Orta S. Giulio è una località unica ed affascinante, che da sempre attira i visitatori grazie alla sua incantevole bellezza. A partire dalla seconda metà del Settecento venne spesso inserita come meta del famoso Grand Tour, l’itinerario artistico culturale che i rampolli dell’alta borghesia inglese compivano attraverso l’Europa, e che non poteva non comprendere l’Italia ed i suoi luoghi più suggestivi. Fra anonimi viaggiatori compaiono anche personaggi illustri, del cui passaggio non rimane purtroppo traccia, ma che annotarono nella propria corrispondenza privata le sensazioni e le emozioni che Orta seppe loro offrire. Nel suo lungo viaggio-fuga in Italia con la contessa Marie d’Agoult, Franz Lìszt, il “musicista-filosofo”, dal lago di Como, sul quale si era stabilito, si recò in visita a Orta. Le sue memorie sono racchiuse nelle pagine dei suoi scritti dedicati all’Italia, nonché nelle note delle sue composizioni. Dal suo ritorno a nord dal Grand Tour anche Friedrich Nietzche volle fermarsi lì.
Sul lago d'Orta.......
Le Muse stanno appollaiate
sulla balaustra
appena un filo di brezza sull'acqua
c'è qualche albero illustre
la magnolia il cipresso l'ippocastano
la vecchia villa è scortecciata
da un vetro rotto vedo sofà ammuffiti
e un tavolo da ping-pong. Qui non viene nessuno
da molti anni. Un guardiano era previsto
ma si sa come vanno le previsioni.
E' strana l'angoscia che si prova
in questa deserta proda sabbiosa erbosa
dove i salici piangono davvero
e ristagna indeciso tra vita e morte
un intermezzo senza pubblico. E'
un'angoscia limbale sempre incerta
tra la catastrofe e l'apoteosi
di una rigogliosa decrepitudine.
Se il bandolo del puzzle più tormentoso
fosse più che un'ubbia
sarebbe strano trovarlo dove neppure un'anguilla
tenta di sopravvivere. Molti anni fa c'era qui
una famiglia inglese. Purtroppo manca il custode
ma forse quegli angeli (angli) non erano così pazzi
da essere custoditi.
Vedi anche per più dettagli su
http://blog.libero.it/giannioppolo/view.php?reset=1
Nessun commento:
Posta un commento