
D'Annunzio nacque a Pescara il 12 marzo del 1863. Figlio di Francesco Paolo Rapagnetta d'Annunzio e di Luisa
de Benedictis, all'anagrafe fu registrato col solo cognome d'Annunzio, che il padre aveva aggiunto, per adozione da
parte dello zio materno Antonio (marito della zia Anna Lolli), nel 1851. Terzo di cinque fratelli, visse un'infanzia
felice, distinguendosi per intelligenza e vivacità. Della madre erediterà la fine sensibilità, del padre il temperamento
sanguigno, la passione per le donne e la disinvoltura nel contrarre debiti, cosa che segnò il tracollo economico della
famiglia. Nel 1879 il padre finanziò la pubblicazione della prima opera del giovane studente, Primo vere, una
raccolta di poesie che ebbe presto successo. Accompagnato da un'entusiastica recensione critica sulla rivista
romana Il Fanfulla della Domenica, il successo del libro venne aumentato dallo stesso D'Annunzio con un
espediente: fece diffondere la falsa notizia della propria morte per una caduta da cavallo. Dopo aver concluso gli
studi liceali presso il Real Ginnasio-Liceo "G.B.Vico" di Chieti, giunse a Roma nel 1881, con una notorietà che
andava sempre più crescendo. Il primo grande successo letterario arrivò con la pubblicazione del suo primo
romanzo, Il piacere nel 1889. Venne presto a crearsi un vero e proprio "pubblico dannunziano", condizionato non
tanto dai contenuti, quanto dalla forma divistica, un vero e proprio star system ante litteram, che lo scrittore costruì
attorno alla propria immagine. Egli inventò uno stile immaginoso ed estremamente “appariscente”, che gli permise
di creare intorno a lui una efficace atmosfera di mistero. L'ascendente regime fascista lo celebrò come uno dei
massimi e più fecondi letterati d'Italia. Quando però i rapporti tra D'Annunzio e Mussolini si ruppero, fu scontro
aperto. Uno di questi scontri si ebbe con la marcia su Roma, che D'Annunzio non sostenne e dalla quale si
distanziò. Morì nella sua villa il 1º marzo 1938 per un'emorragia cerebrale. Il regime fascista fece celebrare in suo
onore i funerali di stato.