auto antiche e moderne

mercoledì 28 novembre 2007


Come dipingeva Alberto Buggè:
l’autore,in particolare,creava direttamente nella realtà l’oggetto della sua attenzione pittorica attraverso la costruzione di installazioni geometrizzanti: le stesse che poi raffigurava nel quadro,trasferendole in tal modo dalla tripla alla doppia dimensione. Prendevano così forma e vita pittorica delle scene che,mentre si rivelavano scrupolosamente realistiche, assumevano ciò non pertanto un sapore fantasioso, bizzarro e quindi, una valenza magica ciò anche perché gli oggetti e gli scenari con estrema sobrietà raffigurati non erano riconoscibili dallo spettatore per alcuna loro utilità o funzione pratica.Si è dunque in presenza di composizioni concepite e realizzate con l’impiego di piani, quinte e cose la cui collocazione nello spazio e l’esposizione alla luce è destinata a svolgere un compito puramente estetico; trattasi in breve di stimoli ad una emozione pittorica assunti nel sotteso stato d’animo d’una segreta e silente contemplazione della realtà






domenica 18 novembre 2007

Brugge- La Vergine ed Il Canonico

Belgio-Brugge- La Vergine ed Il Canonico van der Paele di Jean Van Eyck
La scuola di Pittura di Brugge doveva essere da tempo rinomata se nei secoli XV e XVI tutti i maggiori artisti fiamminghi accorrevano nella città per iscriversi in quelle corporazioni così come i fratelli Hubert e Jean van Eyck. Di questo ultimo nella sala I del Groninge Museum osserviamo la Vergine,santi e donatore,detta Madonna del Canonico van der Paele,del 1436 (la magia di questo grande capolavoro è data da vari elementi: i colori squillanti e contrastanti,la gioiosità del Bambino con il pappagallo, il realismo e la spiritualità del prelato

BELGIO - Viaggio nel paese incantato delle Fiandre

Viaggio nel paese incantato delle Fiandre

– fotografie di Elio Buggè - elioarte©

…….”Bruxelles, capitale e centro geografico del Belgio, documenta tutte le tappe della storia di questa piccola nazione.
Qui si scorgono tutti i contrasti e le divisioni dal medioevo mercantile ai fasti del barocco cattolico, dai palazzi di corte,
degni di una seconda Parigi, alle testimonianze delle avventure coloniali.
Nella zona fiamminga del Belgio, poi due paesi sono stupendi e lodevoli di note …… :

da un racconto di viaggio (maggio 2000)
di Simona Dragoni

BRUGGE
Nel tardo medioevo Brugge si trovò ad essere uno dei centri nevralgici del commercio europeo.
La ricchezza economica e culturale della città era dovuta in gran parte al volume degli scambi e
all’importanza del porto marittimo.
Nel giro di pochi anni Brugge divenne il passaggio quasi obbligato di tutti i commerci tra il nord e
il sud dell’Europa.
Le grandi famiglie di banchieri e mercanti italiani specializzati in complicate e innovative transazioni finanziarie,
avevano qui le loro sedi. Anche i fiorentini Medici, la dinastia di banchieri più famosi nella storia,
aprirono una filiale a Brugge
Le testimonianze di questo splendido passato sono ben visibili nella città fiamminga,
sia nella struttura sia nell’interno dei palazzi.
Inoltre, di quel tempo ,Brugge ha mantenuto il dono dell’ospitalità che fa di questa cittadina un
punto d’incontro ideale tra diverse culture e nazionalità.
E alla base di questo progetto sta appunto il tema dell’incontro : quello con i diversi sorprendenti
e originali allestimenti che nasceranno lungo un percorso tracciato all’interno del centro storico e
commerciale della città.
Il cuore vero e proprio di Brugge è costituito dall’impressionante piazza del mercato (Markt) e dal vicino castello.
L’edificio di maggior rilievo è la Torre Campanaria, resa preziosa da un carillon.
D’alto dei suoi 83 metri, essa offre un panorama indimenticabile della città e dei dintorni.
GENT (GAND)
https://www.flickr.com/photos/elioarte/1413870688/
Nessun’altra città delle Fiandre vanta tanti monumenti storici quanto Gent.
Chi visita la città di Artevelde, eroe nazionale fiammingo, si mette in cammino attraverso la storia dell’Europa.
La città è costruita alla confluenza della Schelda e della Leie.
Il profilo della città è caratterizzato da tre torri. La più imponente è quella della cattedrale di San Bavone,
duomo che coniuga parti in stile romanico, gotico e barocco e che merita una visita per diverse ragioni.
Qui fu battezzato l’imperatore Carlo Quinto.
Proprio cinquecento anni or sono dondolava a Gent la culla di Carlo Quinto.
Fu Carlo Quinto ad attribuire agli abitanti di Gent il soprannome di "portatori del cappio",
poiché essi dovettero chiedere perdono all’imperatore con un cappio attorno al collo.
Qui è esposto anche "l’Agnello Mistico", opera notissima dei fratelli Van Eyck.

