auto antiche e moderne

domenica 2 luglio 2017

Gli argenti Punzoni e marchi ARGENTO ARGENTO ARGENTO



L'oro e l'argento. erano, anche nel Medioevo, i due metalli preziosi per eccellenza. L'argento, meno raro e di conseguenza meno costoso, venne utilizzato durante tutto il periodo medievale secondo procedimenti analoghi all'oro e adoperato come quello nella decorazione dei manoscritti di lusso.
 La carenza dell'oro, scomparso nel sistema monetario dall'epoca carolingia fino all'inizio del sec. 13° e, anche in seguito, riservato alle opere di grandissimo lusso, fece sì che l'argento  divenisse uno dei metalli più usati dagli orafi; pertanto gli oggetti di argento semplice o dorato conservati sono di gran lunga i più numerosi.
Bianco e brillante, l'argento è più duro dell'oro, quantunque fonda a temperatura più bassa (ca. 1000°C), è sonoro, donde l'importanza della proporzione dell'argento impiegato per la preparazione della lega per le campane; infine è malleabile ed estremamente duttile. 
L'argento. si trova allo stato naturale, ma le miniere di piombo argentifero erano sfruttate fin dall'Antichità. 
Benché sia meno duttile dell'oro, l'argento puro è comunque troppo malleabile per essere lavorato; di conseguenza, per essere utilizzato in oreficeria, deve essere legato a una piccola quantità di rame, sempre rigorosamente calcolata.
 A partire dai secc. 13° e 14° gli statuti degli orafi consentono di conoscere meglio le condizioni di utilizzazione dell'argento  e il titolo imposto per le opere eseguite.
Oltre alla regolamentazione del titolo dell'argento, queste differenti disposizioni ne precisano anche l'eventuale abbassamento, che poteva essere provocato dalla presenza di saldature. Dal 1223 gli statuti degli orafi veneziani fissano il titolo dell'argento utilizzato, in riferimento a quello della sterlina inglese.
Questo criterio, ripreso nel 1292 da Edoardo in Inghilterra, fu il più comune per tutto il Medioevo. 


L'ampia diffusione  di manufatti d'argento, spinse le autorità a regolamentarne il travaso dalla produzione per le monete, come era accaduto qualche secolo prima presso i bizantini, e di conseguenza in ogni paese si introdussero i punzoni per identificare a seconda dei casi il produttore, l'anno di lavorazione, il titolo dell'argento.
I punzoni di città erano garanti del titolo degli oggetti: uno dei primi punzoni 'il fiore di giglio' (Parigi)   è stato impresso su un oggetto d'argento., il reliquiario portatile di Herkenrode (1286). (abazia cistercense)


Oggi in Italia i titoli più usati sono argento 800 o 925.

Per  uno studio più approfondito sulla materia consigliamo :marchi dell'argenteria e oreficeria europee dal XVI al XIX secolo  Edizione Istituto Geografico De Agostini.Novara .


sempre della stessa casa editrice :


ANTIQUARIATO


oreficeria e argenteria in Europa dal XVI al XIX secolo.


Spesso si cerca a lungo, sugli orli di un candeliere,sul dorso di un piatto d'argento, o dietro la coppa di un cucchiaio di vermeil,finchè ,sotto la luce radente, appare, magari in parte limata dall'uso dell'oggetto, la minuscola punzonatura :la carta d'identità del pezzo d'argento o d'oro lavorato. La lente di ingrandimento servirà  a discernere meglio le minime forme,le lettere, i numeri, ed a portata di mano non dovrebbero  mancare i volumi sopra segnati, le cui chiare tavole ed immagini sveleranno, attraverso un attento ma agevole confronto, il luogo di produzione e l'epoca dell'oggetto. 
 Calamaio in argento vermeil :si suole indicare con il nome Vermeil l'argento 925 rivestito in oro.


cAlAMAMARIERA IN ARGENTO VERMEILLE









punzone del vassoio sopra esposto 


anfora in argento

L'argento sterling o argento sterlina (detto anche sterling silver) è una lega costituita principalmente da argento con l'aggiunta di rame.
Gli oggetti creati con questa lega d'argento vengono marchiati con un punzone che indica il titolo di argento presente nella lega. Il punzone più diffuso 925 indica una lega composta da 92,5% di argento e il restante 7,5% di rame (925 parti su 1000 di argento).
In Italia le leghe d'argento e i relativi punzoni sono regolati dal D.L. 251/99 del 22 maggio 1999. I titoli previsti sono 925, 835 e 800, e sono impressi all'interno di un ovale sull'oggetto creato nella rispettiva lega. I suddetti punzoni non danno affidabilità né garanzia se non affiancati dal punzone identificativo del fabbricante, che già da molti decenni in Italia è espresso dalla sigla della città preceduta da un numero (es. " 70 CT " oppure " 1 AR ", quest'ultimo divenuto addirittura il marchio dell'azienda produttrice). Questo simbolo, preceduto da una stellina secondo le ultime normative, riconduce al fabbricante.

Nessun commento: