auto antiche e moderne

martedì 24 giugno 2014

ROMA BAROCCA :Il trionfo dell'Acqua-




Comunicato Stampa

Nell’ambito dei grandi restauri promossi da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica-

Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali sulle fontane barocche e in occasione dell’uscita del volume di Marcello

Fagiolo “ROMA BAROCCA: I PROTAGONISTI, GLI SPAZI URBANI, I GRANDI TEMI” (nella serie “Atlante del Barocco Italiano”, De

Luca Editori d’Arte), il Museo di Roma propone la Conferenza con proiezioni di Marcello Fagiolo sul tema
ROMA BAROCCA: IL TRIONFO DELL’ACQUA

Piazza Navona, le Quattro Fontane, Fontana di Trevi

Verrà presentata una nuova interpretazione storica di alcune grandi fontane di Roma, tutte illuminate dal genio progettuale di Gian Lorenzo Bernini.

La Fontana dei Fiumi, insieme alle due Fontane di Giacomo della Porta, consentì a metà del Seicento la riconversione di piazza Navona in un rinnovato “Circo Agonale”, con la “spina” dominata dall’obelisco eretto in onore di Innocenzo X, con la Colomba araldica dorata che sovrasta i Quattro Fiumi, simbolo dei Continenti. Si tratta di una metafora del potere papale che domina le Quattro Parti del Mondo, i Quattro Elementi (Acqua, Aria, Terra, Fuoco) e i Tre Regni della Natura (minerale,vegetale e animale).

È emerso, dallo studio dei documenti e dall’osservazione attenta della “scogliera” (scolpita direttamente da Bernini, mentre i Fiumi sono opera di allievi) che in origine questa ‘Terra scolpita dall’Acqua’ aveva una tinteggiatura pittorica per rendere più verosimile la roccia, le piante e gli animali. Ed è stato individuato un blocco obliquo di travertino, in origine dorato come una raggiera per illuminare la scogliera in sintonia con l’antico significato dell’obelisco come “raggio di sole”.

Bernini aveva progettato anche l’artificio idraulico per inondare la piazza, trasformandola d’estate nel pittoresco “lago” di piazza Navona, ispirato alle antiche “Naumachie” e alla cronaca delle periodiche inondazioni o “diluvi” del Tevere.

Per quanto riguarda le Quattro Fontane, si è scoperto che il suggestivo incrocio creato da Domenico Fontana per Sisto V (1588) con le statue di Tevere, Arno, Giunone e Diana venne decorato dopo il 1665 con fondali naturalistici attribuibili a Bernini: vedi la Palma dietro a Giunone o la Quercia dietro al Tevere, da confrontare con analoghi motivi berniniani.
Anche la Fontana di Trevi nasce da un progetto di Bernini, dedicato alla “Vergine delle Acque”, rimasto incompiuto e infine realizzato da Nicola Salvi come trionfale epilogo della nostra città delle acque.

La Conferenza sarà introdotta da Pier Luigi Mattera, Direttore del Museo. Concluderà Anna Maria Cerioni, Responsabile del Servizio Restauri della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
MUSEO DI ROMA PALAZZO BRASCHI, SALONE D’ONORE piazza S. Pantaleo 10 / piazza Navona 2

http://elioarte.blogspot.it/2014/01/roma-piazza-della-rotonda-giacomo-della.html

http://elioarte.blogspot.it/search?q=Il+Gange

venerdì 20 giugno 2014

mercoledì 11 giugno 2014

I Fenici e la Sardegna




La città di Nora è stata fondata dai Fenici verosimilmente nell’VIII sec. a.C.. Iscrizioni fenicie e materiale sporadico rinvenuto durante gli scavi e le prospezioni subacquee ci testimoniano la presenza fenicia in questo secolo, anche se i primi resti dell’insediamento abitativo si possono datare a circa un secolo più tardi. Il primo impianto della città fenicia avvenne nella zona dell’attuale Foro romano, con l’appendice di un significativo luogo di culto su un piccolo rilevamento a Sud-Est. La città punica dovette avere una grande importanza e godere di una notevole ricchezza. Gli scavi ottocenteschi della necropoli hanno restituito quaranta tombe a camera (oggi non più visibili per l’erosione marina) contenenti corredi ricchi di ceramica locale ed importata dalla Grecia, nonché di oggetti di ornamento personale in oro. La localizzazione esatta della città punica non è ben conosciuta, a causa del sovrapporsi della successiva città romana, che ha in gran parte demolito le strutture precedenti. Tracce puniche sono state ritrovate sotto il Foro romano, lungo la costa sud-orientale e sulle pendici del colle di Tanit, in particolare su quella occidentale dove è stato scavato un piccolo spazio destinato ad attività produttive.
In epoca romana la città attraversa diverse fasi di sviluppo.
Nei primi due secoli (II-I a.C.) vediamo il nascere di grandi domus, case di rilevante estensione, che caratterizzano l’aspetto della città, e si impianta una zona di culto nella parte più meridionale del promontorio: Sa punta e’ su coloni (la punta dei serpenti), dove già esisteva probabilmente un luogo sacro punico. Poco dopo il 50 a.C. si assiste ad una prima trasformazione con la realizzazione del Foro, ottenuto demolendo gli edifici preesistenti e ricoprendoli con il lastricato; assieme al Foro viene costruito anche il tempio, di cui rimangono solo le fondazioni messe in luce negli ultimi anni. Poco più tardi viene costruito il teatro. Nel corso del II sec. d.C. il tessuto urbano della città viene completamente modificato con la costruzione dei percorsi viari attualmente visibili, ottenuti demolendo e coprendo alcune delle grandi domus. Alla fine del secolo e nel successivo Nora conosce il suo periodo di massimo splendore. Tutto il settore occidentale viene interessato da grandi lavori che vedono la costruzione delle Terme a Mare e l’edificazione di un grande quartiere con botteghe al paino terra ed abitazioni al piano superiore. E’ sempre in questi anni che si pone la fase monumentale delle Terme centrali, ricche di mosaici, e della casa dell’atrio tetrastilo, nella zona meridionale del promontorio. Successivamente, con l’arrivo dei Vandali verso la metà del V sec. d.C., Nora vede una nuova attività edilizia, realizzata stavolta utilizzando materiali di recupero da edifici demoliti o abbandonati. Inizia adesso il declino della città che, in epoca bizantina, dalla metà del VI secolo sino all’abbandono nel corso delPVIII, vede il tessuto urbano disgregarsi lentamente, riducendosi a piccoli nuclei abitativi staccati tra loro e dedicati anche ad attività produttive, come ci indicano le macine, i forni ed i grandi orci del teatro, destinati a contenere grano. Ma anche in questa fase il livello economico degli abitanti continuava a rimanere abbastanza alto. I depositi dei rifiuti della città bizantina ci restituiscono merci provenienti da diverse parti del Mediterraneo, come ceramiche e vini pregiati. Le ultime tracce di vita a Nora si possono datare agli inizi del VIII sec. d.C., quando le scorrerie dei pirati saraceni portarono gli ultimi abitanti a ritirarsi nel più sicuro entroterra .








































domenica 8 giugno 2014

La Sardegna e il mondo Arabo nella mostra Aquae "Al di la del Mare" di PULA


Sappiamo che fin dal VIII sec  d.C.  l’isola subì numerose incursioni da parte delle  genti arabe che spesso devastarono le città costiere. Questi contatti, talvolta di carattere violento, lasciavano tracce, oggetti derivanti dal mondo islamico , giunti fino alle nostre coste e riscoperti in contesti archeologici sia terrestri, sia subacquei, come le imponenti giare esposte, di probabile provenienza magrebino-andalusa, decorate con motivi vegetali e geometrici tratti dal repertorio arabo andaluso e datate tra il XII e il XIV sec.

La ricca disponibilità delle cave di argilla  nell'area ha consentito in queste zone una produzione continuata nel tempo, che arriva sino  ai nostri  e costituisce, oltre tutto, oggetto di studi etnografici
Numerosi  gli esemplari realizzati da ceramisti tunisini specializzati, che continuano curiosamente  a sfruttare le medesime forme.




La problematicità della definizione cronologica di queste giare risiede proprio nella continuità di questo tipo di produzioni, molto standardizzate e quasi inalterate nei secoli.

Altro elemento peculiare dell'artigianato arabo è la caratterizzazione dei motivi decorativi,che rivelano significati simbolici ben precisi, conferendo ulteriore solennità all'espressione artistica islamica.





È proprio questo il caso del motivo della stella a 8 punte, (presente su una delle due giare, insieme al motivo floreale delle palmette), formato da due quadrati sovrapposti che per la numerologia rappresentano il lato positivo e quello negativo, ovvero la completezza  della materia.







Nel tardo Medioevo la sfera musulmana influenzò la cultura materiale presente in Sardegna, non tanto nelle produzioni propriamente locali, quanto piuttosto in quelle derivanti dai rapporti politico ­commerciali che l'isola aveva con la Spagna andalusa, come le ceramiche decorate a lustro metallico e blu cobalto provenienti dalle officine iberiche di area di valenza.
Ne sono testimonianza le ceramiche del Fondo Pula, datate alla prima metà del XIV sec., rinvenute nel 1897 presso il centro urbano di Pula.

Il contributo dell'archeologia subacquea appare comunque indispensabile per approfondire la conoscenza dei rapporti tra la Sardegna e II mondo arabo. 

mercoledì 4 giugno 2014

Pietre d'ormeggio e anfore d'argilla nella mostra AQUAE "Al di la del Mare"


La grandezza  dei popoli si è misurata nei secoli ,anche per la capacità degli uomini di percorrere i  perigliosi sentieri acquei e di  interpetrare, alternando profondi sentimenti di meraviglia e stupore,l'eterno dialogo tra mare e vento.
Ogni popolo ha avuto il suo Ulisse. Dei viaggi che hanno fatto incontrare i popoli,e dei quali, hanno tratto un reciproco vantaggio,si trova testimonianza in tutti i siti archeologici,con segni più o meno significativi.
Molto più labile è la memoria  delle mille tragedie del mare racchiusa negli abissi .L'abisso  trasforma le sembianze dei reperti, rendendone più complessa la lettura.
Per  migliaia di anni, prima che si inventasse l'ancora (intorno al VII sec. a.C.) la sosta e l'ormeggio delle imbarcazioni ,erano consentiti da strumenti molto semplici : " le pietre."




La  funzione di questi manufatti,precursori delle ancore, era assicurata dal peso e dalla dimensione della pietra che  doveva essere adeguata sia al fondale sia alla profondità delle acque.Per tale  motivo una nave aveva nella stiva varie pietre  adatte alle varie  situazioni.

Nell'area marina di Nora sono state riscoperte una diversità di vasi,e anfore  e frammenti ceramici  che ricoprono un arco cronologico  sino all'età tardo romana.