auto antiche e moderne

martedì 17 giugno 2008

Canada l'Inside Passage :da Prince Rupert a Port Hardy




da Viaggi fai da te: testo Magnani Maria foto elioarte, abbiamo stralciato alcune pagine che vi presentiamo.


.............da Prince Rupert inizieremo l’attraversata dell ‘Inside Passage, ma andiamo con calma nel nostro racconto.
Dopo esserci alzati di buon ora e saldato il conto del nostro Holiday Inn ci rechiamo in aeroporto . Ci imbarchiamo su una aereo della Air Canada , che con un piccolo balzo in linea d’aria di circa 750 km ed uno scalo a Terrace (comunità con un complesso termale di sorgenti calde, con piste da sci e località dove si pratica la pesca nello Skeena River), ci porta dopo tre ore di volo all’aeroporto di Prince Rupert.
Il clima è temperato ma piovoso,alcuni locali ci assicurano che lo sarà così per molta parte della settimana.
Un paesaggio grigio, pieno d’acqua contornato da pini alti e secolari impressione la nostra memoria.
L’economia della città è basata sulla pesca, e sulla lavorazione del pesce,mentre la rigogliosa vegetazione di pini e abeti da il legname,alla produzione delle cartiere e delle segherie.-
Consumiamo un buon pranzo al Ristorante “Gondola”, per essere in tema con l’acqua che ci circonda e a ricordo della nostra lontana Venezia.
Se poi volete conoscere il menù eccolo : minestrone e pollo alla cacciatora.
Usciamo per fare una breve visita del posto. Purtroppo non abbiamo il tempo per visitare il Museum of Northern British Columbia che ospita una delle più belle collezioni d’arte indigena della provincia , ma ci rechiamo subito a controllare e a ritirare i biglietti d’imbarco sulla nave delle B.C.Ferries che salperà alle sei di domani 18 agosto.
Sono le prime ore dell’alba, il cielo si presenta ancora grigio e pieno di nuvole . La giornata, ho l’impressione, non sarà tanto propizia alle belle foto che Elio si ripromette di scattare lungo questa traversata.
Assonnati ci dirigiamo verso il traghetto.Ci sono molti turisti tutti con i camper e le auto.
I non motorizzati hanno grossi zaini sulle spalle.
A veder così tanta gente incurvata sotto il peso dei loro bagagli mi vengono in mente le anime che si apprestano a salire sulla barca di Caroonte per traghettare lo Stige.
Noi discenderemo invece l’Inside Passage.
E’ una sorta d’autostrada marina protetta, lunga 507 km, che va da Prince Rupert a Port Hardy sull’isola di Vancouver settentrionale- La navigazione segue una serie di canali naturali dietro le isole lungo la costa.
Partiamo, lo scenario cui andiamo incontro è veramente eccezionale anche se i litorali sono avvolti nella nebbia e cumuli di nuvole cariche di pioggia contribuiscono ad aumentare il senso di mistero delle isole che incontriamo lungo la costa.
Sono 15 ore di navigazione e di spettacolo tra pini enormi che scendono fin sul bordo del mare, dove a volte , ci sono indicati delfini e salmoni che guizzano fuori dell’acqua.
Il cielo grigio e il verde di milioni di pini si riflette sull’acqua tingendola tutta, mentre il traghetto scivola silenzioso, il vento e il freddo a volte si fanno insopportabili ed Elio, che vorrebbe star fuori a scattar foto, è costretto a rientrare.
Così passano le ore, lo spettacolo d’alberi di pino e, poi, pini ancora pini ed abeti che ci vengono incontro secondo lo stringere e l’allargarsi del canale,il viaggio diviene quasi noioso, tanto che, verso la fine , nel giornale di bordo che raccoglie le firme e le impressioni dei traghettati , leggiamo la seguente frase, lasciata da una turista : “ odio i pini dopo questo viaggio,.. odierò i pini “ poi la firma.
Ecco cosa rimane alla fine di un tragitto,di una escursione tanta desiderata programmata e attesa, che avrebbe dovuto essere spettacolare in una bella giornata di sole.
Scesa la sera e giunta la notte noi arriviamo. Sono le 23. Ci sistemiamo all’hotel Port Hardy Inn.
Siamo al 19 Agosto, svegli di buon ora osserviamo,le nuvole sono scomparse,mentre è comparso il sole ------------------

lunedì 2 giugno 2008

ZAKOPANE Da un viaggio in Polonia




Il mio amico Jacek da buon Polacco me lo aveva consigliato: vai a vedere Zakopane
Deliziosa, c'è bisogno di aggiungere altro?
E' indubbio il fascino che emana da questa località dei monti Tatra; dobbiamo peraltro dire che è tutta la zona ad essere caratterizzata da un bel paesaggio e da paesi che sembrano essersi fermati nel tempo: Zakopane da questo punto di vista costituisce un'eccezione e qui è più palpabile, rispetto ad altri luoghi, l'occidentalizzazione della Polonia.
Eppure è proprio questo mix tra tradizione, cultura e modernità a creare un'atmosfera senza dubbio godibile ed elettrizzante.
A Zakopane si incontra gente attrezzata all'ultimo grido per praticare lo snowboard come il venditore di formaggio affumicato, incroci il carretto trainato da pigri cavalli da tiro ed il più moderno dei fuoristrada, ti imbatti in chiassose comitive di giovani o in attempati escursionisti che sembrano uscire da un vecchio libro dell'800.
La via centrale è un brulicare di taverne, ristoranti tipici, negozi, gente di ogni tipo: ti sposti di qualche chilometro ed hai pace, ambienti incontaminati, severi scenari d'alta montagna.
Un cenno va senza dubbio fatto all'architettura tipica di questi luoghi, il cosidetto "stile Zakopane" che si deve al drammaturgo Stanislaw Witkiewicz: il tentativo fu quello di combinare elementi d'arte con elementi della tradizione architettonica polacca; il risultato fu quello di ottenere edifici in legno assai caratteristici ed indimenticabili.
Gli esempi più belli di questo stile architettonico sono la villa Dom pod Jodlami,"Dom pod Jodlami" (in italiano: Casa dagli abeti) costruita nel 1897 a Koziniec per la famiglia Pawlikowski, e la cappella di Jaszczurówka, costruita nel 1908.
Innumerevoli sono le escursioni che si possono compiere da Zakopane, tutte egualmente gratificanti; in particolare consigliamo l'itinerario che porta al Morskie Oko (Occhio di mare) un lago in incantevole ambiente alpino all'interno di un Parco Nazionale.
Altrettanto bene ci hanno parlato dell'itinerario sulle caratteristiche zattere in legno che scendono lungo il fiume Dunajec, ma per ragioni di tempo abbiamo dovuto rinunciare a queste esperienze.