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martedì 5 giugno 2012

Roma Antica-Area Sacra di Largo Argentina

E' un complesso archeologico di estrema importanza scoperto per caso nel primo ventennio del 1900; fu il regime fascista a provvedere alla creazione dell'area di scavi nel 1926 riportando alla luce quattro templi di età repubblicana. Il più a nord è il tempio A che si può attribuire al III secolo a.C., più recente di C. Il tempio subì radicali trasformazioni. Nel suo aspetto attuale, attribuibile all'età pompeiana, si presenta come un tempio periptero canonico con colonne di tufo e capitelli di travertino. Le colonne di travertino attualmente visibili sono da attribuire ad un più tardo restauro. Nel tempio A si può riconoscere o il tempio di Juno Curritis, o quello di Giuturna. E' preferibile l'identificazione con il tempio di Giuturna, sulla base del passo dei Fasti di Ovidio, che ricorda come questo tempio sorgesse in vicinanza dello sbocco dell'Acqua Vergine, cioè delle Terme di Agrippa Il tempio B è a forma circolare, costruito su podio, ha una scalinata solo anteriore, colonne corinzie di tufo con capitelli di travertino; subì importanti rifacimenti. Vicino a quest'edificio ci sono i resti di una statua femminile di marmo greco che rappresenta la divinità a cui era dedicato il tempio. In questo tempio si può riconoscere la Aedes Fortunae Huiusce Diei, la "fortuna del giorno presente". Tra la fine del IV e l’inizio del III secolo a.C. sull'originario piano di campagna, costituito da terra battuta e ghiaia fu costruito il tempio C. Posto su un alto podio di tufo e preceduto da una scalinata, era dedicato probabilmente alla dea Feronia. Il culto, originario della Sabina, sarebbe stato introdotto a Roma dopo la conquista di questo territorio ad opera di M. Curio Dentato nel 290 a.C. Nell’80 d.C. un altro furioso incendio, ricordato dallo storico Cassio Dione, devastò gran parte del Campo Marzio, compresa l’Area Sacra., che subì una ulteriore e più profonda trasformazione dovuta all’imperatore T. Flavio Domiziano. Le macerie furono nuovamente spianate e al di sopra fu costruito il pavimento in lastre di travertino, ancora visibile.

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