Come dipingeva Alberto Buggè:
l’autore,in particolare,creava direttamente nella realtà l’oggetto della sua attenzione pittorica attraverso la costruzione di installazioni geometrizzanti: le stesse che poi raffigurava nel quadro,trasferendole in tal modo dalla tripla alla doppia dimensione. Prendevano così forma e vita pittorica delle scene che,mentre si rivelavano scrupolosamente realistiche, assumevano ciò non pertanto un sapore fantasioso, bizzarro e quindi, una valenza magica ciò anche perché gli oggetti e gli scenari con estrema sobrietà raffigurati non erano riconoscibili dallo spettatore per alcuna loro utilità o funzione pratica.Si è dunque in presenza di composizioni concepite e realizzate con l’impiego di piani, quinte e cose la cui collocazione nello spazio e l’esposizione alla luce è destinata a svolgere un compito puramente estetico; trattasi in breve di stimoli ad una emozione pittorica assunti nel sotteso stato d’animo d’una segreta e silente contemplazione della realtà
l’autore,in particolare,creava direttamente nella realtà l’oggetto della sua attenzione pittorica attraverso la costruzione di installazioni geometrizzanti: le stesse che poi raffigurava nel quadro,trasferendole in tal modo dalla tripla alla doppia dimensione. Prendevano così forma e vita pittorica delle scene che,mentre si rivelavano scrupolosamente realistiche, assumevano ciò non pertanto un sapore fantasioso, bizzarro e quindi, una valenza magica ciò anche perché gli oggetti e gli scenari con estrema sobrietà raffigurati non erano riconoscibili dallo spettatore per alcuna loro utilità o funzione pratica.Si è dunque in presenza di composizioni concepite e realizzate con l’impiego di piani, quinte e cose la cui collocazione nello spazio e l’esposizione alla luce è destinata a svolgere un compito puramente estetico; trattasi in breve di stimoli ad una emozione pittorica assunti nel sotteso stato d’animo d’una segreta e silente contemplazione della realtà