La terza torre è il torrione unito alla Loggia dei mercanti di stoffe.
Il profilo del torrione, alto 95 metri, è l’orgoglioso simbolo della potenza delle corporazioni medievali.
Dall’altezza di 65 metri, la galleria superiore permette di godere il panorama unico della città.
Dove confluiscono Leie e Lieve sorge l’imponente Gravensteen, un castello acquatico medievale
del secolo XII, costruito dai Conti delle Fiandre.
Il castello ha resistito bene agli attacchi del tempo ed ospita ora un museo storico dedicato
alle pratiche della tortura e della giustizia. Dal tetto si gode di un bellissimo panorama del centro cittadino
Nella Vrijdagsmarkt, in centro alla quale sorge la statua di Jacob van Artevelde, si celebrano le Feste di Gent.
Per dieci giorni attorno al 21 luglio, giorno della festa nazionale, il centro di Gent è sottosopra.

giovedì 8 novembre 2007







Pantelleria

Parlando di Pantelleria, la più grande isola della Sicilia, la nostra mente non va semplicemente
ad una località di vacanza, ma ad un centro cosmopolita di villeggiatura. Per altro in questo luogo relativamente piccolo,ma dalle sue innumerevoli bellezze naturali, le vacanze si limitano ai soli tre mesi estivi, poiché la lunga presenza del sole rende le estati più lunghe.
Qui si potrà scegliere il tipo di vacanza ideale: le giornate intense in uno degli alberghi della costa,
con le loro attrezzature sportive, oppure la pace e la serenità in un piccolo paesino marino o
collinare, dalla tradizionale fisionomia pantesca



Il nuoto e le immersioni nelle acque cristalline dell'isola sono dei veri piaceri, sia tra le scogliere vulcaniche sia tra le isolate calette ciottolate.
Inoltre gli amanti dell'antichità si entusiasmeranno alla vista degli interessanti monumenti archeologici, testimonianze di una lunghissima civiltà, sparsi su tutta l'isola.

Pantelleria offre molto anche a chi ama muoversi in continuazione poiché una discreta rete stradale permette di visitare quasi ogni suo angolo.



L'isola è servita da voli charter settimanali da Milano, Roma, Bologna e Venezia ed un servizio giornaliero d’aerei dalla Siciliain coincidenza con i più importanti voli nazionali, oltre a quello, quotidiano di navi e d’aliscafo.

La storia



La movimentata storia dell’isola di Pantelleria è dovuta all'importanza della sua posizione geografica ed è strettamente collegata al mare.



Infatti dal mare arrivò il popolo dei Sesioti, per estrarre l'ossidiana la pietra nera e lucida considerata l'oro della preistoria.
Lasciò tracce molto importanti nella zona di Mursia il Muro Alto il più gran muro preistorico del Mediterraneo finora scoperto, il villaggio e soprattutto quel particolari monumenti funebri chiamati Sesi.
Intorno al IX secolo a.C. arrivarono i Fenici che la chiamarono Yrnim e poi Cossyra, fu questo il periodo d'oro di Pantelleria. L'introduzione della vite coltivata ad alberello, le fortificazioni e la strategica Acropoli in località San Marco, le numerose monete coniate nell'isola con l'effigie della dea Tanit, le cisterne a campana, i santuari del lago Specchio di Venere e di Bugeber, il porto e il primo nucleo del castello, sono solo alcuni esempi delle opere fenicie‑puniche sparse su tutto il territorio. Seguirono i Romani che oltre a migliorare le difese militari dell'isola con superbe fortificazioni , costruirono , in diversi punti dell’Isola, delle splendide ville decorate con stucchi e statue.



Poi arrivarono i Bizantini che abbellirono di mosaici le abitazioni e nel 700 d.C. gli Arabi.
La dominazione araba durò fino al 1200 e notevoli sono stati i prodotti di quella cultura.
I dammusi (dall'arabo damus: edificio a volta),sono prima di tutto, costruzioni particolari in blocchi di pietra lavica con il tetto a cupola.
Gli Arabi inoltre introdussero la coltura del cotone e dell'ulivo, migliorarono la produzíone dell'uva zibibbo e, ancora, fortificarono mirabilmente la Medina di Pantelleria
(oggi totalmente distrutta dal bombardamenti aerei della seconda guerra mondiale, attorno al Castello Aragonese.
Gli Arabi chiamarono l'isola al‑Quasayra: la piccola (nome tuttora usato dalle popolazioni
berbere del nord ‑Africa per designare Pantelleria ed in seguito Bent‑el‑Riah:
figlia del vento.



Poi arrivarono i Normanni cui succedettero gli Svevi, gli Angioini, gli Aragonesi e i Borboni . Nel 1860 l'isola fu annessa al Regno d'Italia.