Conosciuta anche come Pagan, Bagan in Birmania è formalmente nominata come Arimaddanapura, e fu la vecchia capitale di parecchi regni antichi che gettarono le basi per l’ascesa della cultura e della lingua birmana, la diffusione della etnia Bamar e del buddismo Theravada in tutto il paese. Situata sulle rive del fiume Irrawaddy (Ayeyarwady) a Bagan c’è la più alta concentrazione di templi buddisti, pagode e stupe del mondo. L’architettura di ogni tempio ha un importante significato per il Buddismo. Qui non si può fare altro che fermarsi ad ammirare, in silenzio, la storia antica che riprende vita sotto i raggi del sole che la illumina da secoli. Bisogna respirarla, assorbirla, lasciarsi avvolgere. Il duro lavoro e la profonda devozione degli uomini che hanno edificato le migliaia di templi e stupe sono ancora tangibili. Non essendo protetti dal vento, i templi vengono levigati dalle particelle di sabbia, che erodendo i rivestimenti di stucco scoprono i mattoni rossi e che prendono sfumature dorate quando sono illuminate dalla luce del sole all’alba e al tramonto. A Bagan si fa a gara ogni giorno per riuscire ad accaparrarsi il posto migliore da dove contemplare questo meraviglioso spettacolo che da solo vale il viaggio in Birmania. Nonostante la valle di Bagan sia uno dei luoghi più turistici del paese, è importante ricordare che è principalmente un luogo sacro e spirituale e quindi come tale va rispettato, facendo attenzione a dove si cammina, e che qualunque mattone, anche qualcuno caduto a causa di un terremoto o di semplice instabilità, ha un valore religioso.
Lo spettacolo dei templi di Bagan è unico e suggestivo, una completa immersione nella storia della Birmania, nella sua cultura e profonda spiritualità. Tiziano Terzani ha scritto una volta che Bagan è uno di quei luoghi che “ti rende fiero di appartenere alla razza umana”. È un luogo commovente, dove entrare in contatto con l’Umanità e la sua grandezza. La valle dei templi di Bagan è costellata da migliaia di templi ed affascina per la sua maestosità. Qui il tempo si è fermato, per preservare questi templi così simili tra loro ma tutti significativamente differenti. Immobili testimoni di un’epoca che fu, protetti nel loro austero isolamento che gli conferisce un incanto mistico ed ineguagliabile. È il testamento più solenne della profonda religiosità della popolazione e dei governanti del Myanmar.
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