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giovedì 27 ottobre 2011
Tophet di «Sulcis»
Molte delle urne cinerarie sono originali e permettono di datare a epoca fenicio-punica (sec. VII-I a.C.) i sacrifici, che avevano luogo in una spaccatura della roccia.
La necropoli punica, che occupa tutta l'acropoli della città, era composta da tombe ipogee, cui si accedeva per corridoi. Nella parte più antica dell'abitato, in via Necropoli 6, si può visitare il Museo etnografico, con attrezzi legati alle attività produttive tradizionali della zona.
L’area cimiteriale punica di via Necropoli
L’odierna via Necropoli di Sant’Antioco delimita un settore dell’area cimiteriale punica che, dalla fine del VI sec. a.C., ha costellato di tombe a camera monumentali scavate nel tufo alle pendici del colle di Is Pirixeddus, oggi dominato dal fortino di età sardo-piemontese. Le tombe puniche sono del tipo a camera sotterranea, cui si accede attraverso un corridoio a gradini; l’interno del sepolcro, con un semplice ambiente o con due vani divisi da un tramezzo centrale risparmiato nel tufo, ospitava i defunti della comunità punica di Sulci, i quali venivano inumati all’interno di ‘feretri di legno o in sarcofagi di pietra. I defunti erano accompagnati nella tomba da una serie di oggetti, relativi sia al rito di celebrazione del funerale, sia alla sopravvivenza nell’aldilà; appartengono al primo gruppo le brocche usate per l’ aspersione di unguenti e aromi e per le libagioni funerarie, al secondo le anfore, le coppe e i piatti.
Spesso i defunti, al momento della tumulazione, indossavano monili ed ornamenti di tipo personale, come le splendide collane con i vaghi in pasta vitrea ed oro alternati ad amuleti e scarabei in pietre dure, anelli, orecchini e ferma trecce in oro.
La necropoli occupa un’estensione notevolissima, indice della grandezza del centro punico sulcitano e della sua prosperità: le tombe si dispongono, spesso in modo fitto, su entrambi i versanti del colle di Is Pirixeddus e del fortino sabaudo, superando da un lato il limite della via Necropoli e dall’altro estendendosi sotto la piazza della Basilica e risalendo il pendio opposto; i Cristiani utilizzarono parti di questo suggestivo labirinto sotterraneo come catacombe per i loro riti e le loro sepolture.
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mercoledì 12 ottobre 2011
Scatole russe laccate
01/1 - FEDOSKINO
ANTICA SCUOLA
CM. 9 X 13
02/3 - FEDOSKINO
ANTICA SCUOLA
PRIMAVERA
CM. 10 X 8,5
03/7 - FEDOSKINO
007
ANTICA SCUOLA
CM. 11 X 5
04/8 - FEDOSKINO
008
ANTICA SCUOLA
CM. 11 X 5
05/12 - FEDOSKINO
ANTICA SCUOLA
CM. 7,5 X 7,5
06/20 - FEDOSKINO
ANTICA SCUOLA
CM. 7,5 X 7,5
07/11 - FEDOSKINO
ANTICA SCUOLA
CM.12 X 8,5
08/30 - FEDOSKINO
ANTICA SCUOLA
PAESAGGIO
CM. 6
09/18 - FEDOSKINO
ANTICA SCUOLA
CM. 9,5 X 7
10/17 - FEDOSKINO
ANTICA SCUOLA
15 X 5
11/38 - FEDOSKINO
ANTICA SCUOLA
CM. 10 X 7
Scatoline Russe in Lacca - Little Russians Lacquer Boxes
Le piccole Scatole di Alta scuola
le piccole scatole in lacca delle grandi scuole Russe
Palekh - Mstera - Kholuj - Fedoskino – Ivanovo
e la Scuola di Mosca
a cura di Francesco Mian
Queste miniature dipinte a mano, hanno una tradizione antichissima e multi secolare trovando origine dalla pittura russa delle icone; i motivi ricorrenti riguardano sempre temi come leggende, favole, battaglie, scene di caccia, fiori e paesaggi tratti dai miti russi. I principali laboratori artigianali, nei quali venivano creati questi capolavori, erano - Palekh - Mstera - Kholuj - Fedoskino e Iwanowo e, dopo la caduta del Regime Sovietico, la grande Scuola di Mosca; tutti questi nomi rappresentano zone molto diverse nella grande Federazione Russa.
In questi laboratori si lavorava e si lavora anche oggi secondo quanto stabiliva la tradizione, si usavano quasi sempre colori a tempera, anche se non veniva disdegnata la pittura ad olio; il colore luminoso e la brillantezza si ottenevano unendo con maestria i colori madreperlacei e le dorature effettuate con foglia d'oro; il materiale di base di queste piccole scatole era la cartapesta che veniva pressata nella forma dopo essere stata spalmata con la colla, bagnata con olio vegetale e conseguentemente asciugata; questo materiale, ottenuto con il sistema descritto, non si poteva né rompere né deformare restando completamente inalterato anche nei secoli. Ottenuto il semilavorato, prima di iniziare a dipingere, era necessario effettuare i seguenti lavori: Stuccatura, laccatura, limatura, (pittura) ed infine la smaltatura con uno speciale prodotto oleoso; per dipingere le superfici, ogni artista creava i propri colori decidendo se usare la tempera o l'olio; se si decideva di usare la tempera, come la tradizione voleva, usava un'emulsione di rosso d'uovo acqua ed aceto che veniva diluita fino a raggiungere la densità voluta.
L'esecuzione di queste miniature poteva durare anche molti mesi, venendosi a creare così importanti capolavori su tabacchiere, spille, quadri, piatti da appendere a muro, scatoline ed altri moltissimi oggetti. I pezzi più preziosi sono sempre firmati e sempre contrassegnati con il luogo di provenienza; in tutto il mondo, queste piccole scatole laccate, sono molto richieste dai vari collezionisti; sono rese più preziose dalla loro presenza in tutti i più grandi musei dell'Unione Sovietica.
Le opere in miniatura che presentiamo nella nostra collezione provengono dai laboratori che hanno ottenuto importanti premi internazionali nelle varie esposizioni; il loro valore è decisamente notevole ed in continua ascesa, dato l'aumento delle richieste e la difficoltà esistente a reperirle sul mercato, teniamo presente che ogni pezzo è unico ed irripetibile, anche se simile a molti altri della tessa scuola.
PALEKH
Ci sono pochi amanti dell'arte che non hanno ancora sentito parlare di Palekh; l'arte di questo cantone è stata definita un "piccolo miracolo". Le miniature laccate così lucenti come le penne del leggendario Firebird (uccello di fuoco), hanno origine di qui, portano l'arte poetica di questo villaggio ai più lontani angoli del mondo.
Palekh è un villaggio inusuale, un pezzetto di antica Russia nel quale passato e presente vivono insieme. Capanne di legno con tralicci finemente intarsiate si contrappongono a moderni edifici. Ci sono delle pompe lungo le strade, e il gracchiare delle cornacchie si può sentire nonostante il traffico; ogni cosa è circondata da pioppi, acacie e alberi selvatici; qui i soffici colori della campagna russa sono, non solo parte della vita di ogni giorno del villaggio, ma anche inesauribili fonti di ispirazione per gli artisti.
Icone trovate nelle antiche chiese russe attestano la gloria dei pittori di Palekh, che nei tempi antichi erano famosi per le loro icone. I segreti di quest'arte venivano tramandati da padre in figlio. Dopo il 1918, la domanda di icone si fermò e gli artisti rivolsero i loro sforzi alle scatole in miniatura, gioielli e pannelli. Gli artisti di Palekh non usano pittura ad olio, usano soltanto la tempera con un tuorlo d'uovo come base; questa tecnica di mischiare i colori con il tuorlo d'uovo era usata nei tempi antichi dai pittori di icone di Palekh e dura fino ad oggi. La tavolozza di Palekh è notevole per i suoi colori allegri e le sfumature brillanti; la pittura è laconica ed espressiva e l'espressività è raggiunta dalla plasticità di ogni singola linea, di ogni contorno e dal ritmo e dalla ricchezza delle composizioni. Nelle miniature di Palekh, così come nelle antiche icone russe, le figure hanno proporzioni allungate, i movimenti sono misurati e aggraziati e portano chi guarda in un fantastico regno di storia, leggende e canzoni.
