Nell'Alto Adige, portare i Lederhosen, ovvero i calzoni corti di pelle e i calzettoni bianchi, significa da sempre sottolineare la fedeltà alla propria etnia (basti pensare che indossare il costume tirolese era proibito durante il periodo fascista). Nelle feste e nelle sfilate folcloristiche, le 210 bande musicali e le 140 compagnie degli Schuitzen (le associazioni sudtirolesi che si ispirano agli antichi corpi di tiratori scelti) presentano un magnifico quadro multicolore. Però nella vita quotidiana non esiste più un abbigliamento tipico caratteristico del Tirolo e il costume tradizionale sembra superato e fossilizzato nella storia. In generale, il costume degli uomini dell'800 era costituito da calzoni alla zuava di cuoio o di loden e giubbe di loden, per lo più grigie, brune o rosse. Caratteristiche del costume femminile erano il corpetto e la gonna pesante di Wiefling (misto di lino e lana) o di loden. Il corpetto e la pettorina a forma di cuore erano ornati e orlati con nastri e cordoncini variopinti. Alla fine dell'800 si è progressivamente consolidato un abbigliamento festivo tipico che ha avuto ampia diffusione fra la popolazione rurale di tutto Il Tirolo. Gli uomini indossavano giacca e pantaloni di loden scuro, panciotto e camicia di lino o di lana, una corta sciarpa al collo, un cappello nero, scarpe alte con le suole rinforzate da bullette. Le donne, adeguandosi alla moda di corte, indossavano un abito scuro molto morigerato, con gonna nera lunga fino alle caviglie, giacchetta nera accollata con colletto di pizzo sulla piccola scollatura, grembiule con riflessi cangianti multicolori, cappello nero con nastri di broccato larghi e lunghi
1 commento:
Complimenti per la chiara esposizione delle tradizioni,costumi e usanze di questo popolo cui mi legano ricordi indelebili della mia giovinezza
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