché la partecipazione di tutta la chiesa attraverso l’Eucaristia.