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venerdì 31 luglio 2009

FRASCATOLE


Nella foto sopra esposta le Signore Maria Guccione e Marilù Terrasi


“FRASCATOLE”.


Da alcuni giorni in Sicilia .nei pressi di San Vito lo Capo,sono ospite in un alberghetto dal nome strano .”il Pocho”. Il Pocho sarebbe “il gatto”e di gatti infatti è pieno l'albergo. Ma non spaventatevi, non di gatti veri si tratta solo di una enorme quantità di gattini di tutte le misure e dimensioni, figure piccole e grandi , gadget statuette e immagini sparsi per i corridoi ,il salone, le stanze,tanto da essere presenti nelle targhette indicanti il numero delle camere e le relative chiavi.
Siamo a tavola in compagnia di un gatto portatovaglioli,e con un menù in cui primeggiano le “FRASCATOLE”. Ma cosa sono mai queste frascatole, vi chiederete? Le frascatole affondano le loro radici in usanze molto antiche.
Pare che il nome risalga al periodo della dominazione francese in Sicilia e deriverebbe da flasque,termine che in francese sta ad indicare qualcosa di tenero o molle.
Il dialetto avrebbe trasformato flasque in frasc,da cui frascatola,.
Ma dopo tanta etimologa del linguaggio, ancora non vi ho detto cosa gusterà il mio palato.
La frascatola è prodotta con semola di grano duro lavorata con lo stesso sistema con cui si lavora il couscous, ma un po' più a lungo e spolverando un po' di farina durante” l'incocciata”, in modo che le palline che si formano siano un po' più grosse rispetto a quelle del couscous.

Le frascatole di rado venivano preparate ad hoc,più spesso erano costituite da quelle parti grossolane di couscous incocciate male che venivano scartate, ma non buttate via;le si lasciava asciugare e venivano poi cucinate in brodo con sugo di verdure,generalmente fave o carciofi o cavolfiori,
Il piatto che ci viene proposto è dunque un revival di ciò che sopra vi ho descritto impreziosito con l'uso dell'aragosta.
Vi do la ricetta che la signora Maria Guccione , titolare con la sorella Giovanna , nel passato, a Favignana dell'albergo ristorante Egadi, questa sera insieme con noi ospite della Signora Marilù Terrasi,ci ha fornito nel corso di questa serata gastronomica.
Ingredienti per 4 persone:
Incocciare 3 etti di semola di grano duro a pallini grossolani e lasciarla asciugare per alcune ore.
Preparazione
Preparare una zuppa di pesce misto,a cottura ultimata spinarlo e filtrare il brodo, Sbollentare per 5 minuti un'aragosta di mezzo chilo,tagliarla a metà ,pulirla e farla a tocchetti piccoli.
Mettere i pezzi di aragosta a cuocere nel brodo di pesce per 10 minuti. In questo brodo,che intanto si è ristretto,buttare dentro le frascatole e un pò del pesce che abbiamo spinato. Lasciar cuocere per 6 – 7 minuti, prima di spegnere aggiungere un po' d'olio di oliva extravergine dal sapore non troppo forte,un po' di peperoncino e, se il brodo vi sembra salato,aggiungete un mestolo di latte.
Il piatto deve risultare semidenso
Con le frascatole è d'obbligo un buon vino bianco,ma se volete strafare,bevete Champagne !

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