Per sottolineare e far risaltare le singole forme, le figure umane, o i gruppi di persone, il pittore usa ombreggiature di filigrana o cerchiature d'oro, quasi motivi intarsiati d'oro; i soggetti di Palekh qualche volta si sviluppano in successione; una miniatura può rappresentare un numero di scene che si susseguono nel tempo e nello spazio, lo stesso personaggio o un gruppo di personaggi può ricorrere in una composizione diverse volte.
I maestri di Palekh spesso usano tutte le facciate della scatola, non solo il coperchio, per sviluppare il soggetto in una serie di composizioni collegate fra di loro. Grande professionalità nell'uso dei mezzi, gli affascinanti soggetti, un modo sensibile di trattare i dettagli, ispirazioni artistiche e bellezza di colori fanno di ogni pezzo di Palekh un capolavoro che da allo spettatore un grande piacere estetico.
I pittori di Palekh creano miniature su temi storici e contemporanei. Essi, come gli artisti di altri villaggi, sono fortemente ispirati dai lavori dei grandi poeti e autori russi, come Pushkin, Lermontov, Nekrassov, Gorky, Mayakovsky e Bazhov, così come dalle canzoni popolari russe, dalle leggende (Bylinas), dalle opere liriche e dai balletti. Alcune delle opere e dei balletti sono, naturalmente, basati sui lavori degli autori stessi.
Le favole hanno un posto particolare tra i soggetti scelti. Altri temi favoriti sono feroci battaglie, l'onnipresente Troika, scene di caccia, danze popolari e lavori vari dei contadini, come cogliere i funghi e bacche, pescare e passeggiare nella foresta. Molte scatole ritraggono i famosi "Cavalli di Palekh", questi fieri cavalli sono invariabilmente rappresentati mentre si impennano nel loro splendore mitologico, cavalcati da cavalieri con magnifici mantelli od armature.
FEDOSKJNO
Le immagini più ricorrenti riguardano i paesaggi russi, i fiori, e molto spesso scene di vita popolare riprese da antichissime miniature eseguite su smalto. Nel secolo XIX, per le sue miniature, Fedoskino, prendeva l'ispirazione dai classici quadri russi, oltre che dalle antiche incisioni e dalle pitture popolari; un esempio è "La Mattina nella Foresta": La scena rappresenta un orso ed i suoi cuccioli in una nebbiosa mattina nella foresta; un altro bellissimo esempio è dato da: "Le Cornacchie Stanno Tornando", che raffigura i primi uccelli di primavera che tornano quando la neve è ancora sulla terra e gli alberi appaiono spogli nel loro vestito invernale; ancora un altro soggetto è "Il Matrimonio di Boyard", una stupenda pittura di Makowsky che ora fa parte della collezione di Marjorie Merryweather Post ospitata nel museo di Hillwood a Washington. Questi quadri si trovano tutti nella famosissima galleria " Tretyakov " a Mosca.
I dipinti di questa scuola sono quasi sempre eseguiti con colori ad olio, e l'utilizzo tipico di basi metalliche ( polvere di oro e d'argento ), di oro in foglia, ed anche di polvere di madreperla.
Gli artisti di Fedoskino dipingono anche scene di villaggi e feste del popolo; questi pittori spesso ritraggono scene di feste folcloristiche e ballerini nei costumi nazionali, nelle tipiche movenze delle antiche danze popolari; uno dei temi preferiti ricorrenti è la troika inclinata da una parte, "La Troika volante", come la chiamava Gogol. Per la pittura di questi soggetti i maestri di Fedoskino sono ispirati da un numero infinito di favole, canzoni e leggende ereditate dal passato. Spesso prima di dipingere una miniatura, parti dello sfondo vengono rivestiti con un foglio d'oro o argento che rimane visibile attraverso gli strati traslucidi del dipinto , dando un inusuale effetto decorativo alla miniatura. Questa tecnica è conosciuta come "pittura traslucida"; grazie a questo metodo, il "caftari" di un cocchiere, o lo scialle colorato ed il sarafan di un allegra ragazza sembrano illuminare e risplendere, una scintilla d'argento traspare da un paesaggio nevoso, il tramonto risplende come oro, e da piccole finestre in lontane capanne risplende una luce.
