Il Tempio massonico è non soltanto
il luogo dove i Liberi Muratori si riuniscono “per lavorare al Bene ed al
Progresso dell’Umanità ed alla Gloria del GAUD”, ma soprattutto è quello spazio
reso sacro dove, nell’unione spirituale SIMBOLISMO DELLE COLONNE DEL TEMPIO fra
i Fratelli, si realizza la congiunzione con il Trascendente, con il
Divino. Il Tempio va da Oriente ad Occidente e da Settentrione a Mezzogiorno
e dallo Zenit al Nadir. Le sue dimensioni sono quindi senza misura,
senza limiti: è dunque la rappresentazione del Cosmo, dell’Universo che si
estende verso l’infinito azzurro. Ecco perché la Massoneria dei primi tre gradi
è conosciuta anche come Massoneria Azzurra.
Il Tempio fisico tradizionalmente si
stende dall’Occidente, che allude alla “manifestazione”, al Creato, fino
all’Oriente, rappresentazione del Trascendente, dello Spirito Divino, il suo
asse maggiore risulta essere parallelo all’equatore, quindi è “orientato” e ciò
per indicare ai Fratelli la via verso la Luce.
Il Tempio massonico possiede un solo
ingresso ed è senza altre aperture, è evidente l’allusione alla “caverna
iniziatica”. Al suo interno la presenza di un gran numero di simboli è da
sempre motivo di meditazione ma anche di unione per i Fratelli, in quanto li
accomuna nella medesima ricerca e nel contempo ne sacralizza il Lavoro.
L’interpretazione di questi simboli se da una parte ci proviene dalla
tradizione o per meglio dire da più tradizioni, dall’altra è affidata alla
cultura, alla sensibilità ed alla capacità d’intuizione dei Fratelli, che sono
lasciati liberi di spaziare, e per ciò non soltanto di accrescere conoscenza e
comprensione, ma anche di affinare la propria parte intuitiva.
Le due Colonne poste subito a destra
ed a sinistra dell’ingresso al Tempio ricordano quelle del Portico
del Tempio di Salomone. La colonna di sinistra ha nome Boaz, (proavo di re
David) che significa “la forza, la fermezza”. La seconda posta a destra ha nome
Jakin (il sacerdote che inaugurò il Tempio di Salomone), che letteralmente vuol
dire “la stabilità, che Dio l’ha fermata”. I due nomi insieme si traducono
dall’ebraico: “Dio rende stabile, nella sua forza, il Tempio”. Secondo alcuni
autori le due colonne del Tempio di Salomone si riferivano a Javeh, la Divinità
che con la sua forza rende stabile e quindi regge il Tempio. La J iniziale di
Jakin corrisponde allo Jod ed indica il maschile-attivo-solare e la B di Boaz
indica la Beth il femminile-passivo-lunare, insieme simboleggiano il
bipolarismo quel duale che è caratteristica fondamentale della Natura.
Infatti Jakin e Boaz corrispondono alle Sefiroth Netzah e Hod, che formano con
Jesod il triangolo inferiore, alludendo così alla potenza fecondatrice di Dio
che si esplica nella Natura.
Solo all’inizio del XIX secolo, in
tempi relativamente recenti, le colonne B e J furono definitivamente issate,
conformate e collocate nel Tempio massonico così come ora noi le vediamo, anche
se la loro comparsa nei catechismi e in Loggia iniziò a far data sin dai primi
anni del ‘700 in Scozia. Infatti se ne ritrovano tracce nel Catechismo del Ms.
Edinburg Register House. Inizialmente furono utilizzate come emblema dei due
Sorveglianti successivamente comparvero anche nei Quadri di Loggia.
La colonna Jachin corrisponde al
Primo Sorvegliante e la colonna Boaz al Secondo Sorvegliante, entrambi sul loro
altare detengono tuttora il simulacro della corrispondente colonna. Inoltre il
fatto che le parole sacre dell’Apprendista e del Compagno corrispondono ai nomi
di queste due Colonne, fa ricordare l’antica altra funzione che costruendole
Hiram di Tiro diede loro; erano state fuse in bronzo(1) (18 cubiti di altezza e
12 cubiti di circonferenza, i capitelli 5 cubiti di altezza) ed erano
internamente cave, di guisa che ciascuna colonna potesse contenere il
salario del grado corrispondente. Tradizionalmente i colori delle due colonne
corrispondono alla rispettiva natura, Jakin viene raffigurata in rosso (sole) e
Boaz in bianco (luna) ma anche in nero.
·
“Le due colonne sono di bronzo, un materiale che resiste all’usura del tempo ,idoneo quindi a preservare intatta
l’ortodossia muratoria”.
La colonna Boaz, che possiede un
capitello dorico, rappresenta la Forza, che rende salda la costruzione
dell’Opera, la Gloria, intesa come convergenza di suono e luce, e l’amore che
sostiene i Fratelli nella edificazione del Tempio. Mentre il carattere
universale della Massoneria è simbolicamente rappresentato dal globo
posto sulla sommità.
La colonna Jakin, che presenta sulla
sommità un capitello corinzio, simboleggia la perfezione nella Bellezza, che
irradia e rende compiuti gli architettonici lavori di Loggia, come anche allude
alla perfettibilità che ogni massone deve perseguire attraverso l’Arte Reale
che apprende in Officina. Le tre melagrane poste sul capitello di questa
colonna simboleggiano “la moltitudine dei Fratelli sparsi nell’Universo, il
loro vincolo di solidarietà e la protezione che ad essi deriva dalla scorza
amara di questo frutto”. La melagrana è anche simbolo di fecondità, in quanto
rappresenta “il processo biologico naturale e il tempo della maturazione del
frutto per poi cadere, fecondare e rigenerare”.
Da Erodoto sappiamo che nei più
antichi Templi fenici la Divinità aveva per immagine due stele. Le Colonne
erano la rappresentazione, il duplice aspetto, del Principio animatore di tutte
le cose: il Fuoco, che tutto vivifica, corrispondente alla Colonna Boaz ed il
Vento, ovvero l’Aria che tutto avvolge, alla Colonna Jakin. I Fenici, che erano
grandi navigatori, costruiranno le Colonne d’Ercole fra le due sponde dello
Stretto di Gibilterra, come a disegnare i confini del mondo conosciuto.
La struttura colonnare ricorda i
tronchi d’albero anticamente utilizzati per lacostruzione di Templi e di altri
edifici. La colonna anticamente era anche un simbolo fallico; infatti gli antichi,
vedendo che la vita misteriosamente scaturiva dall’atto sessuale, iniziarono ad
usare il simbolo fallico per esprimere il mondo delle cause, la ragione prima
dell’esistenza, l’espressione della capacità creativa sia dell’Uomo che
della Divinità.
Le due Colonne originano comunque
dalla Tradizione come simbolo che ritroviamo nei due obelischi posti
all’ingresso dei Templi e delle tombe egizie, ma che riconosciamo anche nelle
due torri della facciata delle cattedrali gotiche.
Tra le due Colonne nel Tempio massonico scorre una terza Colonna, invisibile
all’occhio fisico, in quanto priva di materia, perché spirituale, metafisica.
La colonna centrale rappresenta l’energia spirituale,la Luce della Sapienza
Divina ,che è presente in ogni aspetto della ”manifestazione”. Essa corrisponde
alla colonnina situata sull’altare del Maestro Venerabile e che resta issata
per tutta la durata dei Riti. La terza colonna quindi allude chiaramente al
Maestro Venerabile ed alla sua capacità di
illuminare “ i Fratelli con la sua scienza muratoria.
Tutte e tre le Colonne sono poste specularmente all’Albero Sefirotico ( o albero della vita) che trova ideale
collocazione in verticale all’Oriente.
La Colonna cava è la stilizzazione
estremamente sintetica dell’uomo, nella sua posizione eretta, la cui “cavità”
interna acquista un pregnante significato: la privazione degli organi
vegetativi sostituiti dai tesori della saggezza iniziatica. In tal modo le due
Colonne sono già una prefigurazione del Tempio interiore che l’iniziato deve
costruire svuotando l’interno del suo corpo da ogni pesantezza saturnina.
Insieme le due Colonne J e B
alludono alla dualità fenomenica, al bipolarismo insito nella struttura
ontologica della manifestazione, sono la rappresentazione della natura binaria
del mondo del divenire, dove sono presenti energie contrapposte, spesso
antitetiche. Nell’uomo queste devono essere dominate e riequilibrate, le spinte
da conflittuali devono essere rese complementari o per meglio dire
“cospiranti”, sviluppando i centri mediatori della “Via di Mezzo”. Le due
stazioni principali dell’asse verticale, partendo dal coccige, sono il cuore
(Tifereth ), che sublima le energie primordiali equilibrandone le spinte, per
poi giungere al centro mediatore della testa (Kether), dove la coscienza
dell’uomo riacquista la propria libertà, ovvero il libero arbitrio.
Carissimi Fratelli, come abbiamo fin
qui potuto rivedere insieme, il simbolismo delle Due Colonne poste
all’Occidente del Tempio massonico possiede fondamentalmente due significati.
Uno riguarda la visione del Tempio come espressione del Cosmo, allora le Due
Colonne simboleggiano il Binario che è presente strutturalmente nel Creato:
luce - tenebra , vita-morte, ecc. ; e,
nell’ambito della Cosmologia moderna, l’energia gravitazionale (terrena) e
l’energia oscura (superiore); gli astrofisici infatti riconoscono
nell’equilibrio fra queste due tipologie di energia cosmica, dopo il “Momento
Iniziale”, la causa della continua armonica espansione dell’Universo
verso l’Infinito. La Terza Colonna allude in questa visione allo Spirito
Divino, all’Immanente che pervade il Cosmo creato e che ha la funzione di
riequilibrare e di rendere cospiranti le energie in contrasto fra loro.
Se invece
guardiamo al Tempio come uno spazio sacro dove si riuniscono i Liberi Muratori,
le Due Colonne alludono all’Uomo, all’iniziato, che lavora incessantemente per
affrancarsi dalla materialità, dalla pesantezza saturnina, e ciò in quanto
parte dell’Universo creato, anche l’uomo possiede, come tutte ciò che
appartiene al mondo del divenire, una struttura binaria. Questa configurazione
bipolare deve essere riequilibrata, la Terza Colonna qui allude a quella
scintilla di divino che è presente nell’uomo; sarà per mezzo di questa sua
parte divina che l’uomo può giungere al riequilibrio di quelle contraddizioni,
di quelle spinte contrastanti che sono a lui connaturate essendo costituito di
spirito e di materia. Mirare al perfezionamento interiore seguendo la via
iniziatica tradizionale, vuol dire rinvigorire la nostra parte spirituale
ricercando e utilizzando al meglio
quella scintilla di divino che è in tutti noi. Carissimi Fratelli concludo
questa mia Tavola sottolineando che è proprio nella Terza Colonna, invisibile
all’occhio fisico ma ben visibile all’occhio dello Spirito, che si determina
l’unione spirituale fra tutti i Fratelli per realizzare insieme quella
congiunzione con il Sacro, con il Trascendente, che rappresenta il fine ultimo
per cui noi Massoni ci riuniamo.
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