auto antiche e moderne

lunedì 26 maggio 2014

Olimpia di Manet


L’Olympia è un quadro di Edouard Manet, pittore che aveva già fatto parlare di sé giusto un paio di anni prima, quando nell’opera La colazione sull’erba,





 aveva rappresentato un picnic in un bosco dove, in mezzo a due giovani uomini vestiti, il pittore stesso e un amico, sedevano vicini ad  una donna nuda che guardava l’osservatore dritto negli occhi

In Olympia  l'ispirazione


 a Manet venne dopo aver osservato, in un viaggio in Italia, la Venere di Urbino, di Tiziano.





 A dispetto della scelta del pittore italiano, che celebra la bellezza femminile, e anche un certo erotismo, Manet imbruttisce Victorine, la modella, rende la sua pelle cadaverica, lo sguardo inespressivo e vacuo, il volto piatto. Poi aggiunge elementi che chiariscono la professione della ragazza: pantofole, braccialetto, nastro nero al collo, orecchini, un mazzo di fiori freschi, probabile omaggio di un ammiratore, insomma: una prostituta..
Un’altra differenza con il modello tizianesco è l’utilizzo del gatto al posto del cane. Se il secondo è simbolo di fedeltà ed è rappresentato accoccolato in fondo al letto nel quadro di Tiziano, il gatto di Manet è nero, selvatico, imprevedibile e come ben sappiamo, nell’immaginario, considerato più promiscuo del cane.

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