KHOLUJ
Le miniature di Kholui occupano un posto intermedio tra l'arte di Fedoskino e quello di Palekh. Rappresentano spesso le scene di vita quotidiana con la spontaneità e la fedeltà tipiche di Fedoskino e nello stesso tempo hanno un elemento di fantasia e di squisitezza che è caratteristico del villaggio di Palekh. I maestri di Kholui dipingono miniature in cui l'unità di spazio, tempo e azione, è costante, ma rappresentano pure scene indipendenti, unite in una singola composizione per rappresentare il succedersi nel tempo degli avvenimenti; tutti i loro dipinti su scatole o altri monili, risentono dello spiccato spirito ortodosso e, generalmente, i soggetti, si riferiscono, quasi esclusivamente, alla vita sovietica ed alle sue splendide leggende. La maggior parte delle pitture di Kholui sono intensamente romantiche liriche e molto suggestive; il sentimento dominante in queste opere d'arte sembra essere una profonda e smisurata gioia; gli artisti sembrano voler dire allo spettatore: "Guarda, quanto è bello tutto questo!". Lo smalto nero viene usato come sfondo; pochissime sono le scatole dipinte in smalto rosso, oggi rare e molto pregiate; contrariamente a quelle di Palekh, nelle opere di Kholui le figure hanno proporzioni più realistiche. Molte scatole rappresentano la tranquilla bellezza che circonda il villaggio, ma, come gli artisti degli altri villaggi, i maestri di Kholui scelgono vari soggetti per le loro opere: favole, leggende e temi contemporanei oltre, naturalmente, ai tanto amati poemi e storie dei giganti della letteratura che ogni russo sembra conoscere molto bene fino dall'infanzia.
Gli artisti di Kholui furono i primi a dipingere miniature dedicate alla conquista dello spazio: gli eroi cosmonauti sono rappresentati in scene di favole dove, in sella ai loro cavalli, volano sempre più in alto nel cielo ed oltre nello sconosciuto mondo delle stelle.
Grande attenzione viene data alla natura e al paesaggio che spesso rappresenta il villaggio di Kholui che si trova lungo le rive del pittoresco fiume Teza, piccolo fiume tipico della Russia centrale; durante la stagione dell'acqua, in primavera, questo fiume allaga un vasto territorio straripando e raggiungendo il bordo del villaggio. Certe volte allaga anche le case e gli studios di pittura. In queste occasioni, tutti usano piccole barche come mezzi di trasporto; queste inondazioni annuali donano un colore particolare al paesaggio primaverile di Kholui, ed i suoi pittori miniaturisti amano dipingere le inondazioni del Teza e scorci del paesaggio, in primavera.
MSTERA
Le miniature di Mstera sono molto diverse da quelle degli altri villaggi; si differenziano da tutte le altre per i colori chiari e luminosi stesi su fondo nero, ed incorniciati da piccolissimi disegni eseguiti in oro zecchino.
Il villaggio di Mstera si trova al centro della provincia di Wladimir - Luzdal alla confluenza dei fiumi Mstera e klyazma, quest'ultimo un affluente dell'Oka, per secoli i pittori di Mstera produssero icone di qualità straordinaria. Le scene delle miniature Mstera sono terreni alluvionati, campi smisurati, villaggi pittoreschi e lontane foreste blu. Il paesaggio ha un ruolo dominante nelle miniature Mstera.
Non si tratta del singolo motivo paesaggistico, quasi sempre presente nelle opere di Palekh e Kholui, ma di un paesaggio generale luminoso e vasto, noto come "plein-air". Non si tratta neppure di un paesaggio del diciannovesimo-ventesimo secolo che ricorda le classiche pitture russe (come quello che si può trovare nelle miniature di Fedoskino), ma di uno scenario di favola con fiumi azzurri, casupole ornamentali e colline rosa e lilla.
Questo scenario è arrivato alle miniature Mstera come eredità della pittura russa antica. Le figure umane sembrano dissolversi nel paesaggio; normalmente le miniature Mstera sono dipinte solo sul coperchio della scatola; molto raramente la scatola è dipinta anche sui lati, in questo caso il risultato è squisito; quasi sempre la miniatura è incorniciata con un sottile decoro dorato, fatto con colori vegetali; nei pezzi più importanti, per i bordi decorati viene usato l'oro puro.
Entro i limiti delle caratteristiche che contraddistinguono le pitture Mstera, gli artisti producono composizioni su vari temi: favole e canzoni, avvenimenti storici, disegni floreali, battaglie eroiche, versi lirici di innamorati che si incontrano in quei posti dove da generazioni si sono sempre incontrati: al pozzo del villaggio, nella foresta in cerca di funghi o di bacche, nella strada vicino a casa, nelle feste del paese o nelle fiere.
Alcuni tra i più belli esempi di arte Mstera contengono, nei limiti di una singola scatola, scene di battaglie incredibilmente dettagliate, con un numero di uomini e cavalli apparentemente senza fine, complicate composizioni rappresentanti elaborate scene di corte, e, come nella scatola mostrata in questo libro, tutti gli avvenimenti della vita di Ivan il Grande: straordinario, tutto questo nel limite del coperchio di una piccola scatola !
La vita continua tranquilla in questi villaggi: La loro arte contemporanea è strettamente legata al passato; nei colori e nei disegni delle miniature moderne sentiamo l'eco dei grandi pittori antichi, degli "illustratori di libri" e dei pittori di icone.
Sono piccoli capolavori sulle cui superfici sono raffigurati mondi fiabeschi e scene di genere, del periodo che va dal XIX secolo fino alla caduta del muro di Berlino.
L'arte delle lacche russe si sviluppò come derivazione dalla pittura delle icone russe che si concluse con il crollo della Russia imperiale. Durante il periodo sovietico i pittori di icone, che in precedenza si occupavano di lavorare per le chiese ,in un Russia atea, avevano bisogno di guadagnarsi da vivere ,pertanto, si sviluppò un'attività artigianale per produrre scatole e pannelli decorativi di cartapesta.
Sulla base di tale tradizione all'inizio del XX secolo comparvero le miniature a lacca di Fedoskino (Федоскино), Palech (Палех), Mstjora (Мстёра) e Choluj (Холуй) che nell'antichità erano i centri di produzione delle icone.
Fedoskino è il centro più antico e si trova in una regione diversa dagli altri. I colori sono realizzati con tempera a base di uova. Lo stile consente all'artista libertà nell'interpretazione impressionistica, anche se la composizione e i dettagli sono molto realistici con effetti che imitano la madreperla. I soggetti comprendono fiabe, paesaggi, chiese e scene di vita popolare.
Le altre tre scuole aggiungono ai colori a tempera un raffinato lavoro di sovrapposizione di finissime foglie d'oro con soggetti prevalentemente tratti dalle fiabe popolari
a destra
diamo un esempio di quanto sopra esposto
Box 15x10x4
Scuola di Choluj
Anno 2008
artista : pittore Gordeeva N.
fiaba "The Snowmaiden" -La fanciulla della Neve
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domenica 2 ottobre 2011
Porcellane del '700
Nota introduttiva :(Porcellana dura o ad alto fuoco, quella cotta a temperature intorno ai 1.400 ºC. La composizione media della pasta è: caolino 50%, quarzo 25%, feldspato 25%.) Porcellana tenera o a basso fuoco, quella cotta a temperatura compresa tra 1.250 e 1.280 ºC. Rispetto alla porcellana dura la sua composizione varia in quanto aumenta la percentuale di sostanza fondente [feldspato] e diminuisce quella del caolino.)
PORCELLANE ANTICHE :
Fürstenberg, manifattura di porcellana dura, fondata nel 1747 a Fürstenberg dal duca Carlo I di Brunswick. La fabbrica, una delle più importanti della Germania, nel primo periodo (1753-68) produsse una gran copia di vasellame da tavola e la bella serie di statuine modellate da S. Feilner (maschere della Commedia dell'Arte, contadini, ussari, ecc.). La pasta di caolino presentava a quell'epoca delle imperfezioni che scomparvero nel secondo e migliore periodo (1768-95), contraddistinto da opere a carattere pittorico (fiori, paesaggi, ritratti entro cornici rococò), il vassoio qui riprodotto e originale d'epoca (1795-1814), detto anche di Governerot, dal nome del direttore L.-V. Governerort, la produzione fu improntata al gusto neoclassico, all'imitazione dello stile di Wedgwood e in seguito limitata a una ripresa dei vecchi modelli